Finalmente è stato aperto al pubblico il nuovo Orto Botanico. Il vecchio Orto situato in via Brera conta soprattutto alberi d’alto fusto, anche particolari come il Ginko Biloba, che con le loro folte chiome danno molta ombra riducendo la possibilità di altre coltivazioni.

Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Milano ha creato perciò il Nuovo Orto botanico di Città Studi con criteri assolutamente differenti.

Si tratta di un ampio prato, appartenente anticamente alla tenuta della Cascina Rosa, nota alle cronache per l’occupazione di centinaia di extra-comunitari e clandestini, terminata poi, dopo lo sgombero,con un devastante incendio.

Il prato rettangolare confina:
i lati più corti con i ruderi della Cascina Rosa, il lato opposto con un edificio dell’Università.

I lati più lunghi confinano rispettivamente con via Golgi, dove c’è l’ingresso principale, e con via Valvassori Peroni dove ci sono gli impianti sportivi del Giuriati Nuovo e la ferrovia.

L’Orto Botanico è sistemato decorosamente, se si pensa alle numerose piogge che hanno alquanto devastato le fioriture.
C’è un laghetto con un ponticello che serve a raggiungere l’isola. Intorno ireos blu e gialli e altre piante che prediligono un terreno particolarmente umido e la vicinanza dell’acqua.

Ogni volta che varco il cancello, non posso fare a meno di ricordare il laghetto dell’Orto Botanico di Budapest dove il soldato semplice Néméczeck, il piccolo eroe dei ragazzi della via Pàl, buscò la polmonite che lo portò alla morte.

Dunque, dicevamo, i vialetti e i prati sono ben tenuti.
Ci sono le serre che ricoverano una bella collezione di piante grasse, la mimosa sensitiva, che, troppo timida, non viene mostrata ai comuni mortali; se però volete,la potete sfiorare delicatamente con le mani ai giardini di Hambury( Ventimiglia) donati allo Stato Italiano, e la vedrete ritrarsi e chiudersi su se stessa.

Vengono anche coltivate le piante carnivore, ma non al posto dei cani da guardia.
La caratteristica di queste piante è quella di non avere la capacità di sintetizzare la clorofilla e perciò si cibano di insetti.
Tranquilli,non vi mangiano una mano

All’interno delle serre ci sono esperimenti di bio-genetica, così mi è stato detto. All’aperto viene coltivato il mais, le zucche,le verze, ulivi in grandi tinozze, i pomodori e persino un piccolo vigneto.

Le siepi, gli alberi e tutta la vegetazione sono oggetto di grandi cure.

Non ho capito che razza di erba hanno seminato, è soffice come una piuma e, volendo, si può camminare a piedi nudi nel parco.

Si può anche sostare su una delle numerose panchine con un libro o con un album da disegno. Il silenzio ogni tanto è interrotto dal passaggio di un treno,che non disturba affatto.

Sono concesse le visite gratuite il martedì, mercoledì e venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30 per merito di generosi volontari che si prendono cura dell’Orto.

Elena