Venerdì 3 dicembre 2004, ore 20 circa. Il gruppo dei “recitanti” arriva alla Caserma del 3° reggimento Bersaglieri, di Via Suzzani n° 105 in Milano.
La sala mensa della caserma ha anche funzione di sala congressi.
Infatti sul fondo della sala c’è una specie di pedana con tre gradini. Ci sono solo alcuni “fanfaroni” (suonatori della fanfara) che stanno parlottando tra loro e approfittando del caffè, “gratis”, delle due macchinette della mensa. Ho l’impressione del caos; mi sembra che non debba andare bene niente: i microfoni fischiano, la pedana mi sembra troppo lontana dal pubblico e i miei occhi cercano un viso che non c’è. Mi dico se fosse arrivata con l’euro star delle 19 forse ancora non può essere qui (desiderio sognato mille volte). Una signora, girata di spalle, mi fa sussultare: sembra lei! Mi avvicino per guardare meglio, ahimè non lo era.
Ore 21: il colonnello Giacomino, esorta ad incominciare. PiGi, alza la mano e, dopo pochi secondi, la fanfara dell’Associazione ex bersaglieri L.Manara, attacca il primo pezzo. Quella marcetta allegra che tanto piace alle donne dei bersaglieri, chiamata flick e flock! Il secondo pezzo è la nostra canzone: “oh mia bella madonnina” che il gruppo dei recitanti, stando all’inpiedi , canta con quanto fiato ha in corpo.
Si comincia; PiGi fa il suo discorso introduttivo scaldando l'ambiente con ricordi, ora divertenti ora seri. L’Alberta ha il compito di presentare, legge la prima presentazione(poesia a due voci di Fausto Colombo) intitolata: nott de S.Lorenz (notte di san Lorenzo). Poi via via, poesie, scenette, un intervallo con la fanfara che suona: ‘o surdato‘nammurato” in onore del napoletanissimo colonnello Giacomino. (lei non è arrivata!)
Ultima poesia: i bersaglieri in cielo di Fausto Colombo. La tromba suona l’attenti
Tutti i presenti si alzano. Inizia la melodia del silenzio militare ed io, con il cuore che sembrava voler scoppiare, ho recitato davanti ad un numero di circa 350/400 persone.
Prima di trasferirci tutti al Circolo Ufficiali, il colonnello Giacomino (padrone di casa) ci ha ringraziato, presentandoci ad uno ad uno e facendoci cosi godere di un altro applauso.
Al circolo ufficiali, rinfresco a base di panettone e spumante. Consegna di distintivi e targhe con varie motivazioni.
Credo di aver stretto più mani quella sera e nell’ultimo anno. Felicitazioni per me e per tutti.

Mancava solo la mia Donna! La donna che avrei presentato con orgoglio a tutti dicendo: vi presento la donna della mia vita, la donna che con il suo amore meraviglioso mi ha fatto rinascere e con la quale, se Dio vorrà, un giorno passerò gli ultimi felici anni della mia vita. Tu, amore, saresti stata il mio vanto e la mia gloria in una sera unica.