Ho iniziato a leggere da qualche giorno Lame di Luce, di Michael Connelly e subito noto una fondamentale differenza con tutti gli altri suoi romanzi della serie Bosch.

Non è Connelly che ci racconta il solito Bosch, poliziotto solitario e deciso a portare a termine la sua missione. No, questa volta é Bosch stesso, in prima persona, che ci racconta un nuovo Bosch... anche se sembra sempre il solito Bosch, solitario e con in testa al sua missione. Fare giustizia. Il tutto nonostante sia uscito fuori dalla Polizia di Los Angeles, lasciando il suo distintivo e quella sicurezza che averlo con se gli procurava.

Sono solo all'inizio, ma ho già trovato il romanzo molto affascinante. Forse perchè, nonostante sapessi che era stato scritto in prima persona, entrare nella mente del protagonista, vedere le cose dal suo punto di vista, come se la telecamera virtuale che lo scrittore possiede sia passata dalla sua spalla a quella del protagonista, è tutta un'altra cosa. Un viaggio affascinate, insolito. Da non perdere.

E non mancano i riferimenti ai precedenti romanzi. Ma si tratta di riferimenti innoqui, che chi non ha letto gli altri romanzi non può cogliere ma che, allo stesso tempo, non rovinano la lettura. E non è poco!!!

Presumo che ci vorrà un pò prima di finire di leggere il romanzo, per una serie di motivi, primo fra tutti perchè gli dedico solo poco tempo la sera, prima di addormentarmi, poi perchè sono fondamentalmente molto lenta a leggere... perchè voglio assaporare ogni momento, ogni passaggio, percepire ogni sfumatura... un romanzo, specie se è di Michael Connelly, lo voglio sempre assaporare lentamente.