Autore |
Tema |
|
marcello ravasio
Senatore
Italy
515 Inseriti
110 Gold
520 Punti Rep. |
Inserito - 08/02/2005 : 22:42:14
Mentre da una parte si liberavano le vittime dei campi di concentramento nazisti, in Italia si consumava la vendetta dei nuovi "liberatori", vittime del fascismo, ma a loro volta nuovi carnefici. Per 60 anni la strage e' rimasta argomento tabu' dell'Italia Repubblicana, ma ferocemente vivida negli animi e nelle coscenze delle popolazioni locali, alimentando nuovi rancori e vendette. Oggi finalmente si rende onore anche a queste popolazioni, (ns. concittadini), che tanto hanno sofferto specialmente negli anni successivi alla fine della IIa guerra mondiale, quando tutto il mondo, aspirava solamente alla pace. Edited by - marcello ravasio on 10/02/2005 17:12:18
Edited by - marcello ravasio on 27/05/2005 09:54:46
|
Elena Fiorentini
Curatore
Italy
5099 Inseriti
551 Gold
5196 Punti Rep. |
Inserito - 09/02/2005 : 09:06:18
Conosco molto bene queste vicende raccontatemi da mio padre, ma erano in pochi a conoscerle: c'è sempre stata una feroce censura su questi avvenimenti. Alcuni anni dopo, nel 1982, andai in vacanza in Istria. Avevo sentito parlare molto bene di questo tipo di vacanza, ma poi ho scoperto che i commenti positivi erano di persone provviste di auto, caravan o yacht, che si rifornivano a Trieste e vivevano in modo autonomo. Ben altro era vivere a contatto con la popolazione. Un esperienza sconvolgente. Fummo trattati molto male, prima dal ristorante dove eravamo a pensione, poi dalla guida turistica: eravano Italiani, perciò nemici e fascisti. *** Durante un viaggio a Trieste mio padre ci condusse a visitare un Santuario di recente costruzione dedicato alla Madonna e alle vittime gettate nelle foibe. Poi visitammo le foibe lì accanto. Erano ricoperte come tombe e le varie lapidi recavano la descrizione di ciò che contenevano. Una storia angosciante. Era doveroso riparlarne, sarebbe stato meglio molti anni fa. Voglio precisare che conosco questi posti solo come turista, non ho vincoli particolari di amicizia nè tantomeno sono partita prevenuta, anzi... Elena |
|