Gabriella Cuscinà
Senatore
Italy
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Inserito - 22/02/2005 : 08:49:15
Gattine La mia amica Viviana abita da sempre in campagna con l’anziana nonna e con il fratello Giorgio. La sua dimora somiglia tanto ad uno zoo, poiché vi stazionano abitualmente cani, gatti, conigli, anitre, cavalli, galline, tacchini. E’ single, esuberante e chiacchierona. Ormai ha superato da un pezzo le quaranta primavere e non ha mai avuto la fortuna d’incontrare l’anima gemella. Nell’insieme è una donna piacente, di media altezza, formosa, con occhi grandi e nerissimi. Quando inizia a chiacchierare e a raccontare le sue avventure, pare un torrente in piena e non riusciresti a fermarla neppure sotto minaccia di morte! Forse non ha mai trovato un compagno capace di arginare il suo profluvio di parole quando comincia a blaterare. Qualche sera fa mi telefonò e, nell’arco di mezz’ora, mi narrò uno stranissimo episodio riguardante le sue gattine. “Sapessi cosa mi è successo!” esordì quella sera. Ero rassegnata conoscendo fin troppo bene il suo temperamento garrulo. “Che c’è Viviana, cosa è successo?” “I miei gatti sono diventati venti. La gatta Pallina ne ha partorito ultimamente sette.” “Ah bene! Sarai contenta.” “Sì, ma se avessi visto quel parto! Una cosa incredibile! Ha avuto due gattine come ostetriche.” “Ma va’, non cominciare con le tue solite panzane.” “Ti assicuro! Se non avessi visto con i miei occhi ciò che è accaduto, non ci avrei creduto neppure io.” “Sentiamo, com’è andata?” “Quelle due gattine le avevo portate dal veterinario per farle abortire e sterilizzare perché rischiavo di mettere su un vero allevamento. Quando Pallina ha cominciato a partorire, esse le sono state sempre vicine e l’hanno aiutata a tirare fuori i micetti. Li leccavano, pulivano, li annusavano e li mettevano al caldo. Pensa che il giorno dopo, hanno avuto anch’esse il latte e hanno allattato i gattini. Il bello è che Pallina ha lasciato fare.” “E’ pazzesco! Davvero hanno avuto il latte?” “Te lo giuro! Non so come, ma improvvisamente i loro capezzoli si sono ingrossati, prendevano i nuovi nati e li allattavano. Una cosa meravigliosa!” “Ma erano proprio le stesse che hai fatto abortire e sterilizzare?” Non riuscivo a credere alle sue parole, anche perché so che Viviana tende ad esagerare, specie quando si lancia nelle sue narrazioni fantascientifiche.” “Erano le stesse! Ma dopo comunque è successa una cosa tremenda.” “Sono morte? Non dirmi che sono morte!” “Oh no. Però quando i gattini sono un po’ cresciuti, ho pensato di fare un viaggetto. Durante la mia assenza raccomandai a mio fratello tutti i gatti e in particolare Pallina che è stata sempre la mia preferita.” “E allora?” Cominciavo ad incuriosirmi. “Non sai cosa ha combinato quel cretino di Giorgio!” “Cosa ha combinato?” “Gli avevo detto di stare attento e di non perdere di vista i gatti. Telefonai una sera e gli chiesi informazioni sul loro stato di salute. Mi rispose a bruciapelo che Pallina era morta! Iniziai a gridare poiché il dispiacere fu enorme e sentire comunicare con tanta indifferenza quella notizia, fu proprio terribile. Gli dissi che era uno scemo e che quanto meno avrebbe dovuto dirmelo con tatto e delicatezza. Lui era più agitato di me, cominciò a urlare, disse che la scema ero io, che non capivo niente e chiese in che modo avrebbe dovuto dirmelo.” “Povera Pallina, mi spiace!” esclamai “Comunque è stato meglio metterti dinanzi al fatto compiuto.” “Ancora non hai udito nulla!” continuò Viviana. “C’è dell’altro?” “Sempre concitata spiegai a Giorgio che avrebbe potuto prepararmi il cuore dicendo, per esempio, che Pallina era salita sul tetto ed era caduta. Che era molto grave. Poi in seguito, con calma, avrebbe potuto dirmi che era morta.” “Scusa Viviana, ma a questo punto a che valevano le tue recriminazioni? Ormai Pallina era morta.” “Ti ho detto che ancora non hai sentito niente e non immagini quanto possa essere deficiente mio fratello. Dopo varie urla e pianti, mi calmai e cominciai a chiedere notizie della nonna. E’ assurdo! Quel mio fratello è proprio imbecille! Sai cosa mi rispose?” “No, non lo immagino.” Adesso ero proprio tutta orecchie. “Con voce roca e strozzata, tossendo e farfugliando disse che la nonna era salita sul tetto ed era caduta.” Gabriella Cuscinà
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