Il brivido della libertà
prima uno bisbiglio
una donna raccoglie una briciola
un bimbo guarda verso il blu la donna apre la mano
e soffia lontano
il bimbo si leva
gli occhi curiosi
una brezza lo spinge
lo seguono incantati
del nuovo animo grati
cadono a mucchi
dai monti dell'Afganistan
i fiumi dell'Iraq
i mattoni di Gerico
il lungomare di Beirut
il bimbo non si ferma
milioni di cuori
credono alla speranza
i cecchini non sono abbastanza
il vento risuona
sui minareti di Damasco
sotto i burqa di Teheran
si trasmette la voce
spiana la strada
travolge le sbarre
sospinge il male
si macchia di sangue
la donna è in piedi
il pensiero al bimbo
non fermarti amor mio
anche se il mio cuore trema
ti ho cresciuto prima sussurro
poi brezza
ora vento
la sabbia si trasforma
da granello a leone
ti ruota vicina
protegge chi segue
ricopre d'oro la terra
il sospiro si distende
troppo a lungo smarrito
nascosto, violentato
adesso è un urlo
un grido potente
trema l'oriente
crolla il tiranno
scompari assassino
la tua statua frantumata
al suo posto alberi ed un giardino
un giorno seduti al sole del mattino
le genti neppur il tuo nome ricorderanno
continua il cammino
risali vallate
attraversa fiumi e montagne
di una donna il bimbo
perché in lei era scritto il destino
un tuo sorriso, un inchino
una carezza timida
una guancia umida
non dirmi addio
l'ululare del tempo
che marcia al mio fianco
e canta libertà
una voce
dieci voci
mille voci
popoli di voci trasporta
libertà, il tuo soffio.
Roberto Mahlab
nei primi anni del ventunesimo secolo una forma d'arte singolare fece la sua apparizione sulla rivista letteraria "Concerto di Sogni". Essa fu denominata "News Poetry" : venivano messi in versi, nel loro svolgersi di attualità, gli avvincenti e sorprendenti avvenimenti storici che caratterizzarono quella lontana era.
(Tratto dall'enciclopedia galattica, volume quarto, edizione 2105).