UNA POESIA IN MORTE DI MARIO LUZI
Sono profondamente addolorato della morte del Poeta Mario Luzi avvenuta ieri mattina. C’è solo un commento che mi viene spontaneo: è morto il più grande di tutti. E’ morto l’unico vero e grande poeta del Bel Paese. Certo, l’affermazione del suo poetare e della sua poesia ha avuto un grande ostacolo: Luzi è stato sempre profondamente cattolico, la sua fede traspirava dalle tante poesie e da un libro dedicato al Papa Giovanni Paolo II. In campo culturale, oggi, esprimere nella propria opera (poetica, filosofica, letteraria…) che si crede in Dio è considerato anacronistico e di fatto diventa un motivo di emarginazione. Ancora forse c’è da recriminare un Premio Nobel più volte chiesto e mai assegnato. Credo di aver già parlato troppo, anche perché si parla dei poeti e si leggono i libri pubblicati solo post-mortem. Spero che la morte di Luzi non finisca nel dimenticatoio come è successo con Raboni.
Esprimo ancora massimo cordoglio e dedico “Anche i poeti” al Grande, Chiarissimo Maestro Mario Luzi.
Anche i poeti
Anche i poeti
si lavano nell’acqua,
con l’acqua dissolvono i peccati
perché non sono santi,
anche loro condannati
alla stessa sorte,
una uguale morte
che li aspetterà.
Anche i poeti
mangiano pane e sudore,
miscelano ambrosia e vino
perché essere poeti è un non-lavoro,
è un lavoro d’illusione.
Anche i poeti
piangono e ridono come bambini,
anzi sono eterni ragazzini
col battito ingenuo di un neonato
dal sangue caldo ed insicuro,
un poeta non è mai nato.
Anche un poeta sa
raccogliere funghi nascosti
sotto un mantello di aghi di pino.
Anche i poeti
voltano spesso le spalle alla vita
e ricercano l’introvabile non cercato,
si spingono oltre le porte della notte,
sono luce fioca che vaga nell’oscurità,
sono voci di un silenzio
che nel silenzio nuove parole
dal niente delle cose forgerà.
Anche i poeti
volano come aquiloni
che il vento fa vivere tra le nuvole
e sono pronti già prima di partire
tra distese praterie e deserti di parole.
Anche i poeti
aspettano premi mai arrivati,
cercano un momento di fortuna
per quattro versi di inchiostro,
aspettano invano un cenno di critica
che nessuno mai regalerà.
Anche un poeta sa
stupirsi nel mondo che respira,
sa dividere tra gli odori la verità.
Anche un poeta sa
distinguere il falso dal vero,
anzi, Egli solo, veramente saprà.
Simone Fagioli
Simone Fagioli