Avrei voluto scrivere questo pezzo dopo una notizia diversa che i cuori di tutti noi speravano, che ce la facesse, che sconfiggesse la malattia e ritornasse forte e sorridente tra di noi, come al solito, come sempre.Papa Giovanni Paolo Secondo, Karol Wojtyla, ha un posto nel cuore di tutti gli ebrei e stasera vorrei celebrarlo, perche' ha cambiato il mondo, ha riportato la Storia sui passi perduti piu' di sedici secoli fa, ha chiamato il popolo di Israele :"fratelli maggiori".
E' salito in Israele e ha messo un biglietto nel Muro del Tempio.
E' venuto a trovarci in Sinagoga.
Abbiamo ripreso insieme il cammino, avremmo voluto continuarlo per sempre con lui, perche' ci sono esseri umani che paiono immortali, che desideriamo immortali, sempre al nostro fianco, i costruttori, che ci accompagneranno anche quando non ci saranno, saranno presenti nel pensiero come se potessimo averli vicini.
Fu dalla parte dei perseguitati dai nazisti, rifiuto' di compiere conversioni forzate ai bambini ebrei dopo la guerra, il suo Spirito semino' il fiore della liberta' che abbatte' le dittature comuniste. E il suo corpo assorbi' il proiettile assassino degli ideologici distruttori senza ragione.
Come avrei voluto scrivere questo pezzo con Papa Giovanni Paolo Secondo di nuovo in piedi, per celebrarlo con gioia. Dobbiamo invece piangerlo e rimpiangerlo e seminare il cammino che egli ha con animo profondo e amorevole ricoperto di fresca erba della primavera, e' nostro compito mantenere il suo giardino per l'eternita' fiorito, affinche' egli sappia che ogni suo gesto, ogni suo anelito, ogni suo pensiero per l'unita' del genere umano rimarra' patrimonio condiviso e mai piu' messo in dubbio.
Una strada ha indicato, il nome di quella strada sara' ricordato per sempre come la via di Giovanni Paolo Secondo, Karol Wojtyla, fratello nostro amato.
Zicharon u Veracha', Ricordo e Benedizione
Roberto