Con un pistone nel cuore
lasciano la fabbrica
per l'ambito premio
di sosta di pensione
e ritornare al cieco addio
che lasciaronoCercano la pietra di panchina
ora tagliata dall'ombra
di un bazar
Imbaccuccati in primavera
per le ossa rotte
dalla penetrante nebbia del nord
scrutano volti amici
sotto maschere di pelle
che rendono la burla
che li sta preparando
all'ultimo spettacolo
indecente
e allora ricordano voci
ma tornano rumori arresi
al restauro
e dietro il filo d'esca
che tira l'amo verso la bacheca
dell'aldilà
che qualche figlio luciderà
ogni tanto con preghiere
Ah!...la morte...pensano
è un guinzaglio senza padroni
che ci fa fare giri strani
e poi ci libera per sempre
sfiancati in un punto fisso
da dove non possiamo
mai più....fuggire....
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Da:Soste precarie
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michael santhers