Osservo mia madre
tra la pace degli imbrogli
degli anniHa i capelli bianco stanco
con le rughe
solchi calcolati
di filo spinato
al vano tentativo
di fermare
il fuoco invisibile
in un campo che brucia
Gli occhi
due piccoli laghi
dove affoga il tramonto
sotto un cielo pesante
E la bocca...una porta tarlata
legata ad un fradicio filo
a custodia di dolori incantati
dal tempo
Il tempo...il tempo
mago pirata
che non fa sconti
di pene, di suppliche
Povero fiore
nato, sbiadito su questo tronco
dove formiche e animali fuggiaschi
scavano lenti un provvisorio riparo
E le foglie..
tinte di giallo
aspettano il vento migliore
per volare il più lontano
possibile
per non udire
il dolore lasciato
impossibile da trasportare
Madre
ti prego...
lascia un filo sottile
per venirti
un giorno...lontano
con ininterrotta memoria
...a trovare....
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Da:....e.!..le rose piangono al tramonto...!.
michael santhers