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 1 Due chiacchiere tra amici (presentiamoci)
 PREMI LETTERARI 3 di Simone Fagioli
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Simone Fagioli
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Inserito - 04/06/2005 :  17:50:09  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Simone Fagioli
Cari amici di Concertodisogni,

Ancora un Premio Letterario, questa volta il più importante mai ricevuto.

A presto e buona navigazione a tutti!!!

Il giorno Sabato 28 Maggio alle ore 16,30, presso la sala “Ouverture” (con un recital straordinario di Nino Cellupica accompagnato dal prof. Gianluigi Pizzuti alla chitarra) in Roma, si è tenuta la cerimonia di chiusura della XXVIII Edizione del Trofeo Medusa Aurea, il prestigioso e celeberrimo tra i “Premi della Cultura”, conferito dalla Accademia Internazionale d’Arte Moderna – Istituto Superiore di Cultura.
La Giuria per la poesia, composta da Andrea Abruzzese; Nino Cellupica; Francesca Graziano; Aldo G .Jatosti; A. Maria Marfè; Alessandra Masu; Marini Giancarla Menichellie da Francesco de Benedetta, ha assegnato il 2° Premio (medaglia argentea) al Poeta Simone Fagioli per il volume edito “Un poeta: l’ombra della sua città”.
La manifestazione è stata patrocinata dal Ministro per gli Italiani nel Mondo On. Mirko Tremaglia; dalla Regione Lazio; Rapporti con il Parlamento giornalista Augusto Giordano del Consiglio Direttivo dell'A.I.A.M; numerosissimi Onorevoli e
L’A.I.A.M., che ha sede in Roma, è promotrice dei Premi della Cultura, è editrice del periodico "ACCADEMIA Il Notiziario dell’A.I.A.M., ed è altresì riconosciuta dall'ONU quale O:N.G. col n° ID 886 .

“Sono felice e sorpreso: questo 2° Premio è il riconoscimento più importante che ho ottenuto negli ultimi anni; è stata una piacevole sorpresa ma all’inizio quasi non ci credevo…L’ A.I.A.M. mi concede l’opportunità di iscrivermi all’Albo Accademico e di proseguire un percorso spero appena iniziato.”


SENSO VAGO D'INFINITO


Dopo i punti di sospensione
può celarsi anche l’infinito;
dopo una buia delusione
c’è sempre un amore finito.


Ha un bel sapore l’infinito
e quale cuore ora mi darà,
che cerco in un momento sfinito
di una sera, in una città.


Uno strano senso vago d’infinito
sento in me, sento nella vita:
è lieve appena ma indefinito
come etère, come gioia infinita.


Già da tempo paradossi ed intuizioni
han portato l’uomo a scoprire l’essenza
dell’infinto potenziale con astrazioni
e negare quello reale con l’esperienza.


E sembra quasi di vivere appena
immerso in momenti e ore finite,
nel tempo che incalza ogni scena
di gente, me, di emozioni sparite.


“Un poeta: l’ombra della sua città” – Casa Editrice Alberti & C. Editori, 2003

Antologia letteraria del Premio di Poesia “Vitantonio dell’Erba” – Vito Radio Editore, 2001

Simone Fagioli

Beppe Andrianò
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Inserito - 04/06/2005 :  19:19:33  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Beppe Andrianò  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Beppe Andrianò
Complimenti Simone,
Sono certo che il tuo aiuto ed il tuo esempio potrebbe essere molto apprezzato da tanti colleghi scrittori.. descrivici ad esempio la perseveranza nel seguire concorsi, nel mandare le tue produzioni, nello scegliere concorsi a pagamento o gratuiti, etc.. io credo che tutte queste analisi potrebbero aiutare molti concertisti ad essere ancora più contenti per i risultati che ottieni con la tua arte che è poi l'arte di tutti noi.
Ancora complimenti ma ti esorto a scrivere di piu' delle emozioni e delle selezioni che operi prima di mandare una qualsiasi tua opera ad uno dei tantissimi premi che tutte le settimane si svolgono in Italia.
Ciao
Beppe


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Simone Fagioli
Cittadino


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Inserito - 06/06/2005 :  10:44:17  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Simone Fagioli
Caro Beppe,

Ti ringrazio anzitutto per i complimenti. Effettivamente sono stato molto scarno nel presentare questo Premio anche perché tentare di fare una sorta di rubrica dei Premi o delle Nostre Esperienze comporta sempre inevitabilmente dei rischi ed è per questo che ho aspettato tutto questo tempo per tentare di proporre una cosa simile. E’ molto facile infatti rischiare di auto-celebrarsi o di esibirsi o magari di fare una informazione non del tutto corretta. E’ per questo che ho tentato di esplicitare solamente i fatti e non emozioni, consigli, pareri, dritte…
Comunque ti ringrazio per avermelo fatto notare perché così mi sento più legittimato a fare qualcosa che avevo in mente.

In primis vorrei dire che non bisogna mai fidarsi di coloro che dicono “Non fare questa cosa perché è inutile” oppure “Non la fare tanto ci rimarrai solo male” od altre sciocchezze del genere. BISOGNA SEMPRE PROVARE E TENTARE DI FARE. Astenersi nel fare è tirarsi indietro e forse perdere una occasione. E’ da quando avevo 15 anni e quindi ormai sono 7 anni che giro l’Italia in largo e in lungo per partecipare a premi, concorsi, manifestazioni, convegni, reading, ecc.
Posso dirvi che all’inizio è bene non fare una selezione tra i premi o concorsi ma farli e basta per vedere quali sono i primi risultati… All’inizio è utile non porsi tanti problemi…Anche perché sinceramente non me li pongo nemmeno io dopo 7 anni che partecipo ogni mesi a diversi premi.
Attenzione: all’inizio quando poi non si è conosciuti, il problema è che vincono, arrivano finalisti o segnalati, sempre i soliti o quelli del posto in cui si svolge il concorso. E’ bene quindi, all’inizio, saper farsi apprezzare dalle varie giurie. Posso dirvi ancora che i premi più importanti per la poesia si contano sul palmo della mano, anche se ci sono buoni premi che non vengono molto sponsorizzati….


CONTINUA….


Simone FagioliVai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
Curatore


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Inserito - 06/06/2005 :  12:47:48  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Complimenti a Simone e ai risultati che ha ottenuto.

Sono però d'accordo su tutto ciò che scrive Paolo, con il quale sono sempre stata in perfetta sintonia di pensiero.
Vorglio però aggiungere ancora qualche idea.
---
Con mio grande stupore ho notato in questi ultimi anni che la poesia ha moltissimi cultori.
Nella mia vita di suoni e colori, non me ne ero mai resa conto finchè non mi iscrissi a concerto di sogni. Ero convinta che la poesia fosse un dono solo per pochi eletti...

Sinceramente non avevo mai pensato che potessero esservi concorsi di poesia: mettevo troppo in alto la poesia e i poeti, forse il mio è un concetto romantico e forse in parte superato.

E' vero, può essere un sistema per farsi conoscere, partecipando ad un concosrso, soprattutto se prevede la pubblicazione, che si vinca o meno.
Ma il Poeta scrive per avere la corona d'alloro o perchè la sua è una esigenza primaria?

E' vero, l'autore de "Les fleurs du mal" , che ammiro incondizionatamente, voleva scrivere per mestiere, aveva bisogno di vendere la sua merce per non morire di fame.
La poesia e l'arte non sono esigenze primarie nella società come poteva essere ad Atene. *

Però è insito nell'animo umano il desiderio del bello e può darsi che vi siano editori che cercano poeti, perchè no?
Non conosco abbastanza questo mondo.

Posso affermare che nelle persone c'è quest'ansia.... La televisione con i suoi spettacolini banali o rivisti decine di volte, ha toccato il fondo.
Lo sento dire ogni giorno, peggio di così, non resta altro che tornare indietro.
Anche ieri i falegnami che erano in casa mia a montare un mobiletto, mentre c'era la TV accesa, se ne lagnavano, come la commessa del mio supermercatino e la mia portiera, le poche persone che vedo quotidianamente.
Nelle persone c'è il bisogno di Poesia. Lo indicano le migliaia di poesie di concerto di sogni, lo dicono i numerosi siti, lo dice una strana iniziativa in una cittadina alla periferia di Milano ( Rozzano) dove le poesie mandate al Comune dai cittadini sono state stampate sui sacchetti del pane, iniziativa voluta da un filosofo
E' una piccola rivincita sulle banalità del quotidiano.

Mi auguro che anche Paolo riesca a trovare i suoi meritati spazi, avete letto le sue poesie in concerto di sogni? Credo che in buona parte siano in concerto.it, sotto il nome di CLAB1, tanto per dire che la visibilità si riesce ad avere lo stesso.

Conosco invece molto bene la prassi dei concorsi musicali.
Come pianista non ho mai desidarato partecipare ai concorsi,ho suonato lo stesso, e , credetemi, non è facile trovre da suonare nelle stagioni.

Elena F.

Edited by - Elena Fiorentini on 06/06/2005 13:00:02

* a dimostraizone dell'indifferenza e del fastidio con il quale viene guardato ogni espressione artistica vi segnalo l'ultima perla:
il taglio di quattro ore settimanali, due di pittura e due di scultura nei licei artistici


Edited by - Elena Fiorentini on 06/06/2005 17:29:46Vai a Inizio Pagina

Roberto Mahlab
Amministratore



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Inserito - 06/06/2005 :  16:42:41  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Io sono impressionato, non solo dalla bravura poetica di Simone, ma anche dal suo coraggio, la sua gioia la sento come la mia gioia e credo che i premi siano meritatissimi e credo anche che, proprio nel caso di Simone, sia straordinario che poesie cosi' valide abbiano anche l'onore di essere premiate, qui non si tratta di celebrare una persona che mette giu' dei versi, si tratta di riconoscere una persona che scrive versi in maniera non comune e se accade che se ne accorgano anche i giurati dei premi letterari, e' un buon segno, viene davvero premiato il merito e il linguaggio della poesia diviene mezzo di comunicazione ufficiale e ricercato. Bravo Simone e soprattutto un grazie sentito sia per condividere con noi le tue opere, sia per raccontarci gli stati d'animo che si rincorrono dentro di te, un'altalena che immagino ti fara' sobbalzare il cuore.

Nel film "I colori dell'anima", uscito ultimamente nelle sale, viene narrata la storia di Amedeo Modigliani, vissuto a Parigi insieme agli altri grandi pittori dell'epoca, da Picasso a Utrillo.
Picasso, assurto a fama e gloria, cerca di convincere Modigliani a partecipare a concorsi, in modo da poter anche sbarcare il lunario, le sofferenze di chi non trova lavoro perche' il suo lavoro e' fare l'artista sono ovviamente terribili e allora anche fare l'artista e' un mestiere, un mestiere tra l'altro difficilissimo, un mestiere che unisce l'animo ideale ai sensi pratici che permettono di trasmetterlo, di condividerlo.
Una delle scene deliziose del film e' la visita di Picasso e di Modigliani a Renoir, nella sua immensa villa. Renoir, con un'ironia eccezionale, spiega ai suoi ospiti che la villa l'ha comprata con il ricavato di due quadri, le auto con il ricavato di un quadro e un altro possedimento con un'opera che avrebbe dovuto essere un vaso di fiori, ma era bastato solo il vaso.

Dunque l'arte ha certamente l'aspetto disperato che la storia della vita di numerosi artisti ci ha tramandato, artisti che, al loro tempo disconosciuti, oggi sarebbero triliardari, ma ha anche l'aspetto di altri artisti che invece hanno usufruito in vita dei frutti del loro genio.

Uno dei sogni del nostro concerto di sogni e' che tutti i nostri autori un giorno vicino siano riconosciuti quali portatori del linguaggio universale dell'arte e io, da buon levantino, spero che il loro sentiero sia ricoperto d'oro.

Ovviamente la famigerata traballante giunta golpista della municipalita' di concerto city prende il centodieci percento di tutto.
Il mio sogno personale e' vincere con tale stile il premio pulitzer della perfidia per il 2005, anche questa e' arte.

Roberto

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Simone Fagioli
Cittadino


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Inserito - 07/06/2005 :  16:30:07  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Simone Fagioli


Sintetizzando, all’inizio e anche dopo diversi successi io ho sempre mantenuto una certa umiltà di fondo (anche se in genere sono umile tanto quanto mi sento di esserlo, per es. S. Agostino diceva che è meglio chi non è umile rispetto a chi è falsamente umile) che fa parte della mia personalità, la quale non mi fa scartare anche inviti a Premi o Concorsi minori. E’ un modo non solo per farsi conoscere ma UN MODO PER CONFONTARSI CON GLI ALTRI E DISCUTERE IN MANIERA PROFONDA DELLA POESIA E UN MODO PER SAPER ASCOLTARE ULTERIORI PUNTI DI VISTA. E’ troppo facile chiudersi in se stessi e dire le mie poesie sono bellissime solo perché le scrivo io o perché rispecchiano i miei canoni di bellezza, le mie emozioni o altre introspezioni simili. Se questo fosse vero, Montale non sarebbe riconosciuto da tutto il mondo uno dei maggiori poeti dell’umanità e parimenti per Leopardi o Dante. I grandi poeti sono quelli che anticipano i tempi e quelli che fanno rispecchiare i lettori nelle loro emozioni, le quali diventano emozioni universali (empatia).


CONTINUA…

Vorrei ora rispondere agli amici che, come vuole il buon senso e il giusto gioco della dialettica e dei diversi punti di vista, sono in disaccordo con ciò che ho precedentemente scritto.
Anzitutto vorrei rispondere all’amico Paolo verso il quale nutro profonda stima sia per l’intelligenza
mostrata nei sui commenti, sia per la bellezza dei suoi scritti, in particolar modo di critica musicale.
Il piacere dello studio, abbinato ad uno studio continuato e continuativo ( a patto che non sia meramente libresco o saccente o mnemonico ma interpretativo ed intuitivo) può esserci ed esistere comunque. Per esempio, lo studio universitario della filosofia lo abbino ed anzi lo integro con lo studio e la scrittura della poesia e la partecipazione a Premi e varie pubblicazioni in riviste ed antologie. La poesia, infatti, a differenza delle altre materie di studio, non ha corsi di laurea. La poesia non è insegnabile: nessuno può insegnarti a scrivere una poesia, nessuno può dire di essere laureato in poesia. Uno invece può dire di essere laureato in lettere, in letteratura, in lingua etc.
Ancora vorrei aggiungere, che i maggiori poeti appena morti o ancora viventi (Montale, Quasimodo, Raboni, Zanzotto, Erba, Lamarque, Luzi, Vitello, Pecora, Calabrò, Ramat, Rondoni, Sanguineti, Giudici, majorino, Piersanti…)hanno ricevuto sia Premi Maggiori( Nobel, Montale, Viareggiò, campiello, Bautta…) Ma anche Premi Minori. Ergo, il riconoscimento di un Premio (meglio se importante) ha pur sempre un valore, anche solo approssimativo: Pascoli per ben 13 volte ha vinto il premio Andersen per il latino e questo vorrà pur dire qualcosa.
Ci sono anche poeti, come S. Penna, che mai hanno voluto partecipare a Premi: questa però è una scelta personale me non indicativa. La scelte personali, motivate o meno, non hanno un carattere obiettivo, proprio perché hanno un valore soggettivo. Un premio letterario, anche se è una sagra, non sarà mai una sagra. Altrimenti si cade nella trappola opposta, cioè quella del qualunquismo o meglio del nichilismo, che tutto rifiuta perché niente giustifica. Anche le esperienze più brutte ci fanno capire il senso dello schifo. Abbiamo sempre però imparato qualcosa che prima non conoscevamo direttamente.
Il problema è solo uno: io credo che fare il poeta sia un mestiere, un lavoro riservato a pochi. Per me vale ancora l’insegnamento del “mito della caverna” di Platone. Non credo al poeta egotista od all’intellettuale elitario. Credo che il poeta sia specchio e lume della società, credo in un intellettuale nazional-popolare. Oggi, il problema della poesia che non viene letta dalla gente che preferisce la prosa, deriva dal fatto che la poesia non si interessa della gente e dei suoi problemi.

Ringrazio immensamente e profondamente Roberto per la stima dimostrata e per i complimenti.

GRAZIE


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