Domenico De Ferraro
Emerito
Italy
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Inserito - 09/06/2005 : 19:51:38
SOGNO DI GIUGNOIl canto del capro Risuona nelle voci sparse tra i campi di grano maturo Un grilletto dispettoso se ne và girando nudo Suonando un contrabbasso più grande di lui S’odono mesti nell’aria Gli spiriti degli alberi vestiti a festa Per il centesimo compleanno della vecchia quercia Sulla collina franata a causa delle ruspe. Un tempo, crogiolo naturale d’ ingranaggi celesti oggi discarica comunale Partecipano tutti gli abitanti del bosco vengono sù dai monti e dalle valli in fiore portando seco un sacco d’allegria Antica fiaba, alba nova Farfalle elettriche volano Sui fiori meccanici Senza mai stancarsi , aiutano i folletti A girare le lancette del grande orologio Al tramonto d’ogni nuovo giorno speranze amiche ancelle affiorano nell’animo Gioie , finzioni ed altri lirismi. Ogni dialogo è un momento ontologico Del nostro crescere Percorsi minimali sentieri personali Attraverso il passato Vittime dell’ignoranza altrui E d’una gran voglia di continuare a credere nella favola bella che ieri c’illuse che ancor oggi c’illude La storia derivato d’anonime realtà coraniche Si riduce aspettando Godot Mentre si è a lavoro in fabbrica o in ufficio In macchina in mezzo al traffico Sulla fermata dell’autobus L’immaginario genera verità troppo simili Incontrollate frasi al chiaro di luna Messaggi in codici cifrati e zebrati La certezza d’una salvezza intravista Dal buco della serratura della propria Camera da letto Nei cupi giorni in compagnia di Peter Pan E di Capitan Uncino, sull’isola che non c’è.
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