Sperpero attimi di vita
soavemente
ad osservare il mutare incessante
delle stagioni e la caduca esistenza umana
cede il passo
alla più divina curiosità
adorando la perfezione
di questo primo
giorno di primavera.
Le vermiglie foglie
profusamente
salutano
il gentile vento
e timide
si specchiano
nell’incessante scorrere
del torrente.
Il cuore della creazione
torna a battere
e una luce ormai dimenticata
invade i miei pensieri.
Ma è solo un attimo.
E’ vero.
Non so più amare la primavera,
non mi è consentito.
Mi limito ad osservare
soavemente
quest’affascinante mutare
così simile all’incalzare
delle stagioni
della nostra vita.