Le labbra increspate,
quasi arse dal vento triestino.Non ricordano più
il sapore della rugiada mattutina.
La fronte rugosa,
quasi costretta da un pensiero lontano.
Non ricorda più
le fresche risa giovanili.
Le gambe stanche,
abbandonate
su di un vecchio sgabello.
Non ricordano più
correre dietro alle ali d’una farfalla
Gli occhi velati,
persi nel violento tuonare
delle onde sugli scogli.
Non ricordano più
il rosso tramonto del Golfo.
Ma il cuore non tace
e, malinconico,
ricorda.
Ricorda
una notte
di bombardamenti
ed
un bambino
trafitto da un proiettile,
esanime.
Ricorda
perchè non vuole smettere
di ricordare
suo figlio.
Ricorda perché lo ama.
E l’amore non muore mai.