michael santher
Senatore
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Inserito - 20/08/2005 : 03:26:23
In un rigido inverno,due miseri vecchi con una mappa di infinite strade percorse segnate sulla faccia e privi di ogni ricchezza di tatto a tal punto che la povertà aveva messo ipoteca a ogni sogno,ebbene essi vicino a un barlume di fiamma a metà strada tra speranza e sfortuna,ricordavano tempi migliori quando identica sorte di averi nel lampo degli occhi si accendeva il desiderio di aversi e ora imbaccuccati come pagliacci a voler un divertimento per rendere più docile la morsa del freddoSi offrivano spaventapasseri per impaurire gli spifferi che trasportavano odore di morte e vegliavano sgomenti la danza perversa dei denti..quando ad un tratto un lumino sollevò il coperchio di cenere e si mostrò in un'azzurro di cielo terso divorando ogni rosso dell'usulae fiamma che tanto somiglia all'inferno dei poveri...e come d'incanto nella strana luce un'angelo apparve accompagnato da soavi musiche e immediato parlò...vengo apposta per voi per donarvi l'appago di tre vostri desideri...oh! dite e ben lieto sarò nel vedervi finalmente sorridere ...ah! disse il vecchio..vorei un'asino per trasportare le zucche,l'unico frutto che nasce generoso nell'arida terra e fino a oggi fedele allo stomaco ha incantato la bestia di fame che divora la vista fino all'assoluto della cecità e con le parole ancora impegnate a salutare la bocca con stupore vide un'asino disorientato girare nello squallore di stanza ...sgomenta la moglie inveì...maledetto tu sia che ti cascasse il naso, hai sprecato per niente un dono divino...immediatamente una caverna apparve sul viso del vecchio e si sentì il secco tonfo del naso e con esso si esaudì la seconda richiesta mentre la moglie inorridita cercava di porre rimedio all'aspetto e addolcire la bruttura a lei di fronte -Dopo un violento litigio con invettive che non posso quì raccontare per rispetto alle gentil donne che leggeranno questo mio scritto,si accordarono di consumare insieme l'ultimo tratto di un'esistenza ormai già come foglia caduca arrivata fino a un dicembre paziente e decisero con un consenso unanime anche se obbligato dall'accaduto di far ritornare il naso sul volto in modo da poter stendere il più lontano possibile con dignità...le cuoia e subito l'orpello utile oltre a catturare il respiro anche a riferimento di mira e di estetica..ritornò all'antico suo posto e restituì le sembianze per il riconoscimento col suo immutato peso degli anni -Al terzo desiderio ormai consumato il fuocherello si spense e i due vecchi misero una dura crosta di pane alle labbra per fermare il rumoroso ballo sfrenato dei denti ormai sfuggiti a ogni controllo per le forze mancanti dovute alla fame ...Io seppi la storia e mi venne solo da dire.. siamo tutti dei libri già scritti e il destino è il lettore che ci conosce a memoria e non serve il tentativo di cambiarci...il finale ---------------------------------------------------- Da:Voci scomode www.santhers.com michael santhers
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