Shirin
Senatore
Italy
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Inserito - 29/08/2005 : 14:09:10
Pioveva. Un sincronismo perfetto di scintille infiltrava la mia camicetta ed il mio grembo freddo reclamava un posto caldo. La luce intensa e priva di sole mi accecava lo sguardo in quella fredda mattina d'autunno. Ma non potevo, non riuscivo a muovermi tra la folla tipica di Milano. Sentii il mio corpo che si contraeva in uno sforzo di dolore a quel viso così familiare che neppure mi riconosceva. Si irrigidirono le mani e le mie pupille si dilatarono d'emozione. Piangevo. Le mie erano solo gocce che si sarebbero unite ad altre. I capelli ormai completamente bagnati mi diedero un'aria ancor più smarrita. Quante notti e quanti giorni sperando accadesse, pregando per vederti e urlando perché non c'eri. E tu, lì, come me, tra la folla. Stavi seduta su quel gradino riparandoti dalla pioggia con uno zainetto. Sembrava che per tutti quegli anni tu fossi sempre stata lì ad aspettarmi. Poi, quando ormai ti fissavo da un'eternità, ti voltasti veso di me. Pregai. Erano solo pensieri frammentati qua e là mentre impazzivo di gioia e morivo di terrore. Avevi una semplice coda di cavallo e un nastrino che ti teneva i capelli legati. Eri tutto ciò che la vita mi aveva dato e mi aveva tolto. Avevi 4 anni. Eravamo nel parco e... L'avevo ripetuto mille e mille volte che in un momento di distrazione ti avevano portata via da me. E da allora tutte le mie forze si erano concentrate per trovarti. E ti avrei riconosciuta tra mille anche a distanza di 100 anni. Ricordo ancora quel tuo volto smarrito, i tuoi passi verso di me... "Signora, si sente bene?" Ed io dissi per la prima volta dopo 10 anni senza di te: "Sono tua madre"
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