Roberto Mahlab
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Inserito - 27/09/2005 : 08:44:07
Un bussar forsennato alla mia porta. "Apri!" "Chi è?" "Sono io", una voce imperiosa. "Io? come potete essere io? Io sono io". "Apri subito!" "Come posso aprirvi se non vi riconosco? voi riferite di essere io, ma io son qui dentro, non lì fuori!" "Apri fellone!" "Il dubbio mi assale, sarei davvero allora proprio io che dico parole del genere a me?" "Apri, viscido essere di terra fangosa che di esistere non hai il diritto!" "Ecco messere, ho compreso che voi non potete essere io, io non uso cotali appellativi per me, certo ogni sera io penso al giorno trascorso e mi sgrido, rifletto e mi vergogno, riassumo e mi riprometto, di ogni azione compiuta mi giuro di rifarla meglio oppure di non rifarla affatto, senza mai vanto di poter essere perfetto". "Tu piccolo ectoplasma nano e la tua ridicola poesia, solo botte e disprezzo meriti, apri!" "Molti mastri del passato narraron in versi, i loro nomi sono assai famosi, grandi. Io sono un piccolo io, abbiate pazienza signor io, ma non vi apro, perchè voi non siete io, avete mentito e vi ho scoperto". "Pagherai!", e rumor di passi furiosi che si allontanano. Era così grande il suo io da sovrastar lo stesso suo nome che mai pronunciò. Roberto Mahlab
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