Tramortito
il mio spirito
giace su di una zattera,
trasportato dal fiume
dei ricordi.Non si volge
ad osservare
il mutarsi del passaggio.
A volte sonnecchia,
corrucciato,
nell’ombrosa cavità di un albero.
L’indifferenza
rode il suo corpo,
che il male umano
ha guastato,
insudiciandone
l’abito,
un dì immacolato.
Non ricorda più
il suo nome,
non se ne vanta,
non se ne cura.
Solo la mente,
lucida,
riesce a distinguere il sentiero
tra le tenebre.
Un giorno annegherò
in una pozza d’oblio,
ed i miei sensi taceranno
per sempre.
Poi il nulla.
E mentre le fiamme
bruciano le mie ferite,
spargo semi nel vento.
Tempo e luogo si confondono.
Eppure il mio cuore freme.