Esche penzolano
per i morti ambulanti
a ravvivarsi con benzina
attinta dal disprezzo in mano
a chiudersi in presa vuota
unghia a pellePassi storpi a oliare
occhi a veglia di corvi
e spediti sciolti da fiati forgiati
da calore finto
a imbalsamarsi in baracche
onde evitare rovine di coreografie
Doni di dolci
a copularsi la fame
e nell'amplesso d'ingordige
la riluttanza trascina
oltre l'ingombro..a eludere
il nuovo riverso in disturbo
in strade addobbate a mutande
a impreziosire teste di medaglie
guadagnate da parassiti
lustrate da concubine
E' il Natale dei poveri
compleanno degli esclusi
festa delle nebbie a celare
in risalto ai diamanti
e credo sia meglio frustare
figure d'ingombro
sul gelo delle pezze indurite
per evitare il selvaggio in adatto
a cattività e un abbasso di guardia
che l'ipocrisia coltiva
in questi giorni per il bucato
a un teatro di sporche coscienze
...e l'inverno è ancora
al primo piatto fumante
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Da:Vetriolo
www.santhers.com
michael santhers