Stagione di prosa 2005-2006
I ragazzi di Via della Scala (24-25 gennaio)La stagione di prosa del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, martedì 24 e mercoledì 25 gennaio, con inizio alle ore 20.45, con uno spettacolo scritto e diretto da Ugo Chiti ed interpretato dagli straordinari attori della compagnia Arca Azzurra Teatro: I ragazzi di Via della Scala ovvero cinque storie scellerate. Il testo, terza parte della trilogia "La recita del popolo fantastico", ha ricevuto nel 2002 il Premio Candoni.
La storia si svolge negli anni Cinquanta: alcuni ragazzini si riuniscono nel grande androne di un palazzo di periferia per raccontarsi “storie di paura”. I ragazzini sono quattro, tre maschi e una femmina; a loro si unisce Giovannino, che dice di avere compiuto sei anni ma che in realtà è un sedicenne mentalmente ritardato.
L’androne si trasforma così in un luogo deputato a evocare fiabe e leggende come quella, per citarne una, di San Giuliano, il Santo assassino spinto da una profezia a trucidare i genitori per poi espiare la colpa.
Allo stesso modo la presenza quotidiana di un personaggio misterioso che attraversa le scale suggerisce una fiaba solo in parte riconducibile a quella del Re porco o a quella più nota de La bella e la bestia.
Il pianerottolo e il vano delle scale diventano, quindi, un luogo dove il “fantastico” della narrazione s’intreccia al “quotidiano” dei personaggi.
Il meccanismo narrativo di questo testo differenzia in modo sostanziale l’ultimo pannello della trilogia “La recita del popolo fantastico” dai testi precedenti. Ne Il vangelo dei buffi come in Quattro bombe in tasca la cifra drammaturgica era sempre riconducibile ad un contesto reale; inoltre, sia il pretesto della religiosità contadina che il racconto epico e tragico della guerra partigiana si attenevano alla comune radice della narrazione orale.
I ragazzi di Via della Scala non è una semplice compilazione di fiabe: nel testo le vicende dei cinque bambini s’intrecciano ad un doppio gioco di rappresentazione dove il “quotidiano” e il “fiabesco” diventano sublimazione e strumento per esorcizzare paure, angosce e smarrimenti dell’età infantile.
Lo spettacolo diventa così una metaforica riflessione su un’età indifesa dell’uomo e, in senso più allargato, una parabola sull’abuso e la violenza del potere.
Cifra comune dell’intera trilogia è l’alternanza tra comico e tragico, il grottesco divertito e allusivo, una sospensione onirica, qui ovviamente più accentuata, fino ad una conclusione che torna nel segno dolente di una realtà.
I biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro (tel. 0481 790 470), dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 19, e durante le proiezioni cinematografiche del fine settimana. E’ possibile, per chi risiede fuori Monfalcone, effettuare prenotazioni telefoniche.
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