detective Hayes
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Italy
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Inserito - 24/01/2006 : 00:27:08
Nell'oscuritàEra una notte cupa. Pesanti nuvole incombevano sulla città. L’uomo al volante, nascosto nell’ombra del vicolo, rimase in attesa del segnale che arrivò con tre minuti di anticipo. Mise in moto e si mosse, senza accendere i fari. Dal pesante portone intravide la silhouette di una donna avanzare quasi di soppiatto. La vide sgattaiolare tra le auto ferme in doppia fila e passare rapida davanti alla sua auto che procedeva lentamente. Si avvicinò allo sportello, lo aprì e un attimo dopo era già dentro, accanto a lui. Nessuno l’aveva vista, come previsto. Nascosta dall’oscurità, l’auto accelerò e scomparve. "Dovremo uscire allo scoperto, un giorno o l’altro." disse lui, "Potrei caricare in macchina qualche sconosciuta." "Potrei salire nell’auto di un maniaco." esclamò lei, guardando la figura dell’uomo accanto a sé senza però riuscire a vederne i contorni. Era troppo buio. Lei sorrise ed ebbe l’impressione che anche lui le stesse sorridendo. Per un paio di isolati nessuno dei due parlò, entrambi concentrati a guardarsi intorno, alla ricerca di sguardi indiscreti. Poi l’auto svoltò e dopo una ventina di metri si fermò al semaforo. Lei lo guardò con l’espressione di chi sta per morire se non riceve immediatamente un antidoto contro un potente veleno. Voleva essere baciata. Voleva sentire il contatto delle sue labbra sulle proprie. Ormai erano passati più di sedici ore da quando le aveva sfiorate l’ultima volta. Era in crisi d’astinenza. "Dammi un bacio." disse lui, convinto di essere ormai al riparo. Lei si avvicinò. Anche lui si sporse verso di lei. Si baciarono. Un istante. Poi la consapevolezza. Non era lui. Non era lei. Ray si svegliò nel cuore della notte in un bagno di sudore. Era stato un sogno. Solo un terribile sogno. Si girò. Era solo, come sempre. Pensò a lei. L’incubo di ritrovarsi in macchina con uno sconosciuto, destò Cassie col cuore che batteva all’impazzata. Si rannicchiò tra le coperte e una lacrima le attraversò la guancia. Le mancava il suo calore, le mancavano le sue braccia a stringerla forte. Le mancava il suo respiro caldo tra i capelli. Prese il telefono e compose il suo numero. Squillò un paio di volte prima che lui si decidesse a prendere il ricevitore. Non iniziò com’era solito. Disse solo "Mi manchi", come se sapesse già chi c’era dall’altra parte. "Anche tu." rispose lei. "Domani diciamo tutto." "Okay. Buonanotte." "Buonanotte... ti amo."
--------- Un miniracconto nato per caso, questa mattina... appena sveglia!
Un sorriso, Tix
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