Domenica 29 gennaio ore 21
incontro con la cultura ebraicaCorte del ciliegio
Castellanza (autostrada Milano-Varese uscita Castellanza)
Danze letture buffet dolci ebraici
in collaborazione
con
associazione Selene, teatro corte, scuola ebraica
Alcune piccole considerazioni strettamente personali che vanno prese strettamente per quelle che sono.
Al di là dei discorsi di facciata, improntati a generiche condanne, ad un orrore per quello che è successo nei campi di sterminio, a volte mal simulato, esiste ancora un sentimento d’antisemitismo strisciante e “trasversale” che unisce anche sponde opposte. Mi sono trovato recentemente a contatto con persone, dotate anche di una cultura decisamente sopra la media e durante una conversazione riguardante l’attacco alle Twin Towers, alcune di loro hanno accennato al fatto che quel giorno c’erano “solo” tremila persone in luogo delle abituali cinquantamila e che ben pochi ebrei erano presenti sul luogo, come se fossero stati avvisati che qualcosa doveva accadere. M’è venuto in mente che il giorno dell’attentato a Sharm el Sheik gli autisti egiziani si rifiutavano di portare i turisti a Naama Bay. Quindi volevano insinuare neanche tanto velatamente che l’attacco non era opera di Al Qaida e ordinato da Bin Laden? La teoria mi ha colpito quasi come un pugno allo stomaco e mi ha lasciato senza parole ma è da quel giorno che ci penso, che rivedo le immagini dell’Olocausto davanti a me trasmesse dalla televisione, che vedo film che ricordano quei giorni, che penso alle sofferenze inaudite di un intero popolo, che mi dico "ma com'é possibile pensare una cosa simile?", che mi viene in mente quello che si diceva intorno al “Protocollo dei Savi di Sion” di cui non conoscevo neanche l’esistenza perché come si è detto è uno dei più grandi falsi della Storia preso a pretesto da Hitler, a dimostrazione di un “complotto ebraico” per conquistare il mondo e di scatenare quindi un’offensiva che ben tutti conosciamo. E’ un teorema che sembra quindi intramontabile e che trova molti più sostenitori di quello che si possa immaginare. E’ triste, molto triste ma è così. Nel mio piccolo cercherò d’essere presente a quella manifestazione per dare una minima testimonianza d’affetto e solidarietà, ma se non potessi esserci mi sentirò vicino col cuore.