zanin roberto
Senatore
Italy
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Inserito - 07/02/2006 : 00:51:15
LA VERITA' E' FIGLIA DEL TEMPO II PARTE Arrivato vicino allo scavo, Zaino si ferma, guarda l'orologio e si accorge di essere in anticipo, respira profondamente e scosta la neve dal telo protettivo, calza dei guanti leggeri e si da da fare per liberare dagli ingombri il sarcofago, proprio mentre due grossi omaccioni scendono da un furgone, vestiti da muratori. Sono stati assoldati per spostare la tomba marmorea. -" Buon giorno, professore! " dice il più giovane dei due, mentre l'altro scarica degli attrezzi dal mezzo. - " Buon giorno, ragazzi, speriamo che non nevichi per un paio d'ore, cosi almeno finiamo di restare all'aperto e continuiamo all'interno del Duomo." replicò Zaino con impazienza. -" Bene, allora con il paranco mobile lo solleviamo e lo portiamo all'interno della chiesa, ...dai Cochi che il sol magna le ore!" disse l'anziano al giovane con autorità. Le operazioni durarono meno del previsto e in poco tempo il sarcofago era all'interno del vecchio Duomo. Stapparono delle birre e si concessero una pausa, in quel momento entrò Diana con il suo ragazzo Paolo. -" Proff. , buon giorno! Eccomi quà, tutto bene? Dormito? ...Ah, abbiamo comprato dei dolci locali, si chiamano buso...busolai! ecco, assaggiare per credere ! Paolo prendi il thermos del caffè...vicino a questo paese c'è a pochi chilometri Sesto al Reghena, con una invidiabile abbazia benedettina del VII sec. d.c., fondata da due fratelli longobardi, con un forno in cui si confezionano questi dolci" - " Buoni davvero! Bè ad un caffè non dico mai di no ! " Congedò i due operai che avevano ormai imbragato il coperchio e dotatolo di una attrezzatura a manovella atta a alzarlo e a richiuderlo, decisero di rimanere soli. Una luce opaca filtrava dalle alte finestre, si disposero ai lati del manufatto, Paolo armeggiò con la manovella e lentamente il grosso marmo scivolò dritto, una coltre di finissima polvere avvolgeva forme arrotondate, ecco tra il grigio del terriccio un teschio di un individuo adulto, una donna giovane, con femori, omeri, bacino e tutto lo scheletro, ecco ora l'anello alla mano sinistra, una fine cintura di pelle scura. Diana fotografava, Zaino inventariava, scrivendo quello che diceva a voce alta, Paolo teneva dei contenitori in plastica trasparente che imbustava dei vari reperti. -" Da una prima analisi, posso dire, con quasi assoluta certezza che si tratta della sepoltura di una giovane donna adulta, probabilmente del tardo quattrocento, cosi come ci aspettavamo!" Quando finirono di scambiarsi le prime impressioni, iniziarono a guardare con più attenzione il contenuto della bara. Continuarono con un secondo cranio, più grande, di uomo anziano poi ossa di un secondo scheletro ma molto mal conservato, davvero di un'epoca molto più arcaica. Sul fondo rinvennero una collana di ambra e oro e degli umboni a decorazioni vegetali, una coppa in bronzo a sbalzi, con raffigurazioni di divinità in atti simbolici. Infine tra il marciume del fondo, trovarono un pugnale sacrificale, di finissima fattura orafa, con demoniache rappresentazioni. -" Inviamo il contenuto osseo alla collega antropologa per gli esami e le datazioni, mentre tutti gli oggetti gli portiamo a Trieste per le ricerche e la ricostruzione esatta del periodo." disse eccitato Zaino, con Diana estasiata e Paolo sconcertato. Non avevano fatto in tempo a chiudere la tomba marmorea che i due del bar che lo avevano seguito al mattino, entrarono con sicurezza spavalda nel duomo, si disposero alle spalle del professore e intimarono di dare loro tutti gli oggetti che avevano rinvenuto. In un primo momento, la sorpresa li aveva paralizzati ma ora ripresosi Zaino, cercò di dissuaderli, dicendo: -"Ragazzi, questi oggetti non hanno alcun valore commerciale, sono solo degli ottimi indizi per capire la storia e il passato. Vi compromettete per un niente, se volete dei soldi, abbiamo qualch'cosa?!...Che me dite?"- cercò di essere convincente. -" Siete furbo professore! Non provateci!.... sappiamo benissimo che invece hanno un valore enorme!" Non si accorsero che Paolo aveva allentato le corde del paranco e ora il pesante coperchio stava cadendo proprio mentre i due balordi avevano le mani sui bordi della tomba. Di colpo il coperchio cadde violentemente sul sarcofago, uno dei due si schiacciò un paio di dita della mano sinistra e l'altro spaventato inciampò su un sacco e cadde a terra. Paolo subito lo immobilizzò mentre l'altro sanguinando chiedeva frignando aiuto. I carabinieri del nucleo di Portogruaro portarono via i due sbandati e la giornata si chiuse con il suono squillante della campana. Zaino e Diana passeggiavano, con serenità, nello spoglio viale della Stazione, il freddo era meno intenso quel mattino, il rumore delle coclee dell'ex Molino Variola riempiva il loro riflessivo silenzio. La leggerezza di Diana, nel parlare in un locale pubblico del lavoro, aveva compromesso il loro filling, ma in cuor suo sperava di recuperare la stima dell'archeologo che sapeva ben disposto nei suoi confronti. - " Diana bisogna che stamattina ispezioniamo con cura quella tomba, ho la sensazione che sia databile alla sepoltura della seconda persona trovata, un'età che io collocherei..."-fece una pausa lunga ad aspettare la risposta di lei. "...con la migrazione fuga dei Celti, Galli, Galati, per l'occupazione territoriale dei romani, direi...attorno al 200 a.c..... giusto professore?" disse Diana come fa un'allieva all'interrogazione. -" Giusto mia piccola sciagurata!" -" Proff. sono sicura che troveremo qualche conferma a questa ipotesi cosi suggestiva...ah...volevo dire che ... no,no, niente! " borbottò la ragazza titubante. -" Diana per amor del cielo, se mi nascondi qualch'cosa, ora è il momento di dirmelo! Hai trovato qualche indizio nello scavo?" -" Non ne sono sicura, ma dalla stratigrafia è evidente che il sito non è di età tardo medioevale, c'era sicuramente un insediamento precedente!" Quando arrivarono al vecchio Duomo, c'erano due agenti della polizia che facevano dei rilievi, entrarono nel tempio e iniziarono con cura professionale la loro ispezione al sarcofago mamrmoreo. Pulirono, con pennelli, ogni parete e quando arrivarono al fondo, fu davvero enorme lo stupore nel constatare che vi era scolpita nitida una frase latina: " VERITAS FILIA TEMPORIS" La verità è figlia del tempo. Che cosa avevano voluto dire con questa frase i seppellitori?
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