Dalla collina
porro del tempo
si incantò lo sguardo sul villaggio
seduto in assopito eterno
e dai suoi piedi partiva un serpente in muta
una stradina polverosa e bianca
macchiata di neri asini
in fatica di soma
granelli d'ultima rimanenza di clessidra
in abbandono di conta
tanto il ritmo delle ore smosse
non serviva alle anime fuse al creatoPassamano di tal percorso
fili di telefono
trespoli di assonnati uccelli
che di tanto in tanto si allertavano
a un fruscìo di creature dal destarsi al
cambio di ombre e riposo
e con breve canto che carezzava la valle
segnalavano il falso evento
addolcivano il proseguo di pace
ignari che all'appiglio di zampe
scorreva ogni tanto con andirivieni
la voce di qualche sogno
Dall'alto si vedevano anche
fazzoletti variopinti di mille colori
espressioni di variegate colture
frutto al sole caldo
insaporito da sudore unto
All'improvviso litanie
si scusavano al silenzio mistico
accompagnavano un'anima
in un confetto verde a fianco
per porla nel luogo degli inamovibili
di rispetto eterno
L'emozione fu così forte
che il cuore bussò alla gola
seppur volevo andare alla fonte
da dove schiusi gli occhi
mi sentii un'animale di sfortuna che ritorna
dopo aver tradito il branco
Mi voltai ma a pochi passi
il grano giallo e maturo
solleticato da tremolìo di calura
mi riportò al cuore due riccioli
sulla fronte arancione
Capii che i ricordi sono gli unici
che possono metterti sulla schiena
il fardello degli anni....e io ero già stanco
per la lunga strada e avevo
le forze appena per il ritorno
--------------------------------
Da:E!...le rose piangono al tramonto!...
www.santhers.com
michael santhers