"La voglio, lasciami, la voglio!" "No, no, no, non la compri, non si e' mai visto un uomo che va in palestra con la maglietta con l'immagine di Laura Pausini stampata sul petto!" e mia nipotina mi strappo' dalla bancarella all'interno del Filaforum di Assago, dove il vostro corrispondente vi racconta il concerto di ieri sera che ha dato il via al "Laura Pausini World Tour".Tutto esaurito e diecimila e forse piu' fans che hanno sfidato la nebbia per non perdersi l'unica tappa milanese del concerto. Alle ventuno in punto si e' alzato il tendone che copriva il palcoscenico, un rispetto d'orario che avevo notato solo durante il concerto di Ricky Martin, un rispetto per il proprio pubblico di beniamini che non vengono mai lasciati attendere.
E mentre la voce di Laura si eleva tra due chitarre, una tastiera,
batteria e tre coristi, salta agli occhi la piacevole scenografia del palco, una corona alla star trek ripiena di cubi bianchi e riflettori gentili che non feriscono gli occhi e lei, con un top e pantaloni neri che inizia con :"E ritorno da te", voce netta, forte, chiara, la disinvoltura con cui si muove mostra il suo amore per quello che canta, la volonta' di trasmettere e il pubblico si sintonizza subito e
accompagna con diecimila voci la cantante fino alla fine del concerto due ore dopo.
Tutte le canzoni a memoria e anche Laura esplode con un sorridente e ammirato :"grazie Milano", il microfono offerto al suo pubblico che le porta via strofe intere.
E lei si racconta, cantrice di cio' che dichiara di amare di piu' e cioe'l'amore e ci trascina nelle vite di ogni giorno, in lontananze e passioni, in nostalgie e voglie di ricominciare :"La mia risposta" e poi "Il mondo che vorrei", il vostro cronista scrive le sue impressioni sulla pagina del quotidiano del giorno, che racconta del mondo che talvolta e', con la morte in prima pagina e nell'anima.
Poi i brividi e la pelle d'oca dei suoi ascoltatori alla sua voce che
esegue "Seamisai" scritta per lei in portoghese da Gilberto Gil.
Le canzoni scritte per lei spaziano tra tre ottave, con lei e' possibile, e' una cantante "a voce", ogni composizione pare contenere tre motivi diversi.
"Emergenza d'amore", "Solitudine", insieme con il pubblico nella vita di ogni giorno come se potesse essere accompagnata dalla musica. Lei si accorge di quanto e' amata e di quanto e' tutt'uno con chi la ascolta e di quanto trasmette la gioia di vivere, sempre, nonostante tutto, musica bella, umana.
A meta' concerto sbuca sul palcoscenico in camicetta rossa e jeans e la sua voce inizia a scoprire un'anima jazz e soul, una delle tante direzioni di una cantante giovane e "Tra te e il mare", il successo dell'ultimo cd diviene stereofonia quasi indipendente e perfettamente mixata seguendo sia la sua voce che la musica.
"Incancellabile", scritta per lei da Biagio Antonacci che irrompe a
sorpresa sulla scena e un duetto di pochi minuti ci avvolge tra le parole che si rilanciano "e tu non lasciarmi mai".
Non poteva non regalarci "One more time", colonna sonora di "Message in a bottle" con Kevin Costner, poi "Una storia che vale", "Gente" e la commovente "In assenza di te" e "Strani amori" con un pezzo al pianoforte e infine "Non c'e' " ed e' il pubblico che si
impradronisce della serata per dieci minuti cantando e cantando in una
sera trasformata in una grande festa tra persone di tutti i giorni che Laura Pausini sa rappresentare e cantare.
Di solito e' faticoso uscire da una sala di concerto affollata, ieri sera no, nessuno voleva uscire e neppure la nebbia disturbava piu' il ritorno. Mia nipotina mi disse che non aveva piu' voce e anch'io mi accorsi di non avere piu' voce, come forse non l'avevano piu' diecimila persone che si accorgevano di essere stati invitati a cantare.
E guardando una giovanissima vita vicina e dagli occhi decisi anche a non farmi comprare una maglietta, accorgersi di essere riusciuto ad accompagnarla fino ad ora, una musica nella musica.
Dal vostro corrispondente - CNS - Concerto News System - @ 2001
Edited by - beppe on 12/22/2001 14:58:24