Cari amici,
vi riporto un tema sulla scienza che ho scritto qualche settimana fa. Purtroppo non ho il titolo a cui si riferiva (un branetto), ma credo sia di facile comprensione anche senza supporto del titolo per intero.LA STRADA TRA SPIRITO E RAGIONE
Baha'ù'llàh scrisse "La scienza non è che un punto che gli ignoranti hanno moltiplicato".
Se la giocano ancora lì gli scienziati, giocano a cercare e disfare il nucleo di un atomo.
I governi premettero sulla costruzione della bomba atomica eppure un "certo qualcouno" tra l'equipe di scienziati ne aveva realizzato un progetto e aveva previsto, se non le radiazioni, almeno un numero approssimativo di morti.
Lo scienziato invece di puntare ad essere una falsa e malconcia imitazione di Dio dovrebbe armarsi di una buona dose di spiritualità.
Del resto si può facilmente comprendere come la spiritualità senza ragione diventi un macabro fanatismo e la ragione senza spiritualità sfoci nel cupo ed ottenebrante materialismo.
Con questo discorso voglio dire che potenzialmente, come ogni disciplina, la scienza può essere incanalata al solo scopo di procurare bene e progresso all'umanità.
Ma se la scienza non prenderà una posizione di profondo rispetto per il "germe innato" nell'uomo allora non porterà altro che nuova sofferenza con ripercussioni sull'umanità stessa.
Il germe innato è la spinta dell'uomo verso l'Inconoscibile ed oltre 5 miliardi di persone su questa terra professano una religione o esercitano un credo personale.
Per questo motivo la responsabilità dello scienziato deve andare oltre le sue stesse convinzioni personali. Deve raccogliere entro le sue responsabilità quei 5 miliardi di uomini e accettare il suo ruolo: migliorare la qualità della vita a patto che non vi sia una presa di potere su di essa.
E se la vita non può essere migliorata accettare che la morte non è necessariamente un fallimento della vita, bensì una parte inscindibile da essa.
Com'è possibile?
E' molto semplice, basta riconsiderare l'uomo come uomo attribuendogli solo una parte animale e dunque istintuale.
La sfera spirituale e cognitiva dell'uomo lo rende estraneo e superiore e qualunque altro regno di questo mondo.
Del resto dire che un uomo è solo un animale è come dire che un fungo è un minerale o come considerare un gatto un artista.
Non ho mai visto un gatto porsi quesiti sulla propria esistenza nè un fungo scrivere poesie.
Restituire all'uomo la sua pienezza è un primo passo che la scienza deve fare per cancellare il fondamentalismo materiale e forse anche per apprezzare di più la vita stessa.
Shirin