“Sono pronto.” disse finendo di bere il caffè.
“Hai preso tutto? Non fare l’errore della volta scorsa” gli rispose un ragazzo della sua età: jeans, maglietta scura e uno zainetto sulle spalle.
“Tranquillo…stavolta non mi beccano.” “…e Geox non avrà nulla da dire.”

Geox…chi era Geox? Nessuno sapeva chi fosse e da dove venisse. Tutti lo chiamavano semplicemente Geox dal nome delle scarpe di gomma che portava sempre ai piedi, estate e inverno, con la pioggia e la neve, sempre e ovunque i “fratelli di via” lo chiamavano.

E lui andava. Anonimo, invisibile nel suo essere uguale a tanti, ma leader, capo indiscusso nel farsi ascoltare senza parlare.
“Gli ordini sono di sfondare all’altezza di Via Manin . Mario e il suo gruppo si accoderà al corteo e solo quando inizieremo l’azione vi unirete a noi nella lotta. Così il corteo sarà attaccato dentro e fuori.
Dentro il cassonetto all’angolo di via Manin, ci sarà tutto il materiale che ci serve. Ricordatevi di portare un accendino per le molotov ….”

Storia di ordinaria follia…..storia dei nostri giorni.... storia di ragazzi contro altri ragazzi che di diverso hanno solo una divisa ed il rispetto di un giuramento fatto per onorare la Patria.