Rana
professoressa
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Inserito - 01/06/2006 : 07:11:46
Nemo era un pesciolino che senza sapere come si ritrovò in acquario di un negozio di pesci. Nuotava, nuotava,ma inevitabilmente finiva per sbattere contro una superficie che non riusciva a vedere. Così, certe volte, finiva per innervosirsi e iniziava a muoversi velocemente cambiando spesso direzione, a destra e sinistra, con scatti nervosi. Non aveva compagni nel suo acquario. Un giorno mentre nuotava nervosamente, qualcuno entrò di scatto e si avvicinò sempre di più all’acquario, Nemo aveva paura, l’uomo teneva in mano una bustina di plastica trasparente con quattro piccolissimi pesciolini che trasferì nell’acquario, i quattro pesciolini erano intimoriti perché in confronto a loro Nemo era un gigante. I giorni passavano e nessuno si avvicinava a Nemo, che aveva paura di farsi avanti, di comunicare con i pesciolini, di giocare con loro, ogni volta che lui si avvicinava loro scappavano. Una notte, mentre ammirava la luna dalla finestra davanti all’acquario pensando a come sarebbe stato bello essere libero come un uccello…… ma in realtà lui era solo un pesce, un pesce senza amici…… e proprio in quel momento, in quel suo attimo di solitudine piano,piano gli si avvicinò uno dei pesciolini che gli disse che era da molto tempo che lo stava osservando e ogni volta rimaneva incantato alla vista dei suoi meravigliosi colori e continuava a raccontargli che gli sarebbe piaciuto ammirare la luna dall’oceano, dal posto da cui provenivano entrambe. Nemo non capiva e così gli disse con difficoltà che lui non aveva mai parlato con nessuno e che conosceva poche parole e che aveva paura di comunicare… di attraversare quella barriera che lo divideva dagli altri pesci, dal mondo esterno… parlarono per ore e ore, Nemo era contento, per la prima volta riusciva ad esprimersi, anche se con difficoltà, si sentiva libero anche se dentro un acquario. La mattina seguente, mentre tutti dormivano, Nemo si svegliò e si avvicinò al suo nuovo amico e lo accarezzò sul viso, poi ritornò nella sua tana da cui riusciva ad ammirarlo mentre giocava … quella mattina successe una cosa strana ma davvero significativa per Nemo, il suo amico vide che Nemo era lì da solo, triste, e gli chiese di giocare insieme a lui e agli altri pesci. Nemo non sapeva cosa rispondere, aveva paura, ma cercò di superare quella grande barriera e operare quel grande salto. Iniziò, giorno dopo giorno a giocare con i pesci e a divertirsi con loro. I pesci impararono ad accettare la diversità di Nemo e Nemo imparò finalmente a comunicare con loro Paola Verachi classe 2 A Scuola media n 4 Q UARTU S.Elena (CA) maria gabriella olianas
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