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 20 Sfumature di Vita
 penelope ed ulypse
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marcello ravasio
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Italy
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Inserito - 23/07/2006 :  04:02:48  Mostra Profilo  Visita la Homepage di marcello ravasio  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a marcello ravasio
Lo scoglio che divide la spiaggia della citta’, con quella selvaggia della
Costa, e’ di una bellezza sconvolgente, a picco sul mare, vi si accede solamente Per uno stretto passaggio delimitato da un cancelletto di ferro arrugginito, chiuso da anni, ma inutile perche’ con la rete laterale bucata dal tempo e dagli innamorati che da tempi immemorabili,
vi si rifugiano lassu’ per sognare e volare.
Anche Penelope ed ulypse, non erano sfuggiti alla magia del luogo ed al loro amore che, come una calamita, li aveva gettati nuovamente l’una tra le braccia dell’altro, dopo anni di lontananza, dapprima piano, poi con intensita’ crescente, si erano ritrovati avvinghiati come caramelle al sole, nella loro TELA D’AMORE.
Quella mattina SEGUITI DAL FEDELE ARGO, erano fuggiti da tutto e da tutti e si erano incamminati Lungo l’ex galleria ferroviaRIA CHE, SEGUENDO COME UN CORDONE OMBELICALE TUTTA LA COSTA SELVAGGIA SINO ALLA GRANDE CITTA’, DA PICCOLE USCITE LATERALI, PERMETTEVA LORO DI SBUCARE IN PICCOLE SPIAGGE, COMPLETAMENTE ISOLATE, CON UN MARE CRISTALLINO E FRIZZANTE, ROCCE, SOLE, CONCERTI DI milioni di CICALE INTERMINABILI, E LORO, SOLI NELLA SFOLGORANTE NATURA DI QUEL MESE DI LUGLIO, LIBERI DA OGNI RETAGGIO DELLA “vicina CIVILTA’ ”, BUTTATI VIA I VESTITI, SI RITROVAVANO NUDI E bruciati, NON SOLO DAL COCENTE SOLE, MA ANCHE DALLA LORO INARRESTABILE PASSIONE.
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La loro storia aveva riempito i pettegolezzi dei quel piccolo paese del levante sin dai tempi quando ragazzini, erano stati scoperti dai rispettivi genitori, sullo scoglio degli innamorati, abbracciati in un orgasmo interminabile , in una notte di luna grande, che riflessa sul mare silenzioso , osserva immobile ed estasiata quell’immensa onda d’amore.
Il fedele cane argo, uno strano cane, incrocio tra un pastore tedesco ed uno sardo, aveva tentato di dare l’allarme alla sua adorata padroncina,
lanciando terribili guaiti in dialetto, ma Penelope, con l’anima travolta dalla piena dell’amore di ulypse , con i suoi meravigliosi bianchi piedini , lo spinse delicatamente giu’ dalla scogliera.
Piombarono inferociti i genitori di lei, a sento trattenuti da quelli di ulypse, che non riuscirono ad impedire al padre di penelope, solvi maria cinsconi, padrone dell’edicola dove lavorava il padre di ulypse, di riempirlo di botte al grido di “sporco hippy, drogato, parassita e comunista!”.
Il putiferio che ne segui’ richiamo’ folle di curiosi dal vicino campeggio “la secca”, e dal paese giunsero celermente i rangers, che interpretando
Gli avvenimenti con la metrica ricorrente di quei tempi, arrestarono immediatamente ulypse finendo di riepmpirlo di botte , e lo portarono in cella, in mezzo ad ali di folla urlante a favore o contro l’amore dei due ragazzi.
I disordini proseguirono tutta la notte, ed ignoti incendiarono l’edicola di solvi cinsconi che, essendo anche sindaco, parroco e santo patrono del paese, decreto’ lo stato di emergenza e licenzio’ in tronco il padre di ulypse.
Ci volle una settimana prima che i disordini cessassero, anche grazie ai mondiali di calcio, dove la squadra nazionale, motivata dal condono fiscale promesso dal presidente della repubblica, fece faville e vinse ai rigori, complice una chiamata al cellulare del portiere della squadra avversaria , della nota “letterina” monica bruttazzi che parlandogli sensualmente in greco sussurrava:
ya! Ti kanis! Ti ora ine? (ciao, come stai? Che ore sono?)
il portiere eseterefatto da tanta cultura e conoscenza della recitazione, anche in lingue sconosciute, e in leggero ma evidente stato di eccitazione sportiva, non si accorse della terribile bordata, sparata dal famoso rigorista enrico toti che, colpendo in pieno il cellulare con il pallone, decreto’ il punto della vittoria.
*************
quei giorni finirono con l’esilio di Penelope a Parigi a studiare all’accademia del teatro dell’opera, ed ulypse, insieme alla sua famiglia,si trasferi’ in una grande citta’ del nord, dove , lontano dalla vendetta del solvi maria cinsconi, si rifecero una vita.
ma nel cuore dei due ragazzi, l’atomo dell’amore primordiale continuava a bruciare e, anche senza potersi parlare o vedere, i loro cuori, continuavano ad essere uniti nelle loro anime e nei loro corpi.
Rientro’ Penelope da Parigi, edil-padre, che aveva nel frattempo fatto fortuna con una serie di villaggi residenziali denominati “l’astice”- “l’astice2”-“l’astice3”, aveva rilevato anche una vecchia catena di cinema parrocchiali trasformandoli in multisala –center, decise di darla in sposa come premio di rendimento aziendale al direttore un certo emilio, il cognome non era reputato importante, e comincio’ cosi’ per lei una vita irreale, fatta di vuote quotidianita’ e dei suoi sogni infiniti insieme al fedele cane argo.
Anche per ulypse le cose non erano andate meglio, per dimenticare Penelope, aveva accettato di lavorare sui grandi treni internazionali come addetto turistico e, data la sua posizione, aveva avuto anche parecchie avventure, ma tutte finite il mattino dopo con l’arrivo del treno alla stazione, questo per innumerevoli anni.

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si ammalo’ ulypse di cancro e venne licenziato e decise che era venuto il momento di rivedere Penelope , e parti’ verso il piccolo paese del levante.
Arrivo’ dunque in una splendida giornata di luglio e, lasciati i bagagli alla “pensione maria”, sul lungomare, s’incammino verso lo scoglio della sua vita.
Come era cambiata la vita da allora; km di macchine, folla gremita sulla spiaggia dinanzi al paese, negozi, ipermercati, sala giochi, porno-shop ma
Soprattutto quell’angolo selvaggio che era il “loro”scoglio, era stato trasformato in una passeggiata tutto cemento e lampioni, il vecchio cancello spianato e sostituito con una piazzola dotata di play-station macchinette automatiche di bibite e caffe’.
Pieno di orrore ulypse decise di raggiungere le gallerie e le spiagge deserte, quando da dientro un cespuglio gli venne incontro arrancando il vecchio cane argo, che sempre in dialetto ma commosso, comincio’ a guaire dandogli il benevenuto e poi, …….. apparve Penelope!
Lui rimase a bocca aperta, il cuore fermo, estasiato da tanto spettacolo;
a differenza di Penelope, ulypse era ingrassato, pelato e con la dentiera, mentre lei era lo sfolgorio della natura femminile, gli anni le si erano congelati addosso, ed i suoi occhi luminosi diedero il “vero” benevenuto ad ulypse.
Si diedero un bacio, tremanti , ma come se si fossero lasciati solamente qualche minuto prima, e anche Penelope, torturata da anni di sogni, vedeva ulypse nello sfolgorio dlela sua giovinezza, si presero per mano e si incamminarono verso la spiaggia segreta se guiti dal “palafreniere” argo che, sopraffatto dalle emozioni si trascino’ lontano dagli sguardi e lasciandosi morire felice.
si amarono con passione, dolcezza, euforia,tristezza, magia, rabbia, e calo’ la notte e, come 30anni prima, la luna si trovo’ di fronte ai 2 ragazzi innamorati abbracciati ancora in un orgasmo interminabile, come l’onda del moto dell’universo.
Ma anche ulypse era arrivato alla fine di quest’esperienza terrena, e guardandola negli occhi, spiro’.
Penelope con il cuore impietrito supplico’ la luna di aver pieta’ di loro,ed essa infatti, che in realta’ non e’ altri che l’occhio del nostro Angelo custode, sollevo’ i due innamorati, li avvolse nella sua lume bianca, e per quella notte, la terra rimase senza la sua luce, occupata come era nella missione di riportare le due anime ,eterne innamorate, al loro creatore.

p.s.
solvi maria cinsconi fece causa al gestore dell’universo, per il mancato introito della sua catena di fast-food per quella notte senza luna, ma la questione , per una manciata di voti del gran consiglio degli universi esterni alla nostra galassia, e’ ancora aperta…………..

Marcello

   
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