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 Tracce di me (Fan Fiction Ayashi no Ceres)
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Veronica Pappolla
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Italy
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Inserito - 09/08/2006 :  18:18:31  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Veronica Pappolla
Questa è una fan fiction su un manga, ayashi no Ceres, spero che vi piaccia!!!


[size=7]Tracce di me[/size=7]

Si dice che quando si desidera tanto una cosa alla fine si trovi sempre la maniera di realizzarlo ma se questo desiderio è impossibile e surreale? Bè io ci sono riuscita. Era da qualche tempo che ormai sognavo poter vivere dentro un manga e un bel giorno mi sveglio dentro ad un futon bianco e rosa. I miei capelli castani scendevano fino alle spalle come onde del mare, i miei occhi si riflettevano limpidi e malinconici nello specchio. Non avevo cambiato aspetto ma in qualche modo mi ero teletrasportata in Giappone. Cosa era successo? Mi alzai, osservai la stanza bene arredata e a quel punto una voce di donna mi chiamò
- Yuinaaaaaaa
Mi aspettavo una voce diversa invece era quella di mia madre. Scesi dalle scale e ci trovai proprio mia madre
- Mamma?
- Sì Yui, sono tua madre
- Perché mi chiami Yuina?
- Forse perché è il tuo nome che ti ho scelto personalmente?
- Aineeeee, Yuina, Souma sono venuto a prendervi!!!
Una voce maschile proveniva da fuori al portone. Era papà.. Lascio la mamma pietrificata dalla curiosità (non sapeva perché mi comportavo così) e mi lanciai addosso a papà abbracciandolo.
- Yui perché così allegra?
- Perché mi sono catapultata in un meraviglioso mondo
- Su adesso però andiamo dalla nonna.
- Ok
A quel punto i miei soliti pestiferi fratelli, Aine, che doveva la più piccola mentre Souma il secondo, scesero dalle loro stanze e insieme andammo in macchina
- E la mamma?
- Tesoro ti sei scordata che lei non viene
- Ma perché?
- Come siamo separati non te lo ricordi, sei sicura di stare bene? Ti vedo strana
Ma in che razza di sogno ero capitata? Era uguale identico alla realtà solamente che era ambientata in un paese diverso. Trascorsi il resto della mia giornata cercando di sbagliarmi. Ma più andavo avanti più mi accorgevo di avere ragione. Proprio come la mia realtà rimasi tutto il fine settimana da mia nonna e poi tornai a casa. La domenica sera mi infilai nel futon e riflettei su quello che stava succedendo, ero triste ma il pensiero della scuola mi fece cambiare idea, avrei sicuramente indossato la divisa giapponese delle scuole. Che belle, come le amavo!!!! Dormii e il mattino seguente aprii velocemente l’armadio e la trovai. La mini gonna alla marinara, la camicetta bianca e la giacca in tinta, il nastro……che carina. Mi lavai e mi vestii in dieci minuti. Ero ansiosa di vedere come mi stesse. Mi guardai allo specchio e soddisfatta scesi a prendere il pullman. Proprio come la mia vita normale il pullman era prestissimo e la scuola lontana. Arrivata lì buttai un urlo di felicità. Per una otaku come me trovarmi lì era magnifico!!!!!! Entrai in classe con occhi spalancati. Intorno a me la solita classe e i soliti compagni ma tutti in divisa, era stupendo. Anche gli insegnanti erano gli stessi. Insomma come ho già detto era la solita vita di sempre. Passarono qualche settimana e le vacanze natalizie si avvicinavano sempre di più. Un lunedì mattina una donna sconosciuta entra in classe nostra e si presenta
- Salve a tutti sono Reiko. Sono la rappresentante di una casa farmaucetica e vi chiedo attenzione
In quel momento come se avesse detto il contrario i miei compagni di classe la ignorarono e incominciarono a parlare per conto loro.
- Ragazzi è una cosa seria questa. E’ stato riscontrato un virus sconosciuto in questa zona e io sono venuta a portarvi l’antidoto. Vi prego. Ascoltatemi.
A quel punto mi ammutolii e gli altri mi seguirono.
- Bene, adesso vi distribuirò alcuni farmaci per piacere non sprecateli perché sono le ultime fiale. Questa è una soluzione che va bevuta. Gli effetti sono immediati.
A quel punto la donna aprì la valigetta che aveva con se e incominciò a distribuire i flaconi e tutti lo bevvero. Quando toccò a me non fui impulsiva come gli altri. Non la bevvi subito ma la rigirai tra i polpastrelli mentre mi perdevo tra i miei pensieri. Quella scena mi era famigliare. Dove l’avevo vista?
- Allora Hatori perché non la bevi?
- Cosa?
- Yuina Hatori perché non prende la soluzione?
Ripeté la donna
- Sì adesso
A quel punto aprii il flacone e me lo avvicinai alla bocca. Appena il bordo del flacone tocco le mie labbra mi fermai e mi alzai in piedi facendo cadere il flacone per terra rompendolo
- Noooo
Urlò Reiko
Nel frattempo io avevo appena appreso dove mi trovavo. In quale manga ero entrata? Ayashi no Ceres, mi trovavo in Ayashi no Ceres il mitico manga della Watase.
- Yuina cosa hai fatto?
- Opss scusate
Dissi innocentemente ma avevo fatto bene a buttare quella medicina. Quella soluzione non era un vaccino ma la sostanza prelevata dal sangue di Aya che mi avrebbe fatto uscire i poteri della dea celeste se per caso io ero una sua discendente.
- Maledizione, adesso ci vorranno tre mesi per poterlo ricreare
- Cosa c’è erano pezzi unici?
Dissi con enfasi
- Cosa hai detto?
- Niente
Driiiiiiiiiiiiin La campanella dell’ultima ora suonò e noi tutti uscimmo dall’aula compresa me, ma mentre solcavo la soglia sentii una voce lugubre “tanto non mi sfuggi”. Mi voltai bruscamente e vidi Reiko ridere soddisfatta, voleva me e i miei ipotetici poteri. Corsi a casa e mi chiusi in stanza. Tutto d’un tratto il mio occhio cadde su un quadro mai visto.
- MAMMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Urlai e lei si affrettò a raggiungermi
- Cosa è successo?
- Mamma cosa è quel quadro?
- Come non ti ricordi? Quello è il quadro della nostra antenata
Il quadro raffigurava una bellissima donna del periodo edo intenta a cantare, intorno a lei tante persone che la guardavano e un uomo seduto su una specie di trono che la guardava con occhi severi e aveva in mano una veste!!!!! “Oh dio” pensai, quella era una veste piumata.
- Mamma cosa dice la sua storia?
- Si dice che un giorno un uomo girando per il bosco trovò una dea che faceva il bagno cantando sotto la cascata vicino al villaggio, lui se ne innamorò a prima vista , era la donna più bella che avesse mai visto e poi aveva una voce melodiosa. Alla fine le chiese di sposarlo. Lei dubbiosa accettò perché vide che l’uomo era seriamente innamorato di lei. Alla fine la dea incominciò ad amarlo e per questo suo sentimento cantava e cantava per esaudire uno dei desideri del marito: sentire la sua bella voce in armonia con il suo corpo. Un giorno però un servo del capo villaggio udì il suo canto e chiese al marito se poteva ingaggiare la moglie a pagamento per cantare alla festa di compleanno del figlio del capo villaggio. L’uomo accetto a malavoglia e mandò la moglie alla festa. Lei non era contenta di farlo ma lo faceva per amore e poi lui glielo aveva promesso: una volta sola. Ma quella volta diventò dieci volte, domani è l’ultimo diceva, ma quel giorno veniva rimandato e non arrivava mai. Intanto il marito diventava sempre più ricco e potente nella società del villaggio e volle un erede a cui lasciare i suoi beni. Una volta partorito suo figlio la dea lo prese con se e minacciò il marito di tornarsene in cielo. Era stanca di cantare e soprattutto di sopportare le molestie di chi la pagava. L’uomo non capì la moglie e dopo averla picchiata le nascose la veste piumata. La dea, che era svenuta, si svegliò e presasi il proprio figlio cercò la veste ma non la trovò allora ritornò dal marito che la fece tornare a cantare. Senza la veste la dea si indebolì fino a morire, ma lo fece cantando, il suo corpo si consumò, la sua anima salì in cielo ma la sua voce rimase intrappolata sulla terra sotto le sembianze di conchiglia. Se infatti l’avvicini all’orecchio sentirai la sua voce cantare.
- E lei è una nostra antenata?
- Sì, e sai che teniamo ancora quella conchiglia.
- Davvero? Posso vederla?
- Vieni con me
La mamma mi portò in soffitta e prese un contenitore bluastro e me lo porse.
- Su aprilo
Lo aprii e ci trovai una collana nera con un ciondolo a forma di conchiglia rosa, la presi e la feci scivolare delicatamente tra le dita, poi l’avvicinai all’orecchio.
- Io non sento niente
- Sicura?
- Sì
- Ingenua!!!!
- Perché?
- Lascia stare
Guardai un altro po’ la collana
- Mamma posso tenerla io?
- Non proprio perché questo è una reliquia di famiglia, ma…… credo che tu sia pronta a indossarla, in fondo ti appartiene
Non riflettei molto su quella affermazione della mamma.
- Come mi sta?
- Benissimo guardati allo specchio
La mamma levò una velo da uno specchio antico e mi riflessi
- Mi sta molto….
Non fece in tempo a finire la frase e notai subito che i miei occhi avevano cambiato colore. Adesso era sicura, ero una Genoma-C
- Cosa è successo?
-Niente non ti preoccupare
- Allora perché ti sei fermata all’improvviso?
- Mi sono ricordata di avere molti compiti e che mi devo sbrigare
- Allora corri
Sorrisi alla mamma e ritornai nella stanza mia, altro che compiti, ero talmente emozionata che non riuscivo a stare ferma e la notte non riuscii a prendere sonno. La mattina seguente con lo stesso pensiero mi alzai e andai a scuola. Lì mi aspettava una bella novità. Arrivata in aula trovai tutta la classe in fermento, si diceva che nella nostra scuola si erano trasferiti tre nuovi studenti, due ragazze e un ragazzo. Sapevo chi erano, sicuramente Aya, Yuhi e Chidori e sapevo benissimo che sicuramente sarebbero venuti in classe nostra. Come previsto suonata la campanella e entrata in aula la professoressa i nuovi studenti entrarono e si presentarono alla classe. Aya Mikage, Yuhi Aogiri e Chidori Kuruma. Che bello. Ero talmente emozionata che stavo per diventare scema. Lo so ho detto una cavolata ma l’emozione non mi fa ragionare più. Yuhi era molto più bello di come lo avevo immaginato fino a quel momento, Chidori era più alta e Aya, la mitica Aya era bè……..Aya. Era proprio come l’avevo immaginata, I suoi capelli lunghi e biondi facevano invidia a tutti e quel suo carattere forte……Ah quanto lo avrei voluto avere anche io. Purtroppo non ebbi l’opportunità di parlare con Aya, Yuhi e Chidori fino alla ricreazione, come al solito Aya andava chiedendo in giro qualcosa riguardo la leggenda della dea celeste ma nessuno sapeva niente a parte io però quando chiese a me della dea non gli dissi niente. Sapevo che non avrei fatto altro che illuderla, la veste che cercava non era qui ma nel corpo di Touya, solamente che lei non lo sapeva.
- Qui non esiste nessuna legenda della dea celeste, qui la dea non è arrivata.
Dissi un po’ acida
- Calmati. Cosa c’è hai la coda di paglia
- Anche se fosse? Sono sicura che la veste piumata che cerchi non sia qui, perché la veste si trova……
A quel punto Aya, Yuhi e Chidori si voltarono e mi guardarono con occhi straniti
- Come fai a sapere che stiamo cercando la veste?
Chiese Chidori
- E Sai dove si trova?
Chiese con tono supplichevole Aya
- Se sai qualcosa diccelo
Strepitò Yuhi
- Sì, so anche più di quello che immagini
- Dicci tutto quello che sai, ti prego
Mi chiese Aya prendendomi le mani
- Non posso Aya, non posso
Dissi con voce sofferente
- Ti prego
Supplicò di nuovo la ragazza
- Davvero Aya., non posso. Già quello che ho detto è troppo, non posso proprio
Dissi evitando di guardarla, se fosse stato per me io le avrei detto tutto, ma poi? Come avrei influenzato la storia?
- E come fai a sapere dove si trova la veste?
Chiese Yuhi scettico
- Diciamo che sono una sibilla
- Sibilla?
Chiese curiosa Chidori
- Sì sibilla significa indovina
- Che grande cavolata, e dove lo leggeresti tu il futuro?
Chiese quasi scocciato Yuhi
- Nelle onde del mare
Dissi con voce mistica
- Il mare?
Disse Aya pensando a Touya
- Ma per piacere, Aya lascia perdere questa povera pazza
disse voltandosi dall’altra parte
- Mettimi alla prova, chiedimi qualcosa su te che sia già passata, o su Chidori. Ah a proposito, come sta tuo fratello Shota? Cammina bene adesso?
A quelle mie parole tutti rimasero sorpresi
- Come fai a sapere di mio fratello?
- Ve l’ho già detto, comunque devi sapere che tua “zia” e tuo “zio” ti vogliono molto bene anche se non sei loro figlia.
A quelle parole lo scetticismo di Yuhi diminuì ma ancora non mi credeva
- Yuhi, la prossima volta che vedrai tua madre non avere pregiudizi, lei è stata costretta ad abbandonarti e poi mi piacerebbe molto assaggiare uno dei tuoi pasti, chissà come saranno squisiti
- Come fai a sapere di mia madre e della mia bravura in cucina?
Disse con tono commosso
- E tu Aya. Tuo padre è morto chiedendoti di combattere il sangue della dea, ma cerca di ragionare, forse Ceres ti può aiutare più di quanto pensi e poi, non credere a tutto quello che ti dicono su di lei. Cerca di scoprire la verità. Magari chiedi a lei stessa
Nessuno parlava. Tutti erano rimasti pietrificati dalle mie parole
- Adesso mi credete che so tutto? Ah a proposito Aya, un giorno capirai perché tua madre ha cercato di aggredirti dopo la morte di tuo padre.
A quel punto Aya corse fuori dall’aula e andò in bagno. Con quelle parole avevo riaperto molte ferite che lei aveva faticosamente chiuso. Prima di seguire Aya in bagno guardai ancora le facce di Yuhi e Chidori, non sapevano che pensare, io, un’estranea sapevo tutto di loro.
Raggiunta Aya in bagno le parlai
- Scusami Aya non volevo farti di nuovo pensare a quella faccenda
- Non ti preoccupare Yuina, ormai è passato.
- Scusami di nuovo e per farmi perdonare ti racconto la storia della dea celeste che si racconta in questa città
- Davvero?
- Sì
Dopo averle raccontato tutta la storia le mostrai la collana.
- Vedi questo non può essere la veste che cerchi
- E come fai a saperlo?
- Lo so e basta
- Ho capito
A quel punto Aya si trasformò in Ceres
- Yuina Hatori tu non mi convinci
- Ceres, che bello conoscerti
- Non fare l’ingenua e dimmi dov’è la veste
- Non te lo posso ancora dire
- Dimmi immediatamente dov’è la mia veste. DIMMELO
- Ceres non agitarti non posso dirtelo
- Devi dirmelo e immediatamente anche
Ceres Stava per attaccarmi ma Yuhi riuscì a mettersi davanti a me e grazie alla sua fascia mi salvò dal colpo
- Yuhi perché?
Chiese Ceres dubbiosa
- C’è sicuramente una buona ragione per cui Yuina non vuole dirci dov’è la veste ma non ti preoccupare io e Aya continueremo a cercarla
- Quella ragazza non mi convince, quale segreto nascondi? Eh? Di che mondo sei?
- Cosa stai dicendo?
Dissi spaventata, Ceres aveva capito tutto
- Ragazza ti avviso, fai qualcosa che non mi piace e non sarai molto contenta di vedermi
A quel punto Yuhi baciò Ceres che si ritrasformò in Aya e che, come al solito, gli arrivò una bella sberla.
- Scusami Yuina, non so, Ceres non si era mai comportata così con le persone, sì va bè con Touya fa la stessa cosa, ma non lo ha mai fatto le proprie figlie. E’ vero? Tu sei una Genoma -C?
- Sembra proprio di sì
- Allora siamo amiche
A quel punto lei mi sorrise e mi tese la mano
- D’accordo amiche
e le strinsi la mano. Yuhi poveretto vide la scena con una guancia tutta rossa
- Aya ti prego puoi fare meno male a Yuhi quando lo picchi, che ci può fare lui se è imbranato
- Ah adesso lo difendi pure
- No, non è che lo difendo e che mi fa pena
- Cosa Io ti faccio pena……
Enfatizzò Yuhi disperato
Da quel giorno io e Aya diventammo amiche e ci vedevamo frequentemente finché un giorno all’ultima ora Sachiko,l’infermiera di turno a scuola, mi chiamò e mi “scortò” in infermeria. Diceva che mi volevano visitare perché non avevo ingerito il vaccino. Arrivata davanti alla porta dell’infermeria rimasi terrorizzata dalla paura e dalla felicità, sapevo chi ci avrei trovato dietro. Lui era il mio idolo, il mio ragazzo ideale, l’uomo che avrei voluto vedere in assoluto. Chiusi gli occhi e ci sperai. Appoggiai la mano alla porta e la spinsi lentamente. Davanti a me c’era Touya con il camice. Stavo per svenire, il mio bonazzo preferito si trovava di fronte a me. Ma ero triste perché sapevo che era lì da parte dei Mikage.
- Ecco dottor Yuzo, la ragazza che stavate cercando.
- Grazie e adesso può andare
- Si figuri e a domani
Mentre Sachiko pronunciava queste parole prese il giubbotto e usci.
- No
Dissi, ma lei era già sparita
- Cosa c’è hai paura di me?
Disse lui con tono caldo per rassicurarmi
- Diciamo….
- E perché?
- So chi sei veramente
- Su adesso non scherzare
Sorrise lievemente
- Davvero. Non scherzo e poi so anche perché sei qui Touya. Sono una Genomer vero?
- Cosa?!?!?!?!
Disse alzandosi in piedi dallo sgabello su cui era seduto
- Esatto, hai capito bene
- E come fai a conoscere queste cose?
- Segreto. Comunque sappi che io non verrò mai con te
- Cambierai idea, non ti preoccupare
- Affatto
- Oh si, tu berrai quella medicina e io ti consegnerò ai Mikage
Disse con tono freddo e distaccato questa volta
- Sei cattivo
Dissi con vocina ingenua. Lui sorrise e tornò normale
- No dai, non sono cattivo, comunque la medicina arriverà febbraio e a quel punto……. Comunque volevo sottolineare il fatto che anche io sono costretto a ubbidire, altrimenti non ti farei mai una cosa del genere
- Lo so, ma è inutile che cerchi una soluzione da loro, i Mikage non possono dartela
- Anche se dici questo io sono convinto del contrario
- Non riavrai mai la tua memoria da loro, lo vuoi capire, ti stanno prendendo in giro
- Non parlare, che ne puoi sapere tu di cosa sono capaci loro?
- Lo so benissimo, più di quello che immagini
- No, e poi questa è l’unica maniera per poter……
disse sull’orlo di un pianto
- Per poter vivere affianco ad Aya normalmente?
Finii la sua frase
- Sì
Touya non mi chiese perché io conoscessi tutti i dettagli della sua storia ma mi rispose gentilmente e mi guardò con quei suoi occhi verdi e profondi, di solito rigidi, ma adesso turbati dai sentimenti. Nei minuti successi Lui si confidò e anche io feci lo stesso con lui, avevo tanti dolori che non avevo nascosto a tutti e li sfogai insieme a Touya. Lui non aveva mai pianto e quando concludemmo il nostro discorso lui si addormentò con la testa sulle mie gambe. Io mi asciugai gli occhi e lo guardai. Il suo viso, la sua carnagione pallida, i suoi occhi profondi, i suoi capelli rossi. Non potevo credere di aver appena finito di piangere sulle sue spalle. A quel punto mi venne il forte desiderio di baciarlo, lo so che era il ragazzo di Aya, ma lei adesso non c’era e poi……. Volevo che il mio primo bacio fosse suo. Avvicinai il mio viso al suo, ma lui si svegliò e mi guardò negli occhi.
- Scusami
dissi balbettando, lui non rispose ma continuò a fissarmi, io sempre piegato sul suo volto, dissi.
- Ho deciso che verrò con te
- Hai visto che hai cambiato idea
- Si però ad una condizione
- Quale?
- Sii il mio ragazzo fino a quando non arriva la nuova medicina
Gli dissi con voce ferma e decisa fissandolo negli occhi. Lui non rispose e ricambiò lo sguardo, non voleva tradire Aya ma se non avrebbe portato Yuina Hatori dai Mikage sarebbe successo il finimondo, Mikage avrebbe ordinato a Wei di ucciderlo e non ci teneva a combattere di nuovo con lui. Io aspettavo ansiosamente la sua risposta, certo era una proposta indecente ma almeno prima di essere imprigionata e utilizzata per i fini dei Mikage avrei passato dei giorni indimenticabili insieme a lui. Mentre ancora aspettavo lui alzò il voltò e rubò il mio primo bacio. In quel momento la mia testa si svuotò e una lacrima scese dalle mie guance. Quel lungo, silenzioso bacio era la conferma del nostro patto. Ma una lacrima attraversò il mio viso. Era una lacrima di felicità e di tristezza. Il mio primo bacio lo avevo dato al mio idolo, ma lui non mi amava, aveva solo pietà di me. Due sagome che si incontrano, due ombre che si intrecciano, due labbra che si sovrappongono sotto la luce arancione del sole cadente. Una promessa plasmata da due anime simili come le gocce d’acqua ma appartenenti a due mondi diversi. Quando quel bacio si interruppe divenni tutta rossa quello non era un semplice bacio a stampo, ma ci aveva messo anche la lingua!
- Grazie
sussurai
- Non ringraziarmi io ti amo
Era già entrato nella parte e proprio come un fidanzato amorevole mi abbracciò e mi ribaciò questa volta mi diede un bacio a stampo. Lui nel manga non si era mai comportato in questa maniera, nemmeno con Shara. Dopo di che mi fece alzare e mi accompagnò a casa con la sua macchina. I giorni seguenti furono i migliori della mia vita anche se io ebbi molte difficoltà a nascondere ad Aya la mia relazione nascosta con Touya anche se in realtà lui era quasi obbligato a rivolgermi tutte quelle attenzioni, tutti quei sguardi dolci……..un po’ mi sentivo in colpa ma sapendo quello che mi aspettava cercavo di vivere i miei ultimi giorni di libertà felicemente. Un giorno, all’incirca un mese dopo l’accordo fatto con Touya, lui mi riaccompagnò a casa dopo una passeggiata nel parco. Lo salutai, mi baciò (io sempre al settimo cielo) e poi entrai in casa, ma quello che scorsi fu una cosa che non avrei mai voluto vedere: la casa a soqquadro, mobile e suppellettili in frantumi, sangue da tutte le parti e tutta la mia famiglia compresi i miei fratelli più piccoli erano stati trucidati, ero rimasta gelata, non sapevo né cosa pensare e né che dire.
- Bene ecco dove ti eri cacciata
Disse Wei vedendomi attraversare la porta
- Ti stavamo aspettando, signorina Hatori
- Bastardi!!! Perché li avete uccisi?
- Stavamo cercando te ma non ti abbiamo trovata, loro non ci hanno voluto dire dove ti trovavi e siamo stati costretti a farlo
- Siete dei bastardi, cosa centravano loro?
La mia rabbia era tanta, la mia tristezza non era da meno e il sentimento della vendetta si faceva avanti nel mio cuore e un senso di solitudine incominciava a impregnare la mia mente. Stavo per trasformarmi, sentivo il poterei Ceres attraversare le mie umane vene ma tutto d’un tratto mi bloccai perché in scena entrò Touya e ferì Wei che non si accorse del suo arrivo.
- Trionfale come sempre Touya
- Molto divertente Wei, che ci fate qui? Cosa vi avevo comunicato?
- Il capo non ha tutta questa pazienza, vuole che gli portiamo la Genomer in fretta
- Scordatelo, Yuina Hatori sarò io a consegnarla ma tra due mesi
- No, noi la porteremo via e oggi
- Dovrai passare sul mio cadavere
A quella incitazione Wei non si fece supplicare più di una volta e attaccò Touya che, dopo aver fatto uscire il pugnale dal dalla mano, si difese. Così iniziò il combattimento. Ma perché? Pensavo mentre vedevo Wei e Touya combattere, perché Touya si ostina a difendermi? Per lui andrebbe cento volte meglio che Wei mi portasse via adesso, così il patto fatto veniva meno. Perché?
Dopo una serie di colpi andati a segno, sia per Touya che per Wei, quest’ultimo decise di ritirasi e se ne andò seguito dai suoi uomini.
Touya aveva combattuto per salvarmi, aveva combattuto davvero per me e adesso era ferito. Piano a piano giorno per giorno incominciavo a capire tutti i pensieri, i sentimenti, le paure e le ansie di Aya. Tutta la mia famiglia era morta per proteggermi e adesso alcune persone sono anche ferite. Quando finalmente mi sentii al sicuro aiutai Touya a rialzarsi lo appoggiai sul letto, più che altro su quello che ne era rimasto. Corsi in bagno presi delle garze e del disinfettante e medicai le sue ferite. Mentre arrotolavo la benda intorno al braccio muscoloso di Touya ripensai a tutto e incominciai a piangere.
- Non piangere adesso
Era la prima cosa che diceva da quando era finito lo scontro
- Dimmi perché? Perché hai rischiato la tua vita per salvarmi
- Perché dentro di me sentivo che fosse la cosa più giusta, all’apparenza sembri debole e indifesa e in questi giorni mi hai fatto crescere il desiderio di proteggerti, non solo perché sei la mia ragazza.
Mentre mi pronunciava queste parole con tono caldo mi accarezzava i capelli castani diventati un disastro. Nonostante le sue parole erano tra le migliori che qualcuno mi avesse mai rivolto continuai a piangere. Touya non mi ha protetto solo per il patto che avevamo fatto e questo mi rese felicissima ma in quell’istante tutti i ricordi dei momenti belli passati con la mia famiglia invasero i miei pensieri e scoppiai in un pianto isterico
- Vieni qui, a cosa stai pensando?
Mi chiese con tono consolatorio mentre mi abbracciava. In quel preciso istante trovai conforto nel calore delle sue braccia che mi avvolgevano. Con la faccia appoggiata al suo morbido petto fasciato continuai a piangere e esitai sul rispondergli poi asciugandomi le lacrime con la punta della manica della camicia della divisa dissi:
- Ripenso alla mia famiglia. Ai miei fratelli e a tutti i momenti che ormai non potrò più passare con loro. La casa è completamente distrutta e poi…….sono rimasta da sola……..
- Credimi so bene come ti senti
- Lo so tu credi di essere da solo, ma in realtà non lo sei, Aya ti sta sempre vicina anche quando non lo può essere. Pensa sempre a te e poi………..succederà qualcosa che nemmeno tu avresti mai immaginato
- Come fai a sapere di me e di Aya?
Mi chiese sorpreso
- Non ti sei forse scordato che io sono Yuina Hatori la sibilla?
- Comunque nemmeno tu sei sola ci sono io adesso affianco a te
- Citando delle tue parole: Resta con me
Touya non si riusciva a spiegare come mai la ragazza che aveva davanti a se sapeva tutto su di lui e su Aya( non poteva mai immaginare che io avevo già letto tutta la storia di Ayashi no Ceres). Comunque non voleva approfondire la storia. Era stanco e abbracciata a quella ragazza si assopì sopra quel letto un po’ disastrato, tra quelle macerie che fredde e ammutolite li accerchiavano come in una morsa di tristezza. Cosa gli stava succedendo? In quei giorni stava provando una cosa strana, un nuovo sentimento simile a quello che provava verso Aya stava facendo breccia nel suo cuore. Un sentimento che non aveva mai provato legato alla persona che in quel momento dormiva ansiosamente tra le sue braccia. Cosa era questo nuovo sentimento? E con questo pensiero si addormentò.
La mattina seguente mi svegliai al suono di un uccellino che volava per caso e si andò a posare sulla mia mano.
Quando mi svegliai l’uccellino si spaventò, e lui non fu l’unico a farlo, mi svegliai tra le braccia di Touya a petto nudo, da sveglio ero uno spettacolo ma addormentato e in quella posizione era una cosa da svenimento. Io ero sempre stata una sua più grande fan e lo sarò per sempre. Approfittando del fatto che stava dormendo accarezzai il suo viso. I lineamenti di Touya erano stupendi, la sua pelle incantevole e liscia (che invidia) e le sue sopracciglie lunghe e fini.
Poco dopo lui si svegliò
- Buon giorno
- Buon giorno amore
Dissi diventando rossa
Dopo un bel sonoro sbadiglio mi strinse a se e mi chiese
- E adesso che si fa?
- Non lo so
Gli dissi
- Dove vivrai adesso?
Mi chiese guardandosi intorno
- Non lo so…………
In realtà lo sapevo ma aspettavo che me lo chiedesse lui
- Vuoi venire a casa mia?
- Posso davvero?
(nella mia mente: Yupììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì)
- Sì
- Davvero davvero
- Certamente, l’importante è che se arriva Aya ti devi nascondere, non voglio farla soffrire
- D’accordo. Comunque hai ragione, è meglio non farla preoccupare, per quello che le…….
- Cosa?
Cavolo non mi facevo mai gli affari miei
- Cosa le farò?
Mi disse scuotendomi
- Non posso dirtelo
- Ti prego
Disse con tono supplichevole
- Non posso davvero e comunque lo farai contro la tua volontà
A quel punto si alzò un po’ offeso
- Dai su non farmi il muso
- E tu sorridi
- Cosa?
- Io non ti farò più il muso se tu mi sorridi
- Ma lo faccio sempre
- Sì ma dopo quello che è successo………
Guardavo Touya e mi veniva da ridere. Non ci crederete mai ma quando si sente in imbarazzo è troppo curioso, il grande e mitico Touya che si imbarazzava
- Ahhh AH AH AHA AH AH
- Cosa hai da ridere?
Disse anche se era felice di sentirmelo fare
- Sei troppo buffo così
- Così come?
- Lascia perdere
Gli dissi mentre mi asciugavo il viso da una lacrima di risata
- Bene adesso
Passammo qualche altro minuto abbracciati ma poi dovemmo scappare perché arrivato il giorno i vicini si accorsero del disastro che i Mikage avevano fatto e avevano chiamato la polizia. Prima di andarmene diedi un ultimo bacio alla mia famiglia. Fu una cosa molto straziante avrei voluto morire anche io affianco a loro, ero molto legata ai miei fratelli e al sol pensiero che loro erano morti a causa mia mi faceva stare tremendamente male. Touya mi dovette portare di forza fuori dall’edificio e una volta trascinata alla macchina mi portò a casa sua. Ero rimasta molto scossa da quello che mi era successo il giorno prima anche se non lo facevo vedere. Ero fatta così, pur di non ferire gli altri sarei capace di morire ridendo. Quando sono triste nascondo le mie emozioni con un sorriso e nessuno sa mai quando sto male. E’ una filosofia di vita che “pratico” fin da quando ero piccola. Arrivati a casa sua Touya si diresse nella doccia mentre io mi accasciai sul letto in cerca di una soluzione a quella situazione. Tutta la mia famiglia era stata uccisa, cosa sarebbe successo adesso? I Mikage sicuramente si sarebbero fatti ancora avanti. Non possono rinunciare a una genomer, so benissimo che piano a piano tutte le genomer moriranno fino a suicidarsi. Ma cosa potevo fare? Intanto non mi facevo scoraggiare dalla depressione e, alzatami dal letto, incominciai a provare i miei poteri. Avevo deciso di continuare a lottare, avevo deciso di non arrendermi, quando la medicina sarà arrivata in città e io sarò scortata da Touya dai Mikage non mi consegnerò facilmente, dovranno sudarmi per avermi, anzi non mi avranno mai. Feci una ripassatina ai numeri di Ayashi no Ceres e conclusi che sicuramente mi trovavo dopo la tentata cattura di Chidori quindi prima che i Mikage abbiano inventato i braccialetti che bloccavano i poteri di Ceres quindi quando sarò arrivata ai laboratori distruggerò tutto quello che mi capita davanti, anche fino alla mia morte, proprio come farà Shuro con la sua canzone. Me la pagherete sporchi Mikage pensai mentre mi prefiggevo questo obiettivo. Stavo esercitando la telecinesi quando smisi perché sentii lo scemare del rumore dell’acqua corrente nella doccia e i passi di Touya avvicinarsi alla camera da letto, lui non doveva scoprire che io ero già in grado di manifestare i poteri della dea.
- Ah ecco dove eri finita……
Disse lui mentre si asciugava i capelli con un asciugamano.
- Ma vuoi per caso farmi morire?
- Per cosa?
Disse lui ma dopo essersi guardato bene
- Che c’è ti vergogni?
No che mi vergognassi, anzi quello doveva esserlo lui. Infatti lui si trovava davanti a me a torso nudo con addosso solo un asciugamano attorcigliato sulle gambe. Le spalle larghe, i pettorali………la mia immaginazione non osava andare sotto l’asciugamano
- No, dovresti essere tu quello a vergognarsi
- Perché? Tu non sei la mia ragazza? Sai quante volte l’ho fatto davanti a A…….. va bè lasciamo stare, visto che dovrei vergognarmi ti dispiacerebbe uscire dalla stanza?
- D’accordo
dissi e rimasi la frase in sospeso, ma prima di uscire con voce infantile e con la lingua da fuori esclamai
- Blutto antipatico
Lui sorpreso non potè fare altro che lanciarmi un cuscino preso da sopra al letto. Io scansai il cuscino chiudendo la porta e rimanendo appoggiata ad essa mi venne in mente una bella idea. Una cena al lume di candela. Corsi subito in cucina e prima che Touya fosse sceso giù nella sala da pranzo io terminai la cena. Appena in tempo di accendere l’ultima candela e disse
- Scusami se ci ho messo tanto, ma mi sono addormentato sul letto come un deficiente.Comunque se hai voglia di mangiare c’è qualcosa in fri……..
Ma non appena finita la frase vide già tutto pronto a tavola
- Non sapevo che sapessi cucinare
- Sono tante le cose che non sai di me!!!!!!!
- Davvero? Fammi un esempio
Disse mentre si sedeva a tavola
- Bè sono una poetessa
Gli risposi mentre anche io mi accomodai a tavola per mangiare quello che avevo cucinato
- Davvero buono, erano giorni che non mangiavo qualcosa di decente
- Non ci posso credere, il perfetto Touya non sa cucinare?
- E dai smettila di prendermi in giro, io non sono perfetto, perché se veramente lo fossi sarei riuscito a proteggere meglio Aki e Aya dai Mikage
- Non abbatterti, vedrai che alla fine si risolverà tutto, tu e Aya sarete felici mentre Aki purtroppo…………questa faccenda mieterà tante vittime ma alla fine i Mikage si piegheranno e tutto quello che hanno fatto verrà allo scoperto
- Magari la cosa fosse così semplice
- Fidati di me, io sono un’indovina
- ………….
Touya non mi rispose ma mi guardò con sguardo perplesso
- Sai sono stata io ad annunciare ad Aya che ti avrebbe incontrato
- Davvero?
Disse con voce stupita
- Stavo scherzando!!!!! Ma io sono più brava di lei a fare predizioni
- E dove lo leggeresti tu il futuro in quella conchiglia?
Dissi indicando il mio ciondolo a forma di conchiglia
- Nò, questo è la reliquia della mia famiglia dove si dice che la voce della dea celeste nostra parente sia andata dopo che le sue spoglie mortali si sono consumate. Si dice che la sua voce fosse una delle più belle e che la sua beltà non fosse da meno alla sua voce.
- Allora alla fine la voce è tornata alla sua padrona
Dicendo questo Touya fece allusione al fatto che quella dea fossi io.
- Bisogna vedere, chi ti dice che io non sia una genomer?
- I Mikage non sbagliano mai, comunque me la fai sentire questa voce?
- Non so come funzioni questa conchiglia, mia madre disse che se se l’avvicinava all’orecchio si poteva ancora sentire il suo canto
- Prova a cantare tu
- No, non so cantare
- Dai provaci……….
Dicendo questo si alzò e accese la radio. Come la melodia arrivò al mio orecchio un irrefrenabile desiderio di cantare entrò nei miei pensieri e di scatto mi alzai in piedi sulla sedia e incominciai a cantare. La mia voce non era mai stata così armoniosa. Non sbagliavo una nota e il suono sembrava incantato. Tutto d’un tratto Touya come incantato si avvicinò a me, mi fece scendere e mi baciò come non aveva mai fatto, quel bacio trasmetteva passione ma quando guardai i suoi occhi essi erano vuoti, come se lui fosse stato d’improvviso ipnotizzato. Tutto d’un tratto però tornò normale e staccò le sue labbra dalle mie.
- Scusami non so cosa mi sia preso
- Eri come ipnotizzato
- Davvero?
- Sì eri strano
. Forse questo è il tuo potere
- Quale potere?
Dissi
- Ipnotizzi la gente con la tua suadente voce e le fai fare quello che vuoi
Disse con tono di cattiveria
- Non esagerare, non sapevo che ti avrei ipnotizzato e poi sei stato a vedere come cantavo
- Bè comunque non era vero che non sapevi cantare
- Dev’ essere per colpa della conchiglia
Dissi pensierosa guardandola
- Perché?
- Come perché? A causa della leggenda
- Non so che dire, ma tu ancora non mi hai risposto alla mia domanda, dove lo leggi tu il futuro?
Mi chiese per la seconda volta, poi dopo averci pensato un po’ su risposi
- Nelle onde del mare
Appena sentì la parola mare Touya ebbe quasi come un mancamento, il suo adorato mare.
- Davvero e come faresti?
- Segreto
Gli dissi. Finita la cena Touya mi aiutò a sparecchiare e a lavare i piatti e quando arrivò il momento di dormire si prese un cuscino e una coperta e andò a dormire sul divano e lasciò il suo letto tutto per me
- Non dormi con me?
- Ti dispiace? Vorrei dormire da solo in questo periodo
- So quello che ti affligge purtroppo……..ve bene, per una notte farò a meno della tua presenza
- Grazie
Disse lui sorridendo. Io però non avevo capito, lui non in quel momento non pensava alle sue origini, e nemmeno su come ritrovare i suoi ultimi ricordi, lui non faceva altro che pensare a cosa stava provando, dentro di lui c’era un grande conflitto di sentimenti. Per la prima volta stava provando un sentimento molto comune agli umani e si accorgeva che piano a piano esso diventava sempre più forte. Nonostante lui avesse tanto desiderato diventare più simile ad un umano adesso stava un po’ cambiando idea, non riusciva a capire i sentimenti umani e cosa gli guida e quel suo pensiero lo turbava, ma lo aveva promesso. Aveva promesso ad Aya di stare insieme a lei e soprattutto lo aveva promesso a suo padre. I giorni passavano molto velocemente, Touya continuava a lavorare come medico per la scuola e io camminavo per i corridoi con una nuova ragione di vita, il pranzo lo passavo insieme a Touya contro il volere di Aya ormai gelosa, non mi frequentava più anzi mi avrebbe ammazzato se non fosse che Yuhi la bloccava. Non che non si fidava di Touya, ma era di me che non si fidava. Poi arrivarono le vacanze natalizie ed arrivò il momento per Aya di cercare altre notizie sulla veste piumata. Purtroppo aveva trovato pochissimo, quasi tutto glielo avevo detto, ma continuava a cercare era convinta di poter trovare altro ma secondo me era tutto una scusa per controllare me e Touya. Poi a me
toccò spiegare a Touya cosa fosse il natale e mi dovetti mettere sotto con i lavori part-time. Avevo bisogno di soldi perché volevo fare un regalo a Touya ad Aya, Yuhi e Chidori ma non avevo i soldi per farlo. Arrivato il natale riuscii a comprare tutti i regali e a consegnarli in tempo. Ad Aya avevo comprato una collana in modo che lei la sostituisse con quella che aveva regalato a Touya (e quindi che non aveva più) a Chidori gli regalai dei nastri per i suoi capelli, a Yuhi un ricettario di cucina (Non avevo guadagnato molto e poi non sapevo che regalargli. Comunque come si dice, il pensiero è quello che conta) e a Touya………bè a lui fu più difficile ma alla fine trovai un bracciale da uomo con su scritto I am perfect. Glielo regalai per stuzzicarlo. Lui credeva molto nelle sue capacità, sapeva di non essere normale, ma non perfetto ed è per questo che lo sfottevo. Lo so è molto stupido però…………… La vigilia di natale non la passammo da soli ma Aya e company vollero farci compagnia (diciamo che più che altro Aya voleva controllarci) e Yuhi ci preparò il cenone, che mangiata, era proprio bravo a cucinare Yuhi. Però in fondo passammo una serata bellissima, tutte noi ragazze avevamo il kimono mentre Yuhi e Touya ci guardavano con stupore sfottendoci, fu il natale più bello che avessi mai potuto passare. Poi è stato comico il fatto che Aya volle dormire addirittura con noi, ma quando io andai a letto Touya spiegò tutta la situazione ad Aya. Sentire quei due che facevano finta di litigare mi faceva un po’ male il cuore. Lui non sarebbe mai stato così con me, lui non mi avrebbe mai parlato o trattato come avrebbe fatto con Aya, lui l’amava veramente. Incominciai a lacrimare trasportata da quella verità quando ad un certo punto il mio pianto fu interrotto dalla voce di Touya
- Cosa c’è adesso?
- Niente
Gli dissi asciugandomi gli occhi dalle lacrime
- Nessuno lacrima senza un perché
- Bè diciamo che io non sono sicura per cosa piango
- Se non ti va di raccontarmelo me ne vado….
Non gli feci finire la frase e subito lo attaccai
- Aya dov’è?
- L’ho convinta ad andarsene, speriamo non le sia successo niente per strada, anche c’è cè Yuhi con lei……
- Per stanotte ti andrebbe di dormire con me, ti prego!!!!
Dopo avermi fissata per un po’ si convinse e si accucciò a fianco a me e mi diede il bacio della buona notte.
- Fai sogni d’oro
- Senti lo farai tutte le notti?
- Cosa?
- Potresti dormire con me tutte le notti da domani in poi…………tanto il tempo a nostra disposizione sta per terminare
- Va bene
Disse e con uno sguardo di compassione nei miei confronti chiuse gli occhi. Io ebbi difficoltà ad addormentarmi ma il calore del corpo di Touya fece da tranquillante e mi addormentai. L’ultimo mese passò velocemente e il giorno conclusivo Touya decise di portarmi al parco di divertimento Kyoland. Quel parco giochi era il più grande della città e si immergeva in un bosco. Ci divertimmo tantissimo, tutto il giorno lo passammo tra un attrazione e l’altra mentre la sera la passammo nel bosco, facemmo un bellissimo pic nic per cenare successivamente guardammo il cielo stellato. Tutto d’un tratto mi ricordai di aver lasciato la borsa sulla ruota panoramica e la riandai a recuperare. Quando tornai da Touya lo trovai in compagnia di Aya. Stavano parlando,quindi io mi nascosi e ascoltai
- Touya per quanto tempo andrà avanti questa storia?
- Ancora per poco Aya
- Ho capito ma non posso aspettare, io……… ti amo troppo Touya quando lo vuoi capire
- Lo capisco benissimo, ma la cosa che sento è molto strana, sto provando un nuovo sentimento……
- Cosa hai fatto con quella ragazza?
- Cosa intendi?
- Non è che mi hai fatto le corna?
Disse Aya facendo una delle sue solite facce strane e curiose
- Certo che no, è vero che gli uomini possono farlo senza amore ma io non sono uno di quelli.
- Dimostramelo, facciamolo adesso
- Qui?
- Sì qui
A quel punto si baciarono con tanta di quella passione che io incominciai a vergognarmi, poi…….oh no pensai, lo stavano per fare veramente li ^-^ a quel punto, rosa dalla gelosia, mi allontanai per qualche decina di metri e urlai:
- TOUYA AIUTO
A quel punto i due piccioncini si separarono (si ricomposero) e Touya, dopo aver fatto andare via Aya, mi raggiunse correndo
- Cosa è successo?
- I Mikage….. I Mikage
- Dove? Dove ti hanno attaccata?
Mi chiese avvicinandomi al suo petto
- Non ci sono
- Come non ci sono
Mi chiese guardandomi in faccia, ma io avevo il volto abbassato.
- Non ci sono i Mikage, ho mentito
- Perché?
- E mi dici pure perché? Vedi che ti ho visto prima con Aya
A quel punto Touya divenne rosso come un peperone
- Ti prego Touya, ti scongiuro fammi tua
A quella mia esclamazione divenne serio e qualcun altro dietro ad un albero sobbalzava. Aya era tornata in dietro e ci spiava a nostra insaputa
- Non posso, questa sceneggiata e durata abbastanza, va bene i baci, le carezze ma questo no
- perché no?
Mi ostinavo a non capire,anzi capivo benissimo ma non volevo. Io pensavo alla stessa sua maniera, l’amore si fa solamente con la persona amata e non potevo mica costringerlo……..Io lo amavo ma il suo cuore e il suo corpo appartenevano ad un'altra persona. Ma in quel momento disperato, in cui sapevo che di lì a poche ore non sarei stata più libera, mi fece diventare egoista e dimenticai tutti i pensieri filosofici che avevo. Incominciai a cantare e notai che Touya si allontanò e cercò di coprirsi le orecchie ma le onde sonore arrivarono lo stesso al cervello. Mentre continuavo a cantare lui si avvicinò a me, mi abbracciò e mi baciò con passione poi incominciò a toccarmi. A quel punto Aya avrebbe voluto intervenire ma lo fece già Wei al posto suo insieme alle sue guardie, quindi rimase a guardare.
- Bene bene Touya. Adesso ci provi anche con la signorina Hatori, non solo con Aya Mikage
A quel punto distratta ruppi l’ipnotizzazione
- Wei è colpa mia lascialo stare Touya
Affermai con decisione
- Cosa è successo?
Domandò Touya molto confuso
- Lasciamo perdere
Rispose Wei
- Che cosa ci fai qui?
Strepitò Touya
- Sono venuto a portarti di persona la medicina
Rispose con carisma Wei aprendo la valigetta nera che portava con se
- Ecco, ma adesso vieni qui Yuina Hatori
Disse guardandomi
- No
Infierii
- Touya portala qui
- Fatti il lavoro da solo
- Bene, allora fatti da parte
A quel punto ordinò a delle guardie di bloccarmi mentre Touya impotente non potè fare altro che guardare. Non poteva disubbidire
- NON C’E’ BISOGNO DELLA VOSTRA STUPIDA MEDICINA
Urlai strattonando a terra le guardie che mi tenevano ferma
- Bastardi Mikage vi ucciderò tutti
Strepitai, avevo appena avuto la trasformazione molecolare di una genomer pallas di tipo A, più potente di Chidori
- Incredibile che potenza più di pallas Type b
- Sì Wei sono meglio di Chidori Kuruma e se mi volete dovrete combattere. AHHHHHHHHHH
A quel punto emisi un suono stridulo e acutissimo, tutto intorno a me si distruggeva e tutti si buttavano a terra con le orecchie doloranti.
Quello era il mio grido lacerante. Quel grido che avrei dovuto fare quando vidi la mia famiglia trucidata. Però quell’urlo non aveva nessuno effetto su Touya. Lo guardai intensamente mentre fluttuavo. Piangendo
- Touya ho deciso che non mi arrenderò, ho deciso di combattere, lo farò per te, per Aya e per tutte le genomer
Mentre io ero distratta Wei si rialzò, prese la pistola e cercò di spararmi
- Stupido uomo, cosa credi di fare
- Touya uccidila
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Un altro urlo, più forte del primo, attraversò le orecchie dei poveri presenti
- Touya cosa apetti……… la pagherai per questo
Disse Wei urlando e strepitando per il dolore
- Mi dispiace Yuina ma purtroppo lo devo fare, combattiamo
- Non dispiacerti troppo tanto lo so che per te io non conto niente
Dicendo questo attaccai Touya che si difese egregiamente
- Ti prego Yuina non voglio farlo
- Attaccami. ATTACCAMI
- Come desideri……
Dicendo questo Touya a malincuore uscì il coltello dal polso e mi attaccò mentre Aya nascosta dietro quel famoso albero, aveva subito poco gli effetti del mio “ultrasuono” a causa della presenza all’interno del suo corpo di Ceres, e pensava molto alle parole di Yuina. Lei amava molto Touya, proprio come lei ma sapeva benissimo che lui non avrebbe mai ricambiato il suo amore. Touya era suo. Ma le dispiaceva per quella ragazza. Un'altra innocente a cui si erano risvegliati i poteri a causa sua. E piangeva. Ogni volta che una persona moriva o soffriva a causa sua lei stava male e il senso di colpa aumentava. Intanto il combattimento andava avanti e si faceva sempre più ardito
- Sei per caso stanco? E io che ho appena iniziato!!!!! Ti farò pagare anche a te per quello che mi hai fatto
- Yui, ma cosa stai dicendo!!!!!
- Muori Touya. MUORI
Lo attaccai più forte di prima ma lui cercando di schivare il colpo mi trapassò l’addome con il coltello. Quando riaprì gli occhi mi vide appesa al suo pugnale e con il sangue che mi usciva dalla bocca.
- Touya
- No , Yui
A quel punto Touya fece sparire il pugnale e mi accasciò a terra.
- No Yui, perché?
Dalla sua faccia incominciarono a scendere delle lacrime
- No, Touya non piangere
Dissi faticosamente
- Yuina non devi morire, ti prego perdonami
- Non è colpa tua….
Tossii
- ….. Sappi che io ho preferito cento volte di più essere stata messa al tappeto da te piuttosto che da Wei o qualcun altro e poi è giusto che io muoia.
- Non dire così, nessuno merita di morire
- Touya io non faccio parte di questo mondo….
Tossi di nuovo e quando ripresi la mia voce era più bassa di prima
- …..e non ne farò mai parte. Scusami per prima se me la sono presa con te ma sappi che io ti amo. A volte si tende a distruggere ciò che amiamo perché non riusciamo ad averlo. Io so benissimo che tu ami Aya e già che tu ti sia comportato come hai fatto con me…….bè mi ritengo molto fortunata. E’ tempo di sparire per me
- No ti prego, non te ne andare
- Te l’ho già detto, io n on faccio parte di questo mondo ed è giusto che io sparisca
- No Yui, non voglio che tu muoia, se lo farai io…….io non so come farò. Devi sapere che tu, non so come spiegare ma tu mi hai fatto scoprire un sentimento, ma è diverso da quello che provo per Aya. Ed è per questo che ti ho difeso. Io ti difenderò per sempre, da tutti e da tutti.
- Stai facendo questa promessa alla persona sbagliata
- No sono sicuro, questa promessa è per te. Ma spiegami, visto che tu sai tutto indovina, cosa è questo sentimento che invade il mio cuore?
Mi chiese come un bambino curioso ma molto triste.
- Questo forte sentimento che senti si chiama amicizia.
- Amicizia?
- Sì Touya, amicizia. Uno dei sentimenti più nobili che provano gli uomini, dopo l’amore.
A quel punto accarezzai il suo viso
- Touya ricorda le mie ultime parole
- Il mare è il tuo destino.
- Cosa?
Chiese stupito
- Il mare Touya, segui il mare e troverai la tua memoria. Non senti? Ti sta chiamando. Vai da lui è trova quel che sei
A quel punto cantai la canzone che cantò la dea celeste prima di morire. A metà canzone tornai normale e all’intonazione dell’ultima nota chiusi gli occhi per non aprirli mai più. Dopo qualche minuti il mio corpo divenne cenere e fu portato via dal vento. Di me non rimase altro che i vestiti strappati. Touya pianse ancora con stretto tra le braccia i miei vestiti e al braccio il braccialetto con su scritto “ I am perfect ” che gli avevo regalato, in fondo era vero, lui provava amicizia nei miei confronti perché ero stata l’unica, a parte Aya, ad ascoltarlo, l’unica persona molto simile a lui caratterialmente entrambi avevamo lo stesso pensiero, eravamo molto in armonia. Nel frattempo Aya commossa si avvicinò a lui e lo cinse in un abbraccio confortante. Anche sul suo viso scese qualche lacrima e i suoi pensieri andavano su tutto quello che era successo e non poteva fare a meno di pensare che la causa di tutto quello era lei. Lei che era la reincarnazione di Ceres, la dea Madre. Non riusciva a smettere di pensare che la colpa di tutto quello era sua. Anche se il suo ragionamento era insensato. Prima di ritornare nel mondo reale inviai un messaggio allo spirito di Aya:
- Mi raccomando Aya, abbi cura di te, di Touya e della tua pancia
Aya rimase perplessa dalla frase da me espressa. Cosa intendeva con la pancia? Ma non ci pensò su per molto tempo aveva ben altri problemi da risolvere in quel momento. Primo di tutti era Touya, doveva consolarlo perché aveva appena perso la sua più cara amica. Tornata nel mondo normale mi svegliai nel m io letto e vidi il mio orologio. Non era passata neanche una notte da quando ero entrata in quella specie di sogno. Mi alzai e ancora un po’ assonnata mi incominciai a preparare. Dovevo andare a scuola ma il ricordo di quello che mi era accaduto non mi aiutava di certo a continuare la mia solita vita. Mentre correvo per la fretta la coda dell’occhio cadde sul mobile in cui tengo tutti i manga e vedo che Ayashi no Ceres non aveva più 14 volumi ma 15. Io incredula mi avvicino e controllo i volumi, ne apro uno a caso e mi vedo mentre parlo con Ceres, mentre festeggio il natale con Touya e gli altri, avevo cambiato la storia! E curiosa di cosa fosse successo dopo la mia “morte” continuai a leggere il volume. Niente di particolare Aya e Touya lo avevano fatto (e sempreeeeee ^_^’ ) Ma a parte questo c’era una bella frase
Adesso quando Touya guarda il mare i suoi pensieri si perdono tra i ricordi e tra essi l’immagine di Yuina si fa spazio e le sue parole riecheggiano nelle sue orecchie “Il mare Touya, segui il mare e troverai la tua memoria. Non senti? Ti sta chiamando. Vai da lui è trova quel che sei” Non sa se veramente il mare può essere un collegamento con i suoi ricordi persi ma una cosa la sa di sicuro, si fidava di Yuina ed è sicuro che prima o poi la sua profezia si avvererà.Perché? Perché lei era la sua amica sibilla e rimarrà per sempre nel suo cuore.
Mentre leggevo quel volume mi sconcertavo, ero colpita, avevo lasciato le mie tracce nel mondo dei manga, ero riuscita a entrare davvero nella storia e l’ho plasmata. Alla fine però il finale è sempre lo stesso, Aya col pancione che piange, ma quelle lacrime erano dedicate anche a me. Io che avevo cambiato un pezzo della loro vita. Cosa aspetti anche tu che stai leggendo questa fanfiction a cambiare la vita delle persone che ti stanno a fianco? A te forse non può sembrare ma ogni tuo gesto o parola può cambiare la vita di qualcuno, in bene o in male. Non puoi sceglierlo ma almeno cerca di cambiare in bene la vita di più gente possibile, loro te ne saranno grate per sempre. Anche quando tu non potrai più stare affianco a loro.

   
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