Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 21/10/2006 : 15:51:17
Trama: Jack è il capo della sicurezza informatica di una banca statunitense che s’appresta a fondersi con una concorrente. L’idea non lo entusiasma in quanto si vedrebbe relegato ad un piano secondario, poiché la leadership del settore verrebbe affidata al responsabile dell’altra banca. Ed ecco che a questo punto entra in gioco un nuovo personaggio che gli offre di lavorare per la sua società. E’ solo un escamotage per agganciarlo perché ben presto rivela le sue intenzioni: egli non è altro che il capo di una spietata banda che ha sequestrato la famiglia di Jack, minacciandola di sterminio se non provvede a trasferire, tramite il sistema informatico, la somma di 100 milioni di dollari su un conto off-shore. Jack accetta, preoccupato per le sorti dei suoi familiari, ma di nascosto si adopera per far fallire il piano. Preso fra due fuochi, quello della banda e quello della…banca (gioco di parole) che sospetta di lui, riuscirà nell’intento salvando, come suol dirsi, capra e cavoli.Commento: Per gli appassionati d’informatica, software ed affini ci sarà da divertirsi. Detto questo, Harrison Ford è un grandissimo attore, ma gli anni passano pure per lui. Sono finiti i tempi di “Indiana Jones” e, seppure con qualche brillante eccezione, è rimasto sempre fedele ad un certo clichè, non possedendo, forse, la versatilità dei “mostri sacri” come Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffmann o John Travolta. Vederlo ancora impegnato in strenui “corpo a corpo”, anche se non raggiunge i livelli paradossali e francamente assurdi di “Air Force One”, fa quasi storcere il naso. L”Happy end” finale con famiglia riunita ed abbracciata e cane scodinzolante non sempre è garanzia di un grande film, come ci ha fatto intravedere il magico Woody Allen in “Match Point”. Ford lo abbiamo ammirato in “Frantic” supportato da una splendida Emanuelle Seigner, diretti magistralmente dal suo compagno nella vita, Roman Polansky o ne “Le verità nascoste” ove la sua partner è stata, ad un livello eccelso, Michel Pfeiffer. Seppure coronato da quell’Happy end citato prima in “A proposito di Henry” ha fornito una prova assolutamente convincente e fuori dal suo ordinario. Ribadisco è un grandissimo attore, ma secondo il mio umilissimo parere e per quello che può contare, dovrebbe visionare altri ruoli. Le capacità, credo, non gli mancano.
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