Domenico De Ferraro
Emerito
Italy
137 Inseriti
102 Gold
142 Punti Rep. |
Inserito - 26/01/2007 : 11:05:24
LA MEMORIA DELLA LUNA
Un vecchio un giorno perse la sua memoria non si ricordava più chi fosse, quale era il suo nome , confuso in quello stato si mise a cercarla ovunque andasse vagando romito chiedendo a chiunque incontrasse persone o cose chi fosse , provo perfino stanco di barcamenarsi senza trovar risposta alcuna di chiedere alla luna che brillava nel cielo trapunto di stelle. Sai dirmi lucente luna tu regina della notte chi sono io? La luna colta di sorpresa non sapendo in quel momento cosa rispondere a quella domanda disse: Prova a domandare a qualche stella , sai adesso ho tanto da fare ad illuminare la terra in questa oscura notte , che anch’io svanita non rammento più da quanto tempo sto qui in cielo, ho troppo lavoro da fare con gli amanti , a reggere il moccolo a rendere più dolci le notti agli uomini a far luce su quelle disgrazie che ricorrono ogni essere vivente di giorno e di notte . Scusa disse il vecchio e prosegui per la sua strada recandosi così lesto da una stella assai lucente . Disse : Stellina tu che brilli lassù nel cielo sai dirmi quale è il mio nome, chi sono io ,? Bella domanda rispose la stellina , guarda sei capitato proprio nel mio giorno sfortunato ho perduto un mio frammento non riesco più a trovarlo , sono molto imbarazzata vorrei aiutarti , ma se non trovo quel pezzetto del mio corpo celeste staccatosi involontariamente e caduto chi sa dove nel vasto universo sarò costretta a spegnere la luce e a scomparire per sempre. Va bene stella ti saluto , non voglio farti perdere altro tempo prezioso. Il buon vecchio s’incamminò di nuovo facendo ritornò su i suoi passi , andò a bussare ogni porta che incontrasse ogni ufficio , ogni luogo pubblico o privato che gli fosse utile per ritrovare quella sua memoria perduta. Passarono giorni , mesi , guardarsi allo specchio e non sapere chi sei per il povero vecchietto diventò un gran problema. Quasi una colpa ,un castigo per non essere stato forse bravo in vita. Essendo solo senza parenti , decise dopo tante peregrinazioni di far ritorno a casa sua natale di starsene finalmente in pace a guardare il bel panorama della sua casa comodamente seduto nella bella poltrona appartenuta un tempo a suo nonno ed aspettare che il miracolo avvenisse. Aspettò un giorno, due , un mese ed un anno e forse più attese tanto che il vecchio divenne sempre più decrepito e debole. Il mondo s’era dimenticato di lui e lui del mondo che gli aveva dato in una infanzia dolce e felice un nome ,un esistenza. La memoria è un bene prezioso storia di un individuo d’un popolo , noi siamo prodotto del passato e viviamo immersi nel passato, la storia ci guida attraverso quella comune realtà verso un futuro prossimo . Nel passato soltanto ,nelle opere compiute ,l’umanità acquista nozione e consapevolezza di se stessa ,di quel che è , dei suoi valori e dei suoi errori ,la fiducia nei suoi ideali e l’avversione e l’orrore delle cose negative e demoniache che la insidiano continuamente lungo il corso naturale delle sue cose , pensieri ,passioni , fatti e immagini per questo non bisogna mai dimenticare il proprio passato ciò che fummo , un giorno forse potremmo ritornare ad essere, nel male e nel bene ciò che siamo stati o abbiamo creduto d’essere come lo sviluppo di una crisalide nel suo bozzolo noi rinchiusi in uno spirito di reincarnazioni verso una redenzione finale. Il vecchio così s’addormento e provo a sognare ciò che un tempo era stato in quel dormiveglia rivide la sua vita scorrere giorno dopo giorno, attimo dopo attimo divenire , soffrire , amare , sognare, credere ,rivivere quelle intime emozioni lo resero felice nel sonno incominciò a correre ad abbracciare quelle sue persone care scomparse per sempre ma intanto che correva prese ad avvicinarsi sempre più alla tetra signora regina della morte. IL vecchio gli andò incontro affondando i piedi nella neve insieme ad altri suoi compagni di sventura spinto da una mano crudele verso neri infernali forni che continuavano a bruciare ed emanare un forte lezzo. Si sentì chiamare nel sogno : compagno vienimi ad aiutare questa pietra e troppo pesante . Ma là , su quella scala come una maledizione una esse esse si avvicinò e lo colpì con un bastone . Il povero vecchio crollò a terra distrutto e l’aguzzino gli disse : Vedrai signor nessuno di massi ne porterai non uno ma due. Ed il vecchio sofferente risponde con un filo di voce : Ne porterò due ed anche tre non ho paura son forte e dopo sé non sei codardo t’ imbatterai con me fino alla morte. Ma quando giunse il suo turno trascinandosi in lacrime il vecchio chiese alla morte . Signora la prego mi risponda chi sono io? La signora in quel momento angusto sorrise e si tramutò in un angelo di luce così gli rispose tu sei mio figlio e l’abbraccio baciandolo sulla rugosa fronte. Il vecchio ritornò così ad essere un bambino , gli ritornò alla mente il suo passato la sua vita e con quei ricordi egli chiusi gli occhi e dolcemente si addormentò per sempre tra le braccia d’un angelo che lo condusse in cielo cantando il cantico dei cantici.
|