E sulla fronte di quel gatto - e poi su quella della sua numerosa discendenza - comparve una M a ricordo della sua generosità.

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Elena

E, per onorare questo fiero, indipendente e amabile amico, una descrizione - frutto di attenta osservazione - di un bimbo di soli nove anni.

IL GATTO

Il gatto è un animale che ha due zampe davanti,
due zampe dietro,
due zampe sul lato sinistro e
due zampe sul lato destro.
Le zampe davanti gli servono per correre
le zampe dietro gli servono per frenare.
Il gatto ha una coda che segue il corpo. Essa finisce
improvvisamente.
Egli ha dei peli sotto il naso,
rigidi come fili di ferro. E’ per questo che egli è
dell’ordine dei “Filini”.
Ogni tanto il gatto desidera avere dei piccoli.
Allora li fa: è in quel momento che diventa una gatta.

Tratto dalla "Fiera delle castronerie" di Jean Charles

Nel giorno del gatto, vorrei dedicare una parola al tanto bistrattato gatto nero.
Povero gatto nero, l’unico torto il colore del suo pelo. Alla pecora dello stesso colore tutt’al piú la si compiange e le si perdona tutto, tanto si sa...é una pecora nera!, ma il gatto nero tutti lo evitano, tutti in qualche modo... cercano di sottrarsi al suo influsso che la superstizione gli ha attribuito in tutti i tempi ed ad ogni latitudine.
Si passa dall’attribuirgli buona o cattiva sorte, fino ad associarlo alle streghe ed ai demoni. E’ per questo motivo che sono da sempre perseguitati fino ad un vero proprio sterminio, se é vero, come risulta da calcoli fatti dall’Associazione Italiana della Difesa degli Animali solo in Italia ne vengono uccisi circa 60.000 all’anno. Il gatto nero é molto ricercato nei riti satanici, ma é soprattutto evitato dai superstiziosi come portatori di sciagure indicibili.
Sará perché nella mia vita il gatto nero, é legato ad un episodio molto simpatico ed ho la fortuna di non essere superstizioso, debbo confessare che nutro per il gatto nero un grande rispetto ed una grande simpatia. Per questo nel giorno dedicato al gatto voglio, personalmente, dedicarlo a lui.
Credo che in questa celebrazione si unirá anche mio figlio Carlo, che tanti anni fa, “gattonava” in un giardino della val Seriana, dove trascorrevamo le vacanze, sotto lo sguardo attento di Fumo, un gatto nero che si limitava a sostare ai margini del giardino. Questo gatto si presentó il primo giorno della nostra vacanza, di quel lontano mese di luglio a curiosare sui nuovi arrivati che eravamo noi. Da quel giorno i nostri acquisti si incrementarono di un pezzo di salsiccia destinata a Fumo, como lo avevamo subito battezzato con la figlia piú grande, lei giá marciava spedita dall’alto dei suo tre anni e mezzo....
Un giorno, Carlo afferrato un pezzo di salsiccia, si alzó all’improvviso e si avvió, per la prima volta da solo, verso il gatto per porgergli la salsiccia.
L’allegria che seguí é facilmente immaginabile, Carlo aveva mosso i suoi primi passi inconsapevolmente, grazie a Fumo, quel gatto nero cosi simpatico e cosi riservato tanto da non concederci che un’unica confidenza: quella di accettare ogni giorno il pezzetto di salsiccia.....

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