T i f o s i

A volte accade che colleghi di lavoro diventino amici tra di loro, ma destinati a dividersi, sia per mansioni diverse o per altri motivi. Chi non mette radici è il lavoratore interinale o temporaneo, che , quando trova un amico, è destinato a perderlo.

Malgrado l'incarico fosse durato quasi due anni, il più giovane dei due avrebbe dovuto ancora attendere di essere riconfermato, senza stipendio. E' la prassi. L'Ente Pubblico non può assumere altro che per concorso, allora scatta il meccanismo perverso.

L'Ente chiude il contratto con l'agenzia di lavoro interinale che fornisce dipendenti in affitto, e riapre un nuovo appalto con una nuova agenzia. In questo modo abbiamo visto alcuni giovani laureati che stanno lavorando da quasi sei anni.

Andava avanti da parecchio tempo così anche per il giovane tifoso Juventino, finché accadde il miracolo: trovò lavoro vero, stipendio basso, ma un pezzo di pane sicuro e la soddisfazione di avercela fatta da solo.

I due ex colleghi di lavoro, il tifoso interista e il tifoso juventino si incontrano talvolta per riparlare dei vecchi tempi e bere un boccale di birra in compagnia all'uscita del lavoro.

A volte si trovano anche per assistere ad una partita su SKY in casa di uno dei due.
Alloro è festa grande, comprano insieme pasticci da consumare durante la partita e dimenticano i buoni propositi di una sana alimentazione.
L'ultima volta ci fu una vera e grande sofferenza per il pareggio e l'uscita dall'area Champion League da parte dell'Inter.
Quasi piangeva, l'amico interista, ma la reazione fu inaspettata. I due amici decisero di abbandonare le ostilità e di inaugurare una nuova tifoseria, "l'unione dei tifosi".

Così potè accadere che questa mattina lo Juventino telefonò a casa pieno di entusiasmo perchè, dopo una mattinata di viaggio, la bellezza delle sponde del lago di Trasimeno era inaspettata.

"L'Italia è bella tutta, solo che non ci schiodiamo mai dal nostro angolino," fu il lapidario commento della sorella che aveva risposto al telefono.
I due tifosi, in viaggio per Roma, si fermeranno a pernottare in Umbria e a raccogliere un altro compagno di viaggio e tifoso come loro.
Proseguiranno tutt'e tre per Roma dove assisteranno al trofeo delle Sei Nazioni allo Stadio Flaminio, sempre palla, ma per una volta , basta con il football.

Lo Juventino resterà sempre Juventino e l'Interista resterà sempre interista, al di là del reciproco rispetto.
Che cosa aveva pensato?
Anche la sorella ha deciso di seguire la tifoseria, è più divertente dei noiosi salotti di intellettuali dove si ripetono le solite frasi fatte, perchè è scomodo remare controcorrete, ed esprimere opinioni personali.
Ha perciò preso la decisione più saggia: andrà con il club dei tifosi juventini di Milano in trasferta a Pescara. Che emozione, inviare la carta d'identità da trasmettere alla polizia ed essere una "tifosa schedata", senza fare nulla di male, questo è sicuro.

Elena Fiorentini