Renato Attolini
Senatore
397 Inseriti
110 Gold
402 Punti Rep. |
Inserito - 21/04/2007 : 18:56:34
Che Sergio Rubini fosse una delle realtà più interessanti del nuovo cinema italiano non lo si scopre certo adesso, ma che oltre alle sue doti di attore aggiunga anche quelle di regista forse è un po’ una sorpresa. In questa pellicola ambientata in Puglia s’intrecciano vicende personali e momenti di “suspence” degni di un “giallo” ma sono soprattutto le prime caratterizzate dalla forte impronta dei personaggi che ne scandiscono il ritmo e lo sviluppo. Luigi (Fabrizio Bentivoglio) , professore universitario che vive stabilmente a Milano dove si è fatto una sua vita con Laura (Claudia Gerini), fa ritorno per un breve periodo per motivi d’affari legati alla sua famiglia a Mesagne suo paese d’origine, dal quale fuggì molti anni addietro. Qui incontra i suoi fratelli con i quali si scontra spesso e volentieri, tranne che col più giovane (Paolo Briguglia) il più delicato e sensibile dei quattro, sentimenti che contraddistinguono la sua indole e la sua vita e per i quali è disposto a tutto….Luigi è ormai integrato perfettamente nella realtà milanese e la sua mentalità metropolitana non riesce ad accettare quella paesana e provinciale,ma il richiamo del sangue e delle sue origini si fa sentire in maniera preponderante quando è il momento giusto……. Il film è dal contenuto forte ed anche pesante ma non nel senso comune che si dà a questo termine (perché anzi scorre via facilmente senza spazio a momenti di noia) ma proprio per le situazioni che si creano. Gli attori sono magistrali e credibilissimi, Bentivoglio, Briguglia che sembra sempre un ragazzino appena uscito dalle medie ma già con un background notevole e infine “the last but not the least” Sergio Rubini che interpreta Tonino un losco individuo, in modo così “sgradevole” da essere perfettamente convincente. L’unica perplessità (almeno per me) riguarda l’”Happy end” anzi per dirla come si usa da quelle parti “a tarallucci e vino”.
|