Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 21/05/2007 : 22:46:46
Alcuni degli attori de “Le fate ignoranti” ritornano in questa stupenda pellicola, dello stesso regista Ferzan Ozpetek che con tocchi magistrali tratta in modo assai delicato i rapporti umani all’interno di un gruppo di inseparabili amici, dove spiccano le storie d’amore fra Davide e Lorenzo e Antonio e Angelica. Il rapporto omosessuale della prima coppia viene raccontato con delle immagini soffuse, tenui, quasi mai volgari e suscita soprattutto tanta tenerezza. Entrambe le storie finiranno, quella fra Davide e Lorenzo per la morte di quest’ultimo, l’altra per un banale tradimento. L’amore, l’amicizia sembrano venire travolti dalla morte e dall’inganno e agonizzano inesorabilmente facendo rimarcare contraddizioni e diversità fino allora sopite ma sono troppo forti per poter cedere. “Quando si muore si muore, si muore soli” cantava il grandissimo De Andrè e Lorenzo ha avuto in vita dei legami “non codificati” che la burocrazia non tiene in considerazione. Ma persino il padre di lui, il solo che potrebbe a norma di legge far valere i suoi diritti in quanto unico parente “legale”, si arrende di fronte alla forza del sentimento che legava il compagno e gli amici a suo figlio e lascia che siano loro a decidere le formalità. E se anche Davide si vuole rifugiare in se stesso, macerandosi nel suo dolore, saranno gli altri a raggiungerlo e seppure a fatica a ristabilire l’antica unione prima che egli compia un gesto disperato. In quest’atmosfera triste ma viva si gettano i semi affinché fiorisca la riappacificazione fra Antonio e Angelica. E l’amore, dando a questa parole il significato più universale che si conosca, a trionfare, più forte della morte, più forte di ogni cosa. Non mi vergogno a dire che al termine del film ho asciugato qualche lacrima. Che dire dei protagonisti? Tutti eccezionali, da Pierfrancesco Savino (Davide) che solo con l’espressione del viso trasmette i suoi tormentati stati d’animo, Stefano Accorsi (Antonio) complessato e immaturo marito di una Margherita Buy (Angelica) che ormai non ha bisogno più di commenti, alla simpaticissima Serra Yilmaz (Neval) attrice cara al regista in virtù della partecipazione a tre suoi film, (“Ma lei è straniera?” “No, no…sono turca.”)alla felicissima sorpresa di Ambra Angiolini che interpreta in modo fresco, spontaneo e assolutamente piacevole Roberta, appassionata di astrologia (“Saturno contro” frase che lei cita, cioè quando si manifestano tutte le negatività possibili) a Ennio Fantaschini (Sandro) protagonista di un dialogo “cult” con la compagna del padre di Lorenzo: “Lei è come loro?” “In che senso” “Gay?” “No, no…io sono frocio.” “Ah, e che differenza fa?” “Io sono all’antica.” Gradevolissima anche la colonna sonora nella quale spiccano “Passione” di Neffa e “Remedios” di Gabriela Ferri. Da vedere.
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