Qualcuno la chiama telepatia ma stavo pensando proprio a loro i miei ex allievi che ora frequentano la quinta. Una punta di malinconia mi aveva preso così all’improvviso ed ecco lo squillo del telefono.
- E’la professoressa Maria Luisa? Sono Cristina si ricorda?
Come si fa a dimenticare, i loro nomi li avrò sempre nella mia mente. Li rivedo come li ho lasciati con l’espressione dispiaciuta per essermene andata . Sono invitata ad un rinfresco a scuola, festeggiano l’arrivo di ragazzi peruviani nell’ambito dello scambio culturale. Accetto con piacere anzi non vedo l’ora di incontrarli.
Parcheggio al solito posto e all’improvviso ho la sensazione di non essermene mai andata, mi fermo un istante davanti all’ingresso dove campeggia la scritta ABBA-BALLINI.
Momo mi vede mi corre incontro, il volto raggiante, la trovo bellissima. E poi via via tutto gli altri, mi abbracciano e mi commuovo. Li trovo cambiati, più adulti, saluto i colleghi, il preside, i bidelli. Tutti mi sollecitano a farmi vedere più spesso, certo che di volti nuovi fra il personale docente ce ne sono parecchi, ma la vita è una ruota sempre in movimento ed è giusto che sia così.
La sala colloqui è addobbata i ragazzi si gettano sui pasticcini, beh almeno in questo sono rimasti gli stessi. Il tempo scorre veloce e giunge per me l’ora di rincasare, ma mi fanno promettere di tornare a trovarli.
Un ultimo sguardo sulla porta e penso che quegli studenti sono gli ultimi, gli ultimi che sanno di me.
Nel parcheggio le foglie scricchiolano sotto i miei piedi e metto in moto la macchina con una piccola stretta al cuore.

Luisa Camponesco

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piccola Momo