Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 07/11/2007 : 23:46:58
Se n’è andato Roberto Bortoluzzi, mitica voce della trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”. Per chi come me è appassionato di calcio e nel contempo ha superato (magari da un pezzo pure..) gli ..anta, non può non ricordarsi di quando non esistevano le lunghissime maratone televisive sportive della domenica e tutto era demandato a questa splendida trasmissione che peraltro cominciava solo al termine del primo tempo delle partite. Profumo d’adolescenza, profumo di un calcio d’altri tempi che in questi giorni ha perso pure un altro grande protagonista, il “barone” Niels Liedholm, gentiluomo sia in campo che fuori, figura carismatica amato da noi tifosi rossoneri ma rispettato anche da quelli avversari. Liedholm, Facchetti ci hanno lasciato, ma il loro ricordo ci riporta a quando questo popolarissimo sport era, non si dica immacolato questo no, ma sicuramente molto più pulito di adesso, quando un calciatore cambiava maglia non più di una volta nella sua carriera e s’identificava con la sua squadra: Gianni Rivera voleva dire Milan, Sandro Mazzola Inter, Giampiero Boniperti Juventus. Quando alla domenica, si vedevano scene grottesche come quelle dei fidanzati teneramente abbracciati intanto che passeggiavano, lei con la spalla reclinata su quella di lui, lui che con una mano le cingeva la vita e con l’altra teneva la radiolina incollata all’orecchio fintanto che alle 15.15 precise di quei pomeriggi sembrava che il mondo si fermasse: tutto taceva e si udiva solo il cinguettio dell’uccellino della Rai seguita dalla ormai notissima pubblicità: “La S….di Trieste famosa nel mondo per i suoi brandy v’invita all’ascolto di <Tutto il calcio minuto per minuto>” e poi arriva la sua voce calda, profonda: “Gentili radioascoltatori buon pomeriggio è Roberto Bortoluzzi dallo studio centrale che vi parla, ci colleghiamo con Enrico Ameri da San Siro, Sandro Ciotti dall’Olimpico di Roma, Adone Carapezzi dal San Paolo di Napoli. Per il solo risultato dei primi 45 minuti a te Enrico!” Dopodiché si vedevano per le strade salti di gioia o mani disperate nei capelli, mentre mogli e fidanzate si rabbuiavano indispettite: per tre quarti d’ora i loro uomini non esistevano più fino al momento in cui Bortoluzzi chiudeva la trasmissione e la pubblicità sanciva la fine: “Se la squadra del vostro cuore ha vinto, brindate con S…K, se ha perso consolatevi con S…K”. Per anni sono andati avanti così fino a quando gli ideatori dello spot si sono accorti o qualcuno li ha avvertiti (magari gli stessi tifosi che non mancavano di farlo notare con ironia) che nel calcio esisteva anche il pareggio, per cui poi la pubblicità si è adeguata. Un grazie e un saluto a chi per tanto tempo ci ha fatto vivere queste indimenticabili emozioni.
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