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cuocoligure
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Inserito - 03/12/2007 : 09:44:33
LA MANO Ciao, qua la mano! Mi presento sono la mano. Si proprio la mano, hai capito bene, la tua mano. Non ti sei mai soffermato a pensare in me, e pensare... che é da quando sei nato che ti sono utile e familiare. Veramente anche prima che tu nascessi io esistevo, eri appena di qualche settimana, e giá mi mostravo in bella vista nell’ecografia che tua madre stava facendo, con tanta apprensione e tanta trepidazione, dopo aver avuto i primi sentori della tua presenza. Fu una emozione grande per tutti, guardare quei cinque puntini in fila, che si vedevano sull’immagine azzurrognola consegnata dal ginecologo. Cinque puntini in fila che sovrastavano quella pallina occhiuta che marcava appena l’abbozzo della tua esistenza. Crescendo poi, di tanto in tanto, avvertivo tua madre con i piccoli colpetti di cui ero capace, data la mia ridotta dimensione, di cambiare postura giacché a volte o il fegato o la milza mi opprimevano da togliermi il respiro. Appena nato, con la testa ciondolone, hai ricevuto dalla mano dell’ostetrico la tua prima pacca sul sedere, hai dato un grido ed io, assieme alla mia gemella, mi sono agitata in aria in cerca di un sostegno, di un aiuto. Ricordo ancora i tuoi primi gesti, la carezza alla tua mamma. Poi abbiamo cominciato a crescere assieme, con me hai cominciato a conoscere il mondo, il calore della mamma, il sapore della vita. Non c’era cosa che per arrivare a te non passasse da me. Sono stata io a portarti le prime cose alla bocca, perché tu ne sentissi il sapore, perché tu ne sentissi l’odore e la consistenza. Hai cominciato a muoverti ed io sono stato il tuo sostegno. Prima di usare i piedi, hai usato le mani e le ginocchia per trascinarti da cucciolo alla scoperta delle cose e del mondo. Piano piano hai cominciato a preferire la destra, a differenza di Camilla, tua sorella, che é mancina come dicono a chi preferisce la sinistra. Hai cominciato a scrivere ed io ho sostenuto le matite per consentire alle tue idee farsi immagini e scarabocchi. Ne avremmo cose da ricordare... Ma forse é meglio che tu mi conosca un pó meglio. Sono il terminale dell’arto superiore dei primati, (che parola grande per indicare uomini e scimmie!) si hai capito bene, sono la parte finale del braccio a cui sono legata attraverso il polso e comprendo cinque dita, che sono la parte piú sensibile con cui ti relazioni alle cose. Sono il tuo primo strumento non solo meccanico, ma a volte anche verbale, quando saluti l’amico, quando accarezzi i tuoi cari o quando esprimi con me altre emozioni.
Di me si sono occupati un pó tutti, ne hanno parlato poeti, filosofi, antropologi, sociologi che hanno scritto interi volumi intorno alla mia forma, al mio uso, alla mia evoluzione. Sono stata rappresentata in mille modi, dalla impronta tinta delle caverne alle espressioni piú alte della raffigurazione come quelle di Michelangelo o di Rodin. Insomma, non per vantarmi, ma sono qualcuna. Spazio aperto, quindi, a quanti vorranno..... dare una mano, alla scoperta della mano. Curiositá, proverbi, poesie e quant’altro... vorrete inserire, sarete i benvenuti! cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 04/12/2007 : 15:54:01
MODI DI DIRE Avendo le mani in pasta, continuo la chiacchierata sulla mano anche per non stare con le mani in mano. Aspettavo dai concertisti un apporto a piene mani ed avere cosi la possibilitá di passare la mano.... non é che voglio lavarmene le mani, ma aver qualcuno che ti da una mano fa sempre piacere, e soprattutto non mi ritrovo con le mani bucate. Stringo la mano a tutti!
cuocoligure
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Capinera
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Inserito - 04/12/2007 : 19:49:55
La mano perfetta ha una triplice funzione: lavorare, aiutare il prossimo, battere il petto in un umile, verace "mea culpa"Capinera |
cuocoligure
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Inserito - 08/12/2007 : 20:58:44
LE MANI DI MIA MAMMA
Stanche e nodose calde ed amorose, hanno mutato aspetto, son vene gonfie, ed ossa con artrite, e macchie di vecchiezza, restano uguali l’amore e la carezza per noi suoi bambini ed oggi ai nipotini con gesti sempre uguali.
dedicato a tutte le mamme
cuocoligure
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antonio sammaritano
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Inserito - 08/12/2007 : 22:58:35
La maggioranza, alla vista di una donna, guardano le parti del suo corpo più ovvie. Il mio sguardo invece si riversa sulle mani. Sono convinto che esse sono testimoni della personalità di chi le possiede.Per questa ragione possono incutermi curiosità,se vogliamo anche fascino. Un gesto, un movimento delle mani riescono, per ciò che mi riguarda, a dire tantissimo.E un gesto,come dice Kundera, può essere imitato anche alla perfezione ma non può essere ripetuto. |
Grazia
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Inserito - 09/12/2007 : 19:25:30
Una mano lava l'altra e tutte e due lavano la faccia. A fare i fatti suoi uno non s'imbratta le mani. A mani monde Dio gli dà da mangiare.
Bisogna guardare alle mani e non agli occhi.
Chi butta via oro con le mani, lo cerca co' piedi.
Chi sa menare tutt'e due le mani, è da più degli altri.
Colle mani in mano non si va da' dottori.
Dai giudici galliziani, vacci coi piedi nelle mani.
Donne, asini e noci, voglion le mani atroci.
Dove son molte mani, chiudi.
I morti non rubano perché hanno legate le mani.
I principi hanno le mani lunghe.
Il ferro nelle mani del fabbro valente diventa acciaio.
La roba degli altri ha lunghe mani.
La roba si fa colle mani, e si disfà co' piedi.
Le donne quando son ragazze han sette mani e una lingua sola; e quando son maritate han sette lingue e una mano sola.
Legami mani e piei, e gettami tra' miei.
Miseri quei tempi che hanno le leggi nelle mani.
Grazy
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Elena Fiorentini
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Inserito - 14/12/2007 : 09:11:17
Le mani Questa bellissima tavola del Pinturicchio, dal nome < Le mani >, era esposta nella priam sala della mostra della Juventus. Elena Fiorentini
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cuocoligure
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Inserito - 14/12/2007 : 14:17:56
LE MANI di Paul Verlaine Le care mani che furono mie, così piccole, così belle, dopo gli equivoci mortali e tutte quelle cose pagane,
dopo le rade e i greti, e i paesi e le province, più regali che al tempo dei prìncipi, le care mani mi aprono i sogni. Mani in sogno, mani sulla mia anima, so forse io cosa vi degnaste, tra tante voci scellerate, di dire a quest'anima che langue? Forse mente la mia visione casta di affinità spirituale, di materna complicità, di affetto angusto e vasto? Rimorso tanto caro, ottima pena, sogni benedetti, mani consacrate, oh! mani, mani venerate, fatelo il gesto che perdona! cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 14/12/2007 : 14:38:23
IO NON HO MANI di David Maria Turoldo Io non ho mani che mi accarezzino il volto, (duro è l'ufficio di queste parole che non conoscono amori) non so le dolcezze dei vostri abbandoni: ho dovuto essere custode della vostra solitudine: sono salvatore di ore perdute. cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 20/12/2007 : 22:39:48
GRAZIE, MIA NOBILE AMICA!A commento alla composizione dedicata alle mani di mia madre, ricevo, traduco e trascrivo: sono le mani che ti ricevettero alla nascita, quelle che ti sostennero affinché imparassi a camminare e non ti lasciarono cadere, quelle che asciugarono le tue lacrime e pulirono le tue ferite, quelle che ti diedero la sculacciata quando la meritavi, quelle che ti insegnarono a scrivere e disegnare, quelle che ti accarezzarono e ti consolarono, le mani della mamma che ancora ti trasmettono il suo amore e protezione. Ringrazia Dio che ancora ce l’hai la tua mamma!Moltissime grazie, mia nobile amica. Quello che mi hai scritto é la poesia piú bella, la poesia di una madre: per questo ancora piú vera, ancora piú bella. cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 18/02/2008 : 23:01:49
UN BELLISSIMO HAIKU di Hino Sojo (1901-1956) Nagaki hi ya aifureshi te wa fureshimama
Giorno lungo le mani che si erano incontrate restano unite Questo bellissimo haiku, apre la partecipazione di nozze di una giovane amica che ha sposato qualche giorno fa un ragazzo giapponese. Ai neosposi gli auguri di Concerto di Sogni. cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 24/02/2008 : 01:49:31
LA SABBIA DEL TEMPO Gabriele D’Annunzio Come scorrea la calda sabbia lieve per entro il cavo della mano in ozio, il cor sentì che il giorno era più breve. E un’ansia repentina il cor m’assalse per l’appressar dell’umido equinozio che offusca l’oro delle piagge salse. Alla sabbia del Tempo urna la mano era, clessidra il cor mio palpitante, l’ombra crescente d’ogni stelo vano quasi ombra d’ago in tacito quadrante.
cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 24/02/2008 : 22:46:53
Aforismi "Io semino a piene mani, ed il grano aspetti pure se il tempo non è propizio; spesso, il migliore è quello più lungo atteso. A.Gide Il carattere non lo si costruisce con la pietra e la malta. Non lo si costruisce con altre mani che con le proprie. Mahatma Gandhi
Nulla è più pericoloso del potere nelle mani di chi non sa farne uso. J.J.Rousseau Abbiamo letto poco le mani, le rughe, le foglie: abbiamo letto solo dei libri. Guido Ceronetti
cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 24/02/2008 : 22:51:00
LEGGE di MURPHY di Arthur Block Legge di Lorenz sulle riparazioni meccaniche
Dopo che vi sarete cosparsi le mani di grasso, comincerà a prudervi il naso Per la maggior parte dei lavori ci vogliono tre mani cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 29/02/2008 : 00:21:42
LA MANO DI DIO (BAMBINO) Viaggiando si incontrano, spesso, cose che colpiscono la nostra fantasia e che in altre circostanze non avremmo notato. E’ quanto mi é capitato recentemente in Francia, esattamente a Fecamp, cittadina della Normandia famosa per le sue falesie ed anche per il famoso calvados. Il calvados forte liquore, con Denominazione di Origine Controllata, si ottiene dalla distillazione del sidro normanno. Il suo nome pare derivi dalla deformazione della parola “Salvados” originata dalla storia di un galeone dell’Invincibile Armata di Filippo II (la nave si chiamava El Salvador) che naufragó proprio su queste coste, o semplicemente perché il dipartimento normanno si chiama appunto Calvados. Il sidro si ricava da una mela che si produce nella zona e che ha la caratteristica di essere piccola e ricca di tannino; dalla distillazione di questo sidro, appunto, si ottiene il liquore che raggiunge i 72º, dopo aver subito un lungo processo di invecchiamento in botti di rovere. Le falesie della Normandia, famose in tutte il mondo grazie anche alla indiretta pubblicitá che ne hanno fatto gli impressionisti francesi, sono un’autentica meraviglia della natura e della forza del mare, che qua in quanto a mareggiate non scherza. Dopo la immancabile passeggiata lungo la costa, é quasi d’obbligo una visita al Palais le Benedectine fabbrica appunto del famoso calvados che porta il nome Benedectine. La visita, a pagamento, include anche un assaggio del prelibato liquore a fine...corsa! L’ingresso, oltre alla visita della cantina vera e propria, permette anche di accedere al museo e alla biblioteca del palazzetto neo-gotico che accoglie la fabbrica. Nel museo tra le tante cose, piú o meno interessanti, si incontra anche una piccola collezione di dipinti e tra questi, uno ha colpito particolarmente la mia fantasia Si tratta di una adorazione dei Magi, in cui il Bambino Gesú appoggia in modo rassicurante la manina sulla pelata del re inginnochiato al suo cospetto. La scena mi é sembrata di una tenerezza e di una spiritualitá notevole. Ho potuto fotografarla senza flash, anche se in condizione di luce molto precaria. La partecipo a tutti i Concertisti.
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cuocoligure
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Inserito - 24/03/2008 : 01:15:40
LA MANO DI DIO Auguste Rodin
Uno dei soggetti piú emblematici di Auguste Rodin, il grande scultore francese (1840-1917) é stata la mano. La mano per Rodin é stata quasi una ossessione: mano modellata, mano disegnata, mano dipinta, mano fotografata, mano come elemento creativo e come strumento di lavoro con cui modellava la creta. Rodin é stato soprattutto un plasmatore che “ pensava, sentiva e modellava la creta”. La mano di Dio o la Creazione, é una delle sue opere piú originali. Una mano possente, piena di energia, dalle dita lunghe innervate, che ben puó confrontarsi con la mano magistralmente dipinta da Michelangelo, quella della creazione per intenderci, ed a cui il grande artista francese si era sempre ispirato. Anche la mano di Rodin, ha la forza creativa di un titano e la bellezza dell’Essere perfetto.
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Capinera
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Inserito - 24/03/2008 : 17:19:49
A volte odio la mano che tradisce i miei pensieri. Li tira fuori, li scrive ed io non posso oppormi. Per questo, se un giorno mi vedrai ridere o piangere e vorrai sapere il perché, non chiederlo a me ma domandalo alla mia mano. Se saprai ascoltarla te lo racconterà. E se vorrai farmi piangere, o sorridere, ma non vorrai parlare, prendi la mia mano nella tua. Capinera |
cuocoligure
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Inserito - 28/06/2008 : 20:43:09
LA MANO DI NELSON MANDELA “Adesso sta nelle vostre mano” ha sottolineato, emozionato, Nelson Mandela in occasione del concerto in Hyde Park per celebrare il suo 90º compleanno e dove appunto é sembrato volesse passare il testimonio nella lotta contro le sofferenze umane. “Diciamo oggi, dopo quasi 90 anni di vita, che é arrivato il momento in cui nuove mani sopportino l’incarico. Adesso sta nelle vostre mani” disse Mandela davanti ad un pubblico emozionato e che cominció a cantare spontaneamente “Felice compleanno!” quando il leader sudafricano fece la sua apparizione. Nonostante la fatica per salire sul palco, Mandela é apparso sorridente e ha voluto ricordare che c’é ancora molto lavoro da fare, specialmente “dove ci sono povertá e malattie, e dove gli esseri umani sono oppressi. La nostra missione é conseguire la libertá per tutti” ha ricordato Nelson Mandela, premio Nobel per la Pace, che é ritornato a Londra, la cittá che vent’anni fa promosse un Concerto in Wembley per perorare la sua liberazione, Concerto che si trasformó come emblema per la lotta contro l’Apertheid. “Allora le vostre voci, sorvolarono i mari e giunsero fino nella nostra cella” assicuró Mandela nel Concerto, celebrato per festeggiare i suoi novant’anni e per raccogliere fondi per la lotta contro l’AIDS, sotto il simbolo STA NELLE NOSTRE MANI Al Concerto, secondo gli organizzatori, hanno assistito 46.664 spettatori. Il numero non é casuale, coincide infatti con il numero di matricola, che Mandela ebbe per oltre 27 anni nel carcere dell’isola di Roben nel Sudafrica. Nelson Mandela compirá novant’anni il prossimo 18 di luglio. Auguri da Concertodisogni, per molti anni ancora!
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cuocoligure
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Inserito - 29/06/2008 : 18:40:05
RICORDAMI di Cristina Rossetti Tu ricordami quando sarò andata lontano, nella terra del silenzio, né più per mano mi potrai tenere, né io potrò il saluto ricambiare.
Ricordami anche quando non potrai giorno per giorno dirmi dei tuoi sogni: ricorda e basta, perché a me, lo sai, non giungerà parola né preghiera. Pure se un po' dovessi tu scordarmi e dopo ricordare, non dolerti: perché se tenebra e rovina lasciano tracce dei miei pensieri del passato, meglio per te sorridere e scordare che dal ricordo essere tormentato. ritratto di Cristina Rossetti, eseguito dal fratello Dante Gabriele Rossetti fondatore del movimento Pre-Raffaelismo
cuocoligure
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cuocoligure
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Inserito - 04/07/2008 : 18:30:05
M ..come Madrid, M ..come Mano!
Non si sa ancora chi la spunterá, nella lotta finale, per ottenere la sede dei Giochi Olimpici del 2016, tra le cittá di Tokio, Madrid, Chicago e Rio de Janeiro. Sono queste infatti le quattro finaliste rimaste in gara per aggiudicarsi l’ambita designazione da parte del Comitato Olimpico Internazionale, che sceglierá entro l’ottobre 2009. La lotta appare incerta e vari saranno gli elementi che faranno pendere la bilancia per uno o l’altro continente. Intanto possiamo segnalare, in questa sezione di Concerto di sogni, LA MANO, il logo definitivo della candidatura di Madrid. Si tratta di una mano disegnata da Joaquin Mallo, un argentino naturalizzato spagnolo, le cui dita sono di vari colori, i colori delle Olimpiadi, con al centro una M, iniziale della cittá candidata. “ Il logotipo rappresenta l’unitá delle diverse culture che convivono in Madrid. La forma della mano e i suoi colori, rappresentano tutte le persone, le le nazionalitá, le razze, le culture, ecc. La mano é formata da una linea continua che cambia colore e nel palmo forma una M. Questo significa – segue nella sua spiegazione – che tutti noi che viviamo in Madrid formiamo parte integrante di essa. La mano da il benvenuto, a sua volta, a tutti quelli che si avvicinano a questa cittá, una specie di saluto amicale dove si apprezza la freschezza di Madrid e della sua gente”. Il logo, il cui nome é Corle é stato scelto con una votazione popolare, tra i nove finalisti, al suo creatore sono andati i 30.000 € previsti dal bando di concorso. Ci auguriamo che la mano madrilena, possa continuare il suo cammino e tendere la mano per salutare, nel 2016, tutto il mondo. Sperando che sia finalmente un Mondo in Pace, ma di pace vera.
cuocoligure
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ophelja
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Inserito - 27/10/2010 : 11:07:04
Mani di Fata
Il ricordo di mia madre nei pomeriggi d’inverno è sempre accompagnato da una rivista dal nome accattivante ed evocativo: Mani di Fata. Quando la televisione era ancora da venire e il femminismo non aveva ancora prodotto i guasti di un’emancipazione fasulla, le donne sapevano cucire, ricamare, preparare golfini. Un contributo importante alla conoscenza di arti antiche come l’uncinetto, il chiacchierino, il tombolo, l’intaglio, il punto croce, il ricamo in tutte le sue declinazioni, è stato dato da questo mensile, punta di diamante della casa editrice Canetta dal 1925.
Ophelja
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ophelja
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Inserito - 31/10/2010 : 23:14:04
La Mano Nera La Mano Nera , la potente organizzazione criminale fu molto attiva in America , fra fine ottocento e inizi del novecento. Antesignana della mafia, fece proseliti soprattutto fra gli emigranti dei quartieri più poveri di New York e Chicago.
Ophelja
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ophelja
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Inserito - 10/03/2011 : 19:06:19
Un'altra sosta di Antonia Pozzi Appoggiami la testa sulla spalla: ch'io ti accarezzi con un gesto lento, come se la mia mano accompagnasse una lunga, invisibile gugliata. Non sul tuo capo solo: su ogni fronte che dolga di tormento e di stanchezza scendono queste mie carezze cieche, come foglie ingiallite d'autunno in una pozza che riflette il cielo.
Antonia Pozzi Nacque a Milano, nel 1912. Di famiglia agiata, visse la giovinezza in solitudine, molto osteggiata per l'amore che ebbe per il suo professore di latino e greco. Amò la filosofia e la letteratura ed ebbe un animo sensibile e fragile. A seguito delle leggi razziali perse molti dei suoi amici più cari e crebbe in lei una “ disperazione mortale”. Senza altri motivi apparenti, si avvelenò in un prato vicino alla Certosa di Chiaravalle. Aveva ventisei anni. Ophelja
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