WhiteWolf
Emerito
Italy
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Inserito - 02/03/2008 : 16:51:22
Si è seduta accanto a me... L'ho vista arrivare tra gli alberi, snella e leggera, con una tuta grigia a strisce bianche sui lati, quelle tute aderenti senza essere provocanti, che danno un che di dolce morbidezza. Capelli lunghi e neri, mossi dal vento di questo inaspettato pomeriggio caldo e luminoso di tardo inverno. Un libro sotto braccio, e l'aria di chi non ha e non vuole pensieri. Mi ha sorriso, e gentilmente mi ha chiesto:- Posso sedermi qui? - Le ho sorriso e mi sono spostato un po' nella panchina, ed ho iniziato a scrivere di lei. Si è tolta le scarpe da tennis ed ha iniziato a leggere. Poi, ad un tratto, con la stessa leggerezza che la caratterizza mi ha chiesto:- Posso sdraiarmi? Appoggio la testa sulle tue gambe... - Le ho sorriso ancora, ho scostato il mio borsello e le ho fatto un cenno con la testa. Si è sdraiata, ed io le ho appoggiato una mano sulla pancia. Ha chiuso gli occhi; sentivo il suo lento e ritmico respiro. Siamo rimasti lì per un'ora, senza dirci nulla, mentre il Sole ci scaldava, mentre il reciproco tepore delle anime offriva nella semplicità e poesia di quel momento qualcosa all'altra. Due aquiloni veleggiavano in cielo, dando un senso giocoso e leggero al vento. Null'altro serviva o importava. Spesso c'è solo bisogno di questo: un dolce contatto, la vicinanza non ambigua di due persone. - Spesso la vicinanza dolce di una donna scalda l'anima ed il cuore più di quanto un inaspettato Sole possa fare - le ho detto. Ha fatto un grande sorriso senza aprire gli occhi. Siamo rimasti lì un altro po', poi ad occhi chiusi ha detto:- Mi chiamo Sara -
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