zanin roberto
Senatore
Italy
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Inserito - 06/12/2008 : 11:02:53
LA SENTENZALa stanza era spoglia, le sedie si allineavano seguendo i quattro lati, facendo un'eccezione dove stava il termosifone ingiallito, un tavolino basso con riviste mediche si ergeva a delineare un centro scontato. Dalla finestra si vedeva lo squallido panorama di un interno a cortile di un vecchio complesso ospedaliero e quà e là grigio, con locali di servizio che dovevano esser stati pensati per non essere visti. L'odore tipico di cloro,aromatizzato dal tono appena percetibile di etere si diffondeva a zaffate nei corridoi, eravamo seduti li già da mezz'ora, mia moglie stringeva un fascicolo contenente varie analisi, io mi ripassavo tutte le opzioni che avremmo potuto sentire in quell'incontro che ci avevano programmato. Quando c'è di mezzo una biopsia, le alternative non sono molte. Una signora anziana era accompagnata dalla figlia sposata, il suo parlare pacato, la grande pazienza, le attenzioni particolari, indicavano una patologia grave, arrivarono due ragazze giovani e una signora incinta che mostrava con orgoglio il suo pancione, la luce del primo pomeriggio si spegneva opaca sulle pareti bianche e malinconiche. - " Forse non c'è niente !" - mi dicevo - " Forse è solo un controllo ulteriore, un dubbio, un malinteso! " - forse...ma mentre formulavo vie d'uscita mi ricredevo subito - " No, no, qui c'è qualch'cosa di grave per invitarla accompagnata da un parente" - - La signora Margherita Sp....." - chiamò sonora l'infermiera alta e smilza, dai capelli neri..." Ecco ora ci chiamano, no, no..." - dissi rabbuiato, è la pallida anziana sorretta dalla figlia che si alza tenendosi il ventre, chissà mio Dio che sofferenza. L'orologio avanza, il tempo scorre con malcelata pigrizia, ecco un'infermiera, no... è di un'altro reparto, mia moglie ha gli occhi persi in uno spasmo infinito, non oso pronunciare parola. Mi chiedo se ha una sua ragione, stare qui senza incoraggiarla, senza reagire, senza fare qualche cosa...paralizzato....ma cosa? Le prendo la mano, sento il suo caldo contatto, ci sono...le tormento le dita. - " La signora Elisabetta Vis..." dice come un araldo medioevale una seconda infermiera, rossa di capelli,...ma come adesso tocca alle ragazze giovani, ma dico noi siamo qui da quaranta minuti, va bè, ci saranno più ambulatori, tra poco è il nostro turno. La signora incinta sfoglia il giornale come pelare le patate, con gesti rapidi e secchi, secondo me, non guarda nemmeno le figure, serve solo a scaricare emozioni, ansie, timori, paure, ora mi alzo, la mia digestione procede molto a rilento, gironzolo un pò alla ricerca di una anomalia, di una curiosità, di una novità, mi immergo a leggere avvisi, manifesti del Ministero della Salute, pubblicità che incitano alla prevenzione. - " La signora Lucia Fiam......." ....senta, scusi....no, non ci ha nemmeno guardati l'infermiera smilza, se ne va con la partoriente senza degnarci d'una minima attenzione. Mia moglie sbuffa, si alza, siamo rimasti soli, un rumore di ferraglia s'avvicina dal corridoio, sono quei carrelli che girano in continuo negli ospedali, trasportando tutto e niente, finalmente una infermiera giovane si avvicina, guarda mia moglie con dolcezza, con un tono delicato e un sorriso bonario ci dice : - " La signora Rosanna G......? è accompagnata da ...suo marito?...Si,bene, bene, venite...venite!"- Entriamo in uno stanzino piccolo, con un tavolino centrale ingombro di carte, un lettino e un armadietto color panna sul fondo, un dottore ci attende coadiuvato da una dottoressa, ci sorridono ci fanno accomodare. Respiro con pesantezza, mia moglie sembra in estasi, iniziano a farle una serie di domande che evidentemente serve a loro per studio, ma il motivo dell'incontro perchè non lo dicono ? Dopo un quarto d'ora di sottointesi, ci dicono che la biopsia è positiva, che l'analisi ha evidenziato il male. Ecco, mi dico, in fondo lo sapevamo perchè siamo qui, ma accettarlo non è altrettanto automatico, rimango senza emozioni, sospeso nel vuoto della paralisi emotiva. Non so cosa passi nella mente di Rosanna, della donna che ho al mio fianco da venticinque anni, della madre di mi figlio, non oso rompere quell'esile equilibrio che sembra implondere in un Big Bang da fine del mondo. Sono li per condividere ogni frustata del destino, per assorbire l'offesa dell'imponderabile, per rendere più sopportabile il peso cosi grave ma devo reagire. Quando mia moglie rompe gli esili argini d'una fragilità che è sensibilità, la sento piangere, travolta dallo sgomento, allora mi desto, ferito e sanguinante del suo strazio, e inizio a lottare con tutte le mie forze. Ok, guerra...guerra sia! - " Dottore, ma cosa vuol dire....quanto dura...le terapie...la chirurgia garantisce ...che possibilità, ma... va bene ! " - La luce di colpo ha innondato quello squallido ambulatorio di chirurgia , ha varcato le mura, ha illuminato le carte, i pensieri, ha scatenato una reazione a catena, se c'è luce, se c'è speranza, combatteremo questa guerra contro il male. Ho sentito che la persona che più amo al mondo aveva bisogno di "spostare le montagne", bene che ci vuole ?....le sposteremo. I suoi occhi in questi mesi si sono vestiti di dolore ma standole vicino ho sicuramente portato un pò di quel suo peso insoportabile,ora guardiamo al futuro sperando che ci sia un pò di serenità e di felicità. Sento il carrello sferragliare di tanto in tanto, e vedo un'infermiera chiamare nomi ma la memoria è una ricchezza che non va contrastata o dispersa, vivere felici di respirare. zanin roberto
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