Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 14/01/2009 : 00:10:52
Nel 10° anniversario della morte di Fabrizio De Andrè, Rai3 ha mandato in onda domenica 11 gennaio uno special dedicato al grande cantautore (anche se ormai è universalmente riconosciuto come un vero poeta anzi uno dei più grandi del nostro tempo) genovese. Io non ho seguito in diretta la trasmissione preferendo registrarla e gustarmela con calma, cosa che ho fatto. La mia mossa ha sortito effetti positivi da una parte perché ho potuto bypassare i seppur brevi spot pubblicitari e l’intervento della Littizetto e negativi dall’altra perché la cassetta si è rivelata insufficiente così non ho potuto vederne il termine. Ad ogni modo è stato un grande omaggio tributatogli da vere e proprie star della canzone che hanno interpretato i suoi brani a volte in modo egregio e cito fra i tanti Eugenio Finardi, Samuele Bersani (anche se ha sbagliato un piccolo passaggio) Edoardo Bennato (“Quello che non ho” mi sembrava proprio scritta per lui), la PFM (non potevano non interpretare “Boccadirosa”) Andrea Bocelli, Franco Battiato, a volte in modo curioso ed originale come Piero Pelù ne “Un pescatore” mentre non mi hanno convinto, a mio personale modo di vedere, Lucio Dalla e Gianna Nannini. Splendido Nicola Piovani nell’arrangiamento musicale di alcuni pezzi tratti da “Storia di un impiegato”. Ognuno comunque si è limitato alla mera esecuzione dei brani e se ne è andato via subito salutando e ringraziando, in modo molto semplice e umile come avrebbe sicuramente gradito Fabrizio e in questo sono stati tutti grandi. La serata ha toccato vertici di assoluta commozione e partecipazione quando è apparsa Fernanda Pivano, traduttrice de “L’antologia di Spoon River” alla quale De Andrè si è ispirato per comporre “Non al denaro, non all’amore né al cielo”. Alla Pivano, il conduttore Fazio ha voluto dedicare “Il suonatore Jones” tratto appunto da quell’album e interpretato da Jovanotti in collegamento diretto dagli Stati Uniti e proprio dalla collina di Spoon River. Un altro momento d’intensissima emozione è stato quando è stato trasmesso “Amore che vieni, amore che vai” con la voce di De Andrè in contemporanea nello stesso momento con 300 radio. Una trasmissione bellissima, un grande omaggio ad una persona che rimarrà sempre nei cuori di chi lo ha amato, da chi come me è cresciuto con le sue canzoni/poesie. Vorrei dire che per me è sempre stato un idolo, se non fossi sicuro che questa definizione lo avrebbe infastidito parecchio se per assurdo l’avesse potuta sentire. Conosco a memoria quasi tutte le sue canzoni che ascolto spesso e volentieri e sono consapevole di essere uno fra tanti. Chiunque l’ami può rispecchiarsi e trovare una parte di sé in lui o come ha detto sua moglie Dori Grezzi riferendosi ad una mostra dedicatagli a Genova, “trovare il suo Fabrizio”.
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