michael santher
Senatore
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Inserito - 31/01/2009 : 01:13:16
Aggrappata su ernia di terra tumefatta maestosa dominava la valle una vecchia quercia, corteccia a pelle di coccodrillo ferito, tronco come obeso che ritrae a stretta di cinghia pancia allo specchio -I lunghi rami muschiati, dalla cima che sfidava il cielo s’inarcavano al suolo,obbligando inchini a chi s’addentrava in abbraccio di frescura cupa mai doma al sole incarognito di mezzogiorno -A primavera,diveniva condominio affollato d’animali, festanti in svariati canti ritmati da salti e batter d’ali,allerta di gatti e bimbi che percepivano la fine del rigore d’inverno e l’apertura a giochi vagabondi,di libertà mentre per gli anziani era biblioteca e con mano a taglio di fronte archiviavano nelle gemme un altro anno -Ne aveva contati di secoli la vecchia quercia e chissà quanti umori di esseri catapultati al mondo senza che l’avessero chiesto e delusi del gioco baro della vita, costretti al dovere d’andare fino in fondo,sapendo che il traguardo era severa punizione ma lei sempre pronta a confortare tutti con la sua ombra,oppure con fruscìo a incoraggiare timidi amori inceppati a far partire il primo bacio -Ne Aveva sfidate di tempeste e fulmini dei quali portava fiera indelebili segni, era stata rifugio e aeroporto di partenze di migranti e quanti arrivederci, croci al cielo divenuti addii -Un giorno sentii una motosega e poco dopo enorme tonfo, morì l’ultimo testimone d’infinite storie mai dette ------------------------------------------------------ Da:Avanguardie Irriverenti www.santhers.commichael santhers
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