Giusy Melillo
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Italy
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Inserito - 24/02/2009 : 02:02:34
Appena sveglia stamane, alla luce di un fatto recentemente accadutomi (l'ennesimo), ho letto nella mia mente questi versi e li ho scritti di getto:BASTA UNA NOTTE SOLTANTO PERCHE' IL MATTINO SEGUENTE SBOCCI UN BELLISSIMO FIORE. AD ALCUNE PERSONE NON BASTA UNA VITA INTERA PER FIORIRE DI BELLO E PROFUMARE DI BUONO. BIZZARRO IL PARADOSSO CHE ATTUA LA STESSA NATURA! Penso che una delle esperienze avvilenti che possano capitare, in particolare, a chi crede in modo disinteressato nella bontà, spontaneità ed educazione dei sentimenti come forma raffinata e bella di manifestarsi e di relazionarsi con gli altri esseri umani; sia quella di sentire "sulla propria pelle" un immotivato odio altrui. L'energia negativa e la tensione che l'altro sprigiona verso di noi. Il cattivo augurio per la vita, come se ogni personale successo raggiunto levasse un pò di luce a queste persone "mediocri"nell'animo e nel cuore. La freddezza di chi non è abituato a gioire dell'altro e a volergli bene per il semplice gusto di farlo,a ricambiare la gentilezza con la gentilezza. La rozzezza di chi non è aperto che alla propria mente piccina e non al ventaglio di luoghi, opportunità e individui incredibili che per fortuna ancora abitano questa Terra. Tutto questo potrebbe dipendere da una carenza familiare incolmabile:la mancata ricezione di una educazione e sentimentale e comportamentale; ipotesi che giustificherebbe questo tipo di persona.La causa più plausibile di questo genere di esperienza credo invece sia del tutto impregnata di "consapevolezza", posto che anche chi non è abituato a certi sentimenti o comportamenti è capace di pensieri e di gesti positivi. La causa di tutto è la gelosia cosciente, insieme all'istinto di porsi in competizione, che sono i veleni più antichi che nutrono certe categorie di uomo (e, per sua natura, soprattutto, di donna). A questo punto innescherei forse un circuito filosofico o psicologico più grande di me...Arrivo al nocciolo:si potrebbe essere superficiali, ignorando ,cioè, chi genera il complesso di sensazioni sulla pelle che ho appena descritto, e che perciò non merita la nostra attenzione. Bisognerebbe "lasciar correre" dietro il riconoscimento e il rispetto della diversità (di pensiero e di azione)dell'altro da noi.Ma chi non sa ignorare, nè dare astio a chi genera a sua volta astio,continua ad essere comunque e unilateralmente "buono", non sapendo comportarsi diversamente, e soffre per questo. E come si fa quando, per una serie di assurdi rapporti e ragioni, con quel tipo di persona ci si deve costantemente relazionare, e addirittura ,condividere con lei determinati eventi o occasioni? Penso che la simpatia, come l'educazione in senso lato,sono doti "naturali" e chi non ne ha ricevuto subito l'insegnamento , o comunque non le possiede,difficilmente se le può guadagnare. Perdonate lo sfogo,( o la riflessione, se sarete con me generosi),ma voi che ne pensate? Se appare chiaro qaunto ho scritto, ritenete esista un antitodo adeguato?
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