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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Al confine tra odio e amore
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Veronica Pappolla
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Italy
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Inserito - 31/08/2009 :  10:04:12  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Veronica Pappolla
Othello. Othello! Othello!!! Nella mia classe sembrava sempre riecheggiare quel nome. Non ho mai avuto problemi a convivere con la mia classe fatta unicamente di ragazzi ma, da quando è arrivato lui ho un diavolo per capello. Fin dalla prima volta che l'ho visto in classe ho pensato che fosse un montato e, quando mi passò affianco, mi venne come un'allergia. Sta sempre a specchiarsi alla finestra, si crede chi sa chi ed è già il preferito da tutti i professori. Nei corridoi guarda le ragazze negli occhi solo per il gusto di vederle sciogliersi davanti ai suoi “bellissimi occhi celesti cangianti”. Quando lo vedo per strada ho voglia di aggredirlo, in classe è altezzosamente insopportabile e quando si avvicina a me...faccio finta che non ci sia. Molte volte siamo entrati in contrasto, lui mi chiama “femmina”, mai per nome, “femmina” con una tonalità così disprezzante come se io gli avessi fatto qualcosa...ma io manco lo conoscevo. L'intolleranza era ricambiata e più passava il tempo e più sembrava che lui puntasse me per farmi alterare. Diceva che ero sciattona, che i miei occhi erano marrone bruciato. Mi trattava come se fossi una nullità e lui quello che aveva il diritto di schbiacciare la mia persona.
Per fortuna l'unica cosa che mi distraeva dal mio odio per lui era il mio amore per Leonardo. Lui è sempre stato il mio miglio amico, quando stavamo insieme il mio cuore veniva invaso da una felicità mai provata, il suo umorismo spicciolo, per qualche motivo, mi ha sempre suscitato la risata, lo amo da otto anni, il primo amore...
Per averlo sempre vicino a me ho messo la sua foto in un ciondolo a forma di cuore di oro. Ogni volta che apro quel ciondolo, che porto sempre addosso, mi sento pervasa da calma e calore. Anche se, di recente, non mi faceva più lo stesso effetto...anche quando ci incontravamo, qualcosa in me era cambiato e non capivo che cosa.
- Buon giorno ciccia! - sentii l'irriverente voce di Othello risvengliarmi dai miei pensieri
Io lo guardai con occhi furenti e non gli risposi
- Già di prima mattina arrabbiata? Così non vivrai a lungo ti avviso - esclamò dandomi una pacca sulla spalla e scappando dentro la classe. Ma perchè a me? Perchè quella piaga doveva capitare proprio nella mia classe?
Le lezioni iniziarono tranquille, per quello che può essere considerato tranquillo in una classe di scalmanati ragazzi. Tra scherzi di cattivo gusto ai professori e risate a non finire suonò la campanella senza che io avessi incontrato lo sguardo di Othello o avergli rivolto la parola. Cosa molto strana per lui, di solito mi assillava e arrivavo esausta a casa.
- Ci vediamo stasera...chissà fin dove arriva la tua sciattezza! - aggiunse al saluto Othello
Quella frase...Che nervi! Dentro di me tumoltuosi fantasie si scagliavano contro Othello. A casa avevo lo staomaco chiuso, non mangiai e mi chiusi subito nella stanza a prepararmi. Mi cambiai abito almeno otto volte dopo di che mi immersi nella vasca piena d'acqua e sospirai. Mi ero fatta influenzare dalle parole di Othello, io non dovevo dimostrargli nulla, non era un appuntamento con lui, io andavo alla festa di Laura, ci avevo messo settimane per organizzarla e non sarebbe stato lui a rovinarmi la serata. Dopo la doccia riuscii a calmarmi e potei mettere qualcosa sotto i denti, ma non troppo. Il buffet del diciottesimo di Laura era esagerato e io avrei assaggiato qualsiasi cosa. Mi stirai i capelli, mi truccai e poi mi vestii. Forse in tutta la mia vita non avevo mai brillato come quella sera. Avevo messo tutto l'impegno possibile per apparire al meglio di me. Mi guardai allo specchio soddisfatta e aprii il ciondolo della mia collana, guardai il volto di Leonardo e sospirai. Chissà se anche lui sarebbe venuto alla festa. Chiusi accuratamente il ciondolo e mi diressi in macchina a casa di Laura, i suoi genitori l'avevano accompagnata a casa dei nonni e insieme ci dirigemmo al locale da loro affittato per la festa. Sarebbe stata la sua più grande festa, la festa che da lei tanto sognata, una festa fiabesca, con la principessa che veniva applaudita all'entrata, tanti palloncina rosa sarebbero caduti dal “cielo”, il suo ragazzo, il suo principe, che l'aspettava in pista per il primo ballo della serata, tanti regali e un buffet a due tavole, tutti gli amici e i parenti accanto a lei per accoglierla insieme nel suo diciannovesimo anno. Un compleanno che un po' tutti desideravano e, che io ho aiutato a realizzare.
Riuscimmo a sistemare tutto in tempo per l'arrivo di Laura, bellissima con il suo abito da galà e una pettinatura da schianto, tra le lacrime del padre e la meraviglia di tutti noi.
La serata proseguì come da me previsto e allora verso le due mi presi una pausa. Uscii fuori dal balconcino del locale e guarda quelle poche stelle che la luce della luna piena aveva oscurato.
Buon lavoro, mi ripetevo in me, ne è valsa la pena passare tutti quei giorni a lavorare per lei, dopo di chè aprii il ciondolo e lo guardai malinconica... Lui non c'era e non mi ha potuto vedere com'ero bella quella sera.
- E brava ciccia! Ci sei riuscita - come al solito Othello arrivava nei momenti più innopportuni
- Puoi Sparire dalla mia vista! Proprio come hai fatto fino adesso -
- Ho vinto la scommessa, ho dovuto godermi la vittoria! - esclamò avvicinandosi
- Davvero? E non puoi continuare? - gli domandai
- Se ne sono andati -
- E su cosa avresti scommesso? -
- Che saresti venuta da sciattona anche ad un diciottesimo - mi rispose con arroganza
Che nervi! Non solo faceva certe cose, ma aveva anche la faccia tosta di venirmele a riferire...che insensibile. Mi sentivo un po' ferita, ma non dovevo farglielo notare.
Vedendomi imbambolata mi strappò dal collo la mia collana
- Mi domando cosa stavi guardando con così tanta enfasi - dicendo questo osservava attentamente il cionfolo. Dopo esseremi dimenata per un po', gli infilai la punta delle mie scarpe nello stinco e mi ripresi la collana e la strinsi nel mio pugno.
- Non ti permettere mai più! - adesso basta, stava davvero esagendo.
- Scusami...non avrei mai immaginato che quell'oggetto era così importante per te...un parente morto? - mi chiese
- No..il mio amore – gli risposi aprendo la mano
- Il tuo ragazzo...- esclamò deluso - E da quanto tempo state insieme? - aggiunse
- No, non è il mio ragazzo...è il mio primo amore, mai corrisposto, lo amo da quando eravamo piccoli e lui non mi ha mai considerato una una ragazza - gli risposi tristemente. Ma per quale motivo gli stavo dicendo queste cose! Lui allora si tirò su e si avvicinò a me, mi rubò nuovamente la collana e la lanciò all'orizzonte.
- Nooo! - esclamai nel vuoto. Il mio sguardo seguiva la mia collana sparire nelle tenebre.
Abbassai lo sguardo e appoggiai le mani alla ringhiera.
- Mi devi venticinque euro - dissi quasi sussurrante. Non ci riuscivo. Non riuscivo a rimanere calma, stavo per scoppiare
- Cosa? Scusa non ho capito - mi rispose lui calmo, forse non aveva capito cosa aveva appena fatto
- Ho detto che mi devi venticinque euro! - urlai girandomi verso di lui piangente. Ma Othello, con dei velocit riflessi, mi baciò, non un semplice bacio, ma il più tenero, dolce e lungo bacio che le mie labbra avevano mai assaggiato. Per un attimo pensai di rifiutarlo ma...ma...quel bacio non mi idspiaceva affatto. Perchè? Perchè l'oggetto del mio più profondo rancore tutto ad un tratto stava sostituendo quel vuoto che Leonardo aveva lasciato in me? Piansi ancora, allora lui mi cinse in un tenero abbraccio e , baciandomi la fronte, mi disse:
- Adesso non sei più sola -
Quelle parole...lui aveva capito tutto! I miei falsi sorrisi con cui ho ingannato me stessa, quel ciondolo che non faceva altro che ricordarmi la mia solitudine e mi ingannava dandomi l'illusione di un amore, quelle lacrime abilmente nascoste sotto alla mia maschera.
Quando ti dicono che amore e odio sono la stessa cosa, non ci credi, ma quando ti accorgi che il confine tra odio e amore è più sottile di quanto ti aspetti... incominci a credere che forse, tutto sommato è vero. Da quel bacio è nato quqalcosa...due anime che non facevano altro che scontrarsi improvvisamente non erano più tanto rivali...forse avevano trovato il vero amore.

   
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