ophelja
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Italy
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Inserito - 19/01/2010 : 18:53:44
"Inverted Jenny"
La casa era stata costruita alla confluenza di due stradine che, seguendo i fianchi della collina, si riunivano davanti ad un piccolo spiazzo prima di perdersi in un viottolo accidentato e scosceso che portava ai campi coltivati posti a valle di quel paese da presepio.
Ada Cimoli , per tutti l’americana, a volte non ricordava di preciso gli anni che aveva; anzi, quando si sedeva davanti alla porta della casa, specialmente in estate, e guardava il cielo pieno di stelle ricordando la sua vita, credeva di conservare tutta la memoria del mondo e di essere sempre esistita. “Farò di te una regina” ricordava la promessa che suo padre Antonio le aveva fatto prendendola in braccio l’ultima volta, prima di partire per l’America. La vita era difficile in quegli anni e, spesso, l’unica soluzione di riscatto da una vita di stenti e sacrifici era sottoporsi ad una vita di stenti e sacrifici in un paese lontano, in cui l’unico legame con la famiglia di origine era qualche lettera con qualche rara fotografia. Antonio non si era risparmiato per la sua famiglia: in America fece l’operaio spaccapietre, il muratore, lo sguattero e poi , in ultimo, anche il minatore. L’esplosione della galleria nella miniera di carbone fece un boato che in paese si sentì solo a Natale. Il parroco, prima della Messa, aveva chiamato in disparte la mamma di Ada e poi, rigirando tra le mani una busta, le aveva detto di farsi coraggio, di pensare alla bambina. La donna aveva capito e, senza un grido, si era accasciata sul primo banco della chiesa ed era morta. Fu così che Ada, all’età di nove anni, divenne orfana di entrambi i genitori. Le restavano la casa alla fine del paese, un campo di due ettari di terra, qualche oggetto d’oro della mamma e le lettere che suo padre aveva inviato alla famiglia nei tre anni che era stato in America dal 1916 al 1918. Inoltre c’era anche una busta celestina di un certo Joseph C. Gilfoile , notaio in Waterbury che , dopo alcuni mesi dalla morte di Antonio, aveva inviato alla famiglia le condoglianze e la somma di seicentoventitre dollari frutto dei risparmi del defunto. Quei risparmi furono una vera provvidenza per la bimba che, affidata alle cure delle suore, potette studiare e, con gli anni, diventare maestra. Il resto della vita era passato in soffio: la scuola, gli alunni, poi la guerra, e di nuovo la scuola, gli alunni, la pensione e poi una vecchiaia solitaria che la costringeva a dipendere sempre e comunque da qualcuno . Questo qualcuno per Ada si chiamava Paulina ed era una badante capitata nel paese non si sapeva come. Paulina era bella, alta, con occhi intelligenti e sinceri. “Dovrebbe fare la modella...altro che badare ad una vecchia” le dicevano i paesani quando con il suo passo veloce si recava a fare la spesa per Ada. Ma lei faceva finta di non sentire e tirava diritto. Infatti Paulina voleva bene ad Ada proprio come alla sua mamma che aveva perso da bambina ed ora le era grata perché, insieme ad un tetto ed un lavoro, le dava consigli e la consolava quando pensava al suo paese lontano dove aveva lasciato un bimbo piccolo. Da qualche tempo però Ada era inquieta. Le spese aumentavano ogni giorno e la sua pensione sembrava non bastare più ...E poi c’era Paulina. Una notte si era svegliata di soprassalto con il cuore che le batteva perché aveva fatto un sogno strano. Aveva sognato suo padre Antonio che tutto nero di carbone, usciva dalla miniera e le diceva, in mezzo ad un discorso di parole senza senso, di un aereo. Poi, con uno scoppio improvviso, scompariva sorridendo mentre lei si svegliava angosciata e sudata. “I sogni a volte sono i messaggi che ci inviano i nostri cari. Preghiamo per il tuo papà...Forse ci vuole aiutare perché vede che siamo in difficoltà.” E così fecero, per nove giorni. Ogni sera e ogni mattina recitarono una preghiera per le anime del Purgatorio, pregando intensamente soprattutto per il signor Antonio. Una sera, prima di uscire a prendere il fresco davanti casa, Paulina disse a Ada se voleva mettersi uno scialle sulle spalle. “Prendi quello che è nel primo tiretto del cassettone, vicino alle lettere di mio padre” le rispose Ada. “Anzi” continuò, “Portamele che le rileggiamo”. Fu così che insieme, al fresco della sera, le due donne rilessero quelle lettere ingiallite, scritte tanti anni fa, ma non trovarono nessun accenno ad aerei, a qualcosa che potesse far pensare lontanamente ad aeroplani. Con le sue belle mani , Paulina ripiegava con delicatezza i fogli e le rimetteva a posto nella scatola quando la busta del notaio Gilfoile catturò la sua attenzione. La busta , che in un angolo riportava l’indicazione dello studio del notaio , era affrancata con un francobollo da 24 cent che riproduceva un piccolo aeroplano rovesciato. “Guarda, Ada” disse sorridendo Paulina “vuoi vedere che tuo padre si riferiva a questo?” “Francobollo 24 cent del 1918, aereo rovesciato” digitò Paulina sul computer dell’internet point dove si era recata il giorno seguente per la ricerca sul misterioso francobollo. La risposta che ne ebbe, la lasciò di stucco: Il JN-4 Jenny è noto tra i filatelici per essere rappresentato in uno dei più rari francobolli a livello mondiale, l'Inverted Jenny in Italia noto come Jenny Rovesciato. La sua rarità si deve all'errata stampa della vignetta del valore facciale da 24 centesimi di dollaro... Cento gli esemplari che presentano questa preziosa variante. Qualche mese fa la stessa casa d' aste aveva battuto un esemplare singolo a 577.500 dollari. Con il cuore in gola Paulina tornò a casa per dire a Ada la gioia di quella scoperta che, finalmente, l’ avrebbe sollevata da ogni problema economico per tutti gli anni a venire.... “Ada! Non puoi mai immaginare..... Sai che sei ricca....” La gioia le si spense sul viso. Ada era sul letto nella penombra della sua camera e sembrava sorridere. Piano, piano Paulina le si avvicinò e iniziò a piangere : Ada era morta. Sul comodino, vicino alla boccetta delle gocce per la pressione, c’era la scatola con le lettere di Antonio e un foglio piegato in due che, con la bella grafia di Ada, c’era scritto “Per Paulina” “Cara Paulina, amica, figlia, sorella Sei stata per me una grande consolazione e ti auguro ogni gioia per la tua vita futura. Ti nomino quindi mia erede sia della casa, sia di ogni oggetto che in essa si trova, comprese le lettere di mio padre e quella del notaio Gilfoile. Sii felice e ricordami nelle tue preghiere. Ada”
Paulina capì quindi che Ada sapeva già che anche lei sarebbe stata ricca.
Ophelja
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