Una breve statistica sulle sequenze di messaggi di lettori in occasioni del giorno della Memoria sui media on line che in teoria sono i meno soggetti alla disinformazione :- Corriere della Sera : su 93 messaggi nel corso dell'ottima video conferenza di Beppe Severgnini, 38 sono apertamente antisemiti, negazionisti o inni antiisrealiani
- Il Giornale : su 39 messaggi, 20 sono apertamente antisemiti
- Repubblica : l'unico messaggio comparso è farneticatamente antisemita
E' un fenomeno in corso da tempo, un paio di mesi fa, mezza dozzina dei messaggi di lettori, comparsi sotto ad un articolo del Wall Street Journal on line Italia, riportavano farneticazioni antisemite, senza che nessuno della redazione avesse obiezioni.
Queste statistiche mostrano che è considerato ormai normale riportare messaggi antisemiti senza cancellarli o contestarli o denunciarne gli autori, significa che il messaggio di Ahmadinejad, considerare la Shoà come evento discutibile e l'esistenza di Israele come pure discutibile, è diventato accettabile e accettato. Siamo arrivati al punto che chi nega o banalizza la Shoà o nega il diritto all'esistenza di Israele ha lo stesso diritto di comparire come chi invece si indigna e scrive che non si dimentichi quanto successo e che non si metta in discussione Israele. Questo significa che chi legge tali commenti, in percentuali bilanciate tra "le due parti", ed è digiuno di storia o tende verso le ideologie, non considererà più l'evidenza come certezza, il dubbio si insinuerà e altri riporteranno pareri "bilanciati" e ben presto chi continuerà a ricordare e a insistere verrà catalogato come esagerato o fissato, in fondo, come diversi messaggi scrivono, "sono già passati sessant'anni, a che serve continuare a parlarne?" e "forse Israele non si rende responsabile del genocidio dei palestinesi?".
Roberto Mahlab