Aggiornamenti sulla terza udienza del processo contro i dirigenti
baha’i iraniani

Sono giunte informazioni sull’udienza del processo contro i sette
dirigenti baha’i iraniani che lunedì 12 aprile sono comparsi davanti
alla sezione 28 del Tribunale rivoluzionario di Teheran.

La Baha’i International Community ha informato l’Assemblea Spirituale
Nazionale dei Bahá’í d’Italia che quando i prigionieri sono arrivati
al tribunale, non è stato permesso che le famiglie entrassero, segno
che l’udienza si sarebbe svolta a porte chiuse.

E invece, entrati nell’aula, i prigionieri hanno visto non solo
numerosi funzionari del Ministero dei servizi segreti, ma anche una
troupe cinematografica con le macchine da ripresa già pronte.

Allarmati dalla presenza di persone estranee in un’udienza che si
presupponeva svolgersi a porte chiuse i baha’i hanno deciso, con
l’approvazione degli avvocati difensori, di rifiutarsi di prendere
parte al procedimento giudiziario.

Il giudice ha aggiornato l’udienza senza annunciare la data di una
prossima udienza.

La Repubblica Islamica dell’Iran deve rilasciare immediatamente queste
prigionieri innocenti», ha detto Diane Ala’i, rappresentante baha’i
presso le Nazioni Unite di Ginevra.

«Lo esige la giustizia», ha proseguito. «Stanno per entrare nel terzo
anno di prigionia sulla base di accuse infondate che essi hanno
categoricamente respinto e delle quali il governo non ha nessunissima
prova.

«Il Governo li dovrebbe almeno rilasciare su cauzione e prendere tutti
i necessari provvedimenti per garantire un processo equo, secondo i
criteri internazionali della giurisprudenza.

«Se il Governo li tratterrà in prigione, dovrà migliorare le dure
condizioni in cui li ha finora tenuti», ha suggerito.

L’udienza di ieri è stata la terza del processo contro i sette, che
sono stati accusati, fra l’altro, di spionaggio, attività di
propaganda contro l’ordine islamico e «corruzione sulla terra. La
prima udienza è stata il 12 gennaio scorso. La seconda udienza del 7
febbraio è stata di natura procedurale.

I sette imputati sono la signora Fariba Kamalabadi, il signor
Jamaloddin Khanjani, il signor Afif Naeimi, il signor Saeid Rezaie, la
signora Mahvash Sabet, il signor Behrouz Tavakkoli e il signor Vahid
Tizfahm. La signora Sabet è stata arrestata il 5 marzo 2008 e gli
altri il 14 maggio 2008.

Julio Savi
Ufficio stampa
dell’Assemblea Spirituale Nazionale
dei Baha’i d’Italia