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 Il mondo sommerso/Borneo malese
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Maddalena
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Italy
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Inserito - 09/05/2010 :  18:40:55  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Maddalena  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Maddalena

Ciao amici del mare e dell'avventura. In dicembre ho fatto un viaggio alla ricerca di nuove emozioni marine, partendo da Milano verso la costa orientale del Borneo malese, destinazione l'isola di Mabul che si trova vicina al famoso parco marino di Tun-Sarakan, una delle aree protette con il più alto tasso di bio-diversità marina al mondo.

Per raggiungere l'isola dovetti viaggiare per ventidue ore di aereo, si resero necessari quattro scali e, giunta in loco, salii su diversi aerei che dopo varie tappe mi portarono allo scalo di Tawan a da lì dopo un'ora di auto giunsi a Semporna. Da Semporna con una barca veloce giunsi dopo cinquanta minuti all'isola di Mabul Sipadan, ero distrutta fisicamente dopo un lungo viaggio che mi ricordava uno dei film di Indiana Jones, ma comunque felice di affrontare il nuovo mondo.

Il resort dell'isola, denominato Water Village Resort, è costruito interamente su grandi palafitte in uno scenario marino di grande suggestione come se l'uomo fosse riportato indietro all'età della preistoria quando tali costruzioni erano le uniche possibilità abitative. Le notti su queste palafitte erano accompagnate dalle onde che si infrangevano su di esse cullando il sonno dei subacquei, fantastico, no?. Le prime notti non riuscivo a prendere sonno.

La giornata iniziava al mattino con colazione alle sei e trenta e partenza dal diving alle sette e un quarto per la prima immersione.
Dopo trenta minuti di mare, viaggiando su onde come montagne russe d'acqua, raggiungevamo l'obiettivo pronti per l'immersione ed una volta sott'acqua l'agitazione delle onde si trasformava in uno scenario da acquario naturale con acque calme e lente. Il nostro gruppo era composto per la maggior parte da persone di nazionalità giapponese, qualche australiano ed un paio di russi. I giapponesi sono persone particolarissime, precise ed affabili con le quali mi sono trovata molto bene.

Ognuno di noi aveva un nome "da immersione", il mio era "Lady Shark" per il disegno sulla muta, ma soprattutto per la ricerca continua degli squali. Infatti in una immersione trovammo un piccolo branco di squali di razza pinna bianca alla quale mi avvicinai furtivamente a poche decine di centimetri, ma gli stessi si allontanavano velocemente, da qui il nome definitivo di Lady Shark.
- Che sia più pericolosa io degli squali? -

Tutte le immersioni avvenivano ad una profondità tra i venti e i trenta metri, in tali acque si notavano interi branchi di barracuda e carangidi che, con il loro pinneggiare, formavano dei vortici che disegnavano le acque con varie forme mutando repentinamente e componendo altre figure geometriche.

Nonostante il mare in questo luogo sia calmo, a volte pinneggiando a certe profondità ci si trova in mezzo ad improvvisi cambi di direzione delle correnti marine e trovarsi in immersione tra queste correnti è molto faticoso, per il consumo di energie e di conseguenza di ossigeno con un potenziale rischio per i sub che si trovano velocemente trasportati lontano dai propri compagni e dai propri punti di riferimento.

Cari amici, il mare dona gioia a chi entra a far parte della sua natura, ma a volte non perdona certi errori come quello che vi sto per raccontare : una mattina giunsero nel nostro gruppo tre ragazzi inglesi molto giovani ed inesperti, quel pomeriggio verso le sedici il mare era un poco mosso, arrivati sul punto stabilito, il capitano gettò l'ancora ed entrammo in acqua scendendo dalla fune di ancoraggio. Per via della corrente, la visibilità era di tre metri, io non ero molto d'accordo di fare un'immersione con queste condizioni atmosferiche, ma la guida filippina disse che non vi era alcun pericolo.

Sott'acqua la guida scese per prima distanziandoci di qualche metro, io rimasi con i ragazzi inglesi che a loro volta sparirono tra le acque agitate allontanandosi velocemente. Mi trovai da sola e quindi decisi di risalire. Giunta sulla barca, dopo pochi istanti arrivò la guida alla quale racontai l'episodio e mi rifiutai di scendere nuovamente in acqua. Quel giorno ero arrabbiata con la guida che permise tale immersione in quelle condizioni. Pertanto, cari amici, fate sempre molta attenzione poichè il rispetto tra i componenti del gruppo nell'immersione è di fatto rispetto verso il mare che impone le sue regole a chi usufruisce della sua natura.


Fortunatamente durante gli ultimi giorni ho incontrato due coniugi romani, Alessandra e Rolando, due care persone con le quali sono diventata amica, effettuando piacevoli immersioni e dimenticando la disavventura che vi ho raccontato, anche questa volta l'avventura rimarrà per sempre impressa nella mia mente e del DVD realizzato con il personale del resort e che, in momenti di relax durante la visione del filmato, ebbi modo di rivivere con i miei amici Ale e Rolando.

Inserisco delle fotografie per farvi partecipi.

Al prossimo viaggio.

Ciao Ciao
Maddalena

(email : maddalena.liv@gmail.com )

   
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