Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 13/09/2010 : 12:50:03
In relazione alla proclamazione dell’annunciato sciopero proclamato per i giorni 25 e 26 settembre 2010 il F.L.P. (Fronte di Liberazione Pallonaro) che rappresenta la stragrande maggioranza dei calciatori che disputano il campionato di serie A, vuole richiamare l’attenzione della pubblica opinione sensibilizzandola sulle effettive condizioni in cui versiamo noi appartenenti a questa categoria che secondo banali luoghi comuni e una disinformata opinione generale frutto di sistematiche e demagogiche campagne di stampa, saremmo dei nababbi super privilegiati. In realtà questo tipo di professione è caratterizzato da una precarietà che non trova riscontro nel mondo del lavoro neanche fra i professori. Come definire altrimenti il dover continuamente spostarsi anno dopo anno in città diverse e spesso straniere perché capricciosi presidenti di società in combutta con furbi procuratori ai quali dobbiamo versare lucrose provvigioni, ci vendono come fossimo dei costosi oggetti? Si ha una sia pur pallida idea di cosa significhi cambiare abitudini, amicizie e soprattutto la casa? Spesso questi trasferimenti sono così repentini che non si ha il tempo materiale di trovare l’abitazione adatta alle proprie esigenze. Alle volte si è costretti ad arrangiarsi in superattici perché non ci sono ville disponibili e capita che quando lo sono magari sono sprovviste della sala fitness o del campo da tennis e in qualche caso estremo anche della piscina. Per non parlare di personale qualificato di servizio che non si riesce a reperire nella quantità giusta dati i margini ristretti. Ci è addirittura giunta voce che un nostro iscritto sia stato costretto una mattina a prepararsi il caffè da solo in quanto maggiordomo e cameriere erano disponibili solo dal pomeriggio. Ci si rende conto delle difficoltà di convivenza con altri colleghi provenienti da tutto il mondo con i quali è arduo stabilire contatti per via delle diversità degli idiomi? Emblematico il caso di quella squadra italiana dove di nostri connazionali ce n’è uno solo! E come la mettiamo col fatto di dover prestare la propria opera professionale sempre all’aperto sotto ogni intemperie per poter offrire uno spettacolo a chi se ne sta sprofondato in poltrona a casa sua o comodamente seduto sui seggiolini allo stadio? In occasione di quelle due giornate di sciopero chiediamo la solidarietà degli altri lavoratori certamente più fortunati di noi come operai e impiegati che buon per loro non devono sopportare le nostre problematiche. Siamo intenzionati a proseguire la nostra lotta attuando altre forme di protesta fino al completo raggiungimento della vittoria. (Non ci accontenteremo neanche di un pareggio.)
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